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La donna contemporanea in chiave pop: a Pietrasanta la mostra collettiva "#Youtoo"

  • Ex farmacia Comunale Pietrasanta, via Aurelia Sud 76 - Pietraperzia (En) - Vedi mappa
  • Dal 3 al 18 agosto 2019 (evento concluso)
  • Visitabile dal martedì alla domenica dalle 19.00 alle 24.00. Chiuso il lunedì
  • Gratuito
Balarm
La redazione

"Giuditta e Oloferne", opera degli Hackatao (part.)

Paolo de Cuarto, Hackatao e Giulia Maglionico sono i protagonisti della mostra collettiva "#Youtoo", a cura di Francesca Baboni, visibile fino al 18 agosto nel nuovo spazio espositivo Ex- Farmacia del comunale, realizzata dalla Futura art Gallery con il patrocinio del comune di Pietrasanta. 

Gli artisti si muovono tra il linguaggio pop e street con un piglio ironico e spesso dissacrante, proponendo una nuova rilettura del fenomeno di grande attualità della violenza alle donne

Ognuno con una visione differente della tematica che si allarga alla condizione della donna contemporanea, tra machismo e un redivivo femminismo.

Lo stesso titolo della mostra, infatti, che fa riferimento all'omonima serie di opere inedite di Giulia Maglionico, intende parafrasare il movimento #metoo con un deciso richiamo mediatico all'hashtag diventato ormai virale. 

Nel lavoro degli Hackatao, coppia artistica formata da Sergio Scalet e Nadia Squarci la condizione contemporanea della donna viene interpretata in una chiave di rivincita sull'uomo. Come nell’opera Giuditta e Oloferne, che omaggia il celebre quadro di Caravaggio.
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Anche in "Moloch" la donna si ribella lanciando un osso come una sorta di atto evolutivo (omaggio a Kubrick) contro la prevaricazione maschile che viene rappresentata come un gigante senza testa, un misterioso burattinaio che muove le fila, mentre nei disegni a grafite compaiono riferimenti alle armi e alle multinazionali.

Un'impronta autobiografica e decisamente intima ma che assume valore universale ha invece "La fee verte", in cui la femmina viene vista come una fata che possiede la chiave per aprire la serratura dell'inconscio e riscoprire sè stessi. 

Giulia Maglionico, con il suo stile street immagina Marilyn Monroe come una femminista accesa ed intelligente: icona di bellezza pop per eccellenza, donna-bambola e pin up fintamente svampita, è la protagonista di "You too men_Marilyn". 

"Monna Lisa", invece, è una Gioconda segnata dalla violenza. La rigidità del braccio sinistro nell'opera originale ha suggerito all'artista l'ingessatura sulla quale si ripresentano i graffiti e l'occhio nero va ad inficiare lo sguardo celebre del ritratto in chiave sarcastica. 

L'opera "You too_hand" rappresenta un dito medio di rottura. Un forte gesto di denuncia che attraverso l'unghia laccata con il fenicottero, rimanda alla moda metropolitana della nail art e al risorgere dalle ceneri per denunciare un nuovo risorgimento al femminile. 

Infine nell'opera "Victoria's secret zoo", l'artista denuncia la mercificazione del corpo della donna, messa in mostra come uno scimpanzé. 

Le opere di Paolo de Cuarto - che si rifanno ai ghost signs, i frammenti delle pubblicità dipinte sulle facciate dei palazzi ottocenteschi e novecenteschi - sono un inno ad una femminilità esagerata e sensuale, esibita senza alcun pudore e con un dichiarato messaggio d'indipendenza verso il genere maschile.

Donne erotiche ma anche autoironiche da rivista, strizzano l'occhio o mostrano le loro curve con dignità ed emancipazione, sfidando con sapienza il benpensare comune, estremamente moderne e contemporanee nella loro individualità.

Dalla cartellonistica degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta, immagini salvate da un passato in cui la donna da oggetto si fa soggetto, senza il timore di affermare nel mondo la sua identità non sempre politicamente corretta.
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