La prestigiosa formazione elogiata dal Maestro Muti: il Quartetto della Scala al Politeama Garibaldi
Il Quartetto della Scala
La stagione degli Amici della Musica di Palermo prosegue lunedì 28 ottobre con il Quartetto della Scala: da Mozart a Brahms a Campogrande, al Politeama Garibaldi i quattro archi presentano un raffinato programma.
Protagonisti sul palco Francesco Manara al violino, Daniele Pascoletti al violino, Simonide Braconi alla viola e Massimo Polidori al violoncello, accompagnati dal clarinetto di Fabrizio Meloni.
La prima formazione del Quartetto della Scala risale al 1953, quando le prime parti sentirono l’esigenza di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’esempio delle più grandi orchestre del mondo.
Nel corso dei decenni è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni. Dopo qualche anno di pausa, nel 2001, quattro giovani musicisti già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti nell’Orchestra del Teatro decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali, già consolidate all’interno dell’Orchestra, e elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’archi.
Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia e all’estero e numerose le collaborazioni con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella.
Ha scritto di loro il Maestro Riccardo Muti: «quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale, (…) la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione».
Protagonisti sul palco Francesco Manara al violino, Daniele Pascoletti al violino, Simonide Braconi alla viola e Massimo Polidori al violoncello, accompagnati dal clarinetto di Fabrizio Meloni.
La prima formazione del Quartetto della Scala risale al 1953, quando le prime parti sentirono l’esigenza di sviluppare un importante discorso musicale cameristico seguendo l’esempio delle più grandi orchestre del mondo.
Nel corso dei decenni è stato protagonista di importanti eventi musicali e registrazioni. Dopo qualche anno di pausa, nel 2001, quattro giovani musicisti già vincitori di concorsi solistici internazionali e prime parti nell’Orchestra del Teatro decidono di ridar vita a questa prestigiosa formazione, sviluppando le loro affinità musicali, già consolidate all’interno dell’Orchestra, e elevandole nella massima espressione cameristica quale è il quartetto d’archi.
Numerosi i loro concerti per alcune tra le più prestigiose associazioni concertistiche in Italia e all’estero e numerose le collaborazioni con pianisti del calibro di Bruno Canino, Jeffrey Swann, Angela Hewitt, Paolo Restani e Bruno Campanella.
Ha scritto di loro il Maestro Riccardo Muti: «quartetto di rara eccellenza tecnica e musicale, (…) la bellezza del suono e la preziosa cantabilità, propria di chi ha grande dimestichezza anche con il mondo dell’opera, ne fanno un gruppo da ascoltare con particolare gioia ed emozione».
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