La "cona" dedicata al santo protettore degli appestati: alla scoperta della chiesa di San Rocco a Ragusa
La Chiesa di San Rocco di Ragusa
Cortili segreti, dimore aristocratiche, chiese spettacolari. E perfino l’antico circolo di conversazione riservato solo agli aristocratici. Una città che si svela in venticinque tappe-gioiello, per la seconda edizione de "Le Vie dei Tesori" a Ragusa, che si svolge nei tre weekend dal 4 al 20 ottobre.
La piccola chiesetta ubicata ai margini del centro storico sorse nell’ultimo quarto del Cinquecento e fu dedicata a San Rocco in seguito alla peste del 1576.
Costruita sul panoramico costone roccioso che guarda la vallata San Leonardo, è una delle pochissime fabbriche religiose di Ragusa sopravvissute al terremoto del 1693.
La facciata si distingue per il finestrone schermato da una balaustra, mentre all’interno la grande “cona” di San Rocco, risalente agli inizi del XVII secolo, ricopre interamente il presbiterio con un telaio architettonico, sculture e rilievi in veste classicista.
Rarissima testimonianza dell’arte rinascimentale iblea, questo complesso scultoreo è ispirato a quello realizzato sul finire del Cinquecento da Antonino Gagini per l’abside di San Giorgio.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La piccola chiesetta ubicata ai margini del centro storico sorse nell’ultimo quarto del Cinquecento e fu dedicata a San Rocco in seguito alla peste del 1576.
Costruita sul panoramico costone roccioso che guarda la vallata San Leonardo, è una delle pochissime fabbriche religiose di Ragusa sopravvissute al terremoto del 1693.
La facciata si distingue per il finestrone schermato da una balaustra, mentre all’interno la grande “cona” di San Rocco, risalente agli inizi del XVII secolo, ricopre interamente il presbiterio con un telaio architettonico, sculture e rilievi in veste classicista.
Rarissima testimonianza dell’arte rinascimentale iblea, questo complesso scultoreo è ispirato a quello realizzato sul finire del Cinquecento da Antonino Gagini per l’abside di San Giorgio.
A Ragusa sono più di 20 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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