Le sale liberty di Palazzo Fici a Marsala ospitano la mostra "L'universo pittorico di Alice Anderhub"

Dipinto dell'artista, visibile alla mostra "L'universo pittorico di Alice Anderhub"
Il percorso, fruibile dal 4 al 26 maggio, regala allo spettatore dei momenti magici, ricchi di espressione e di un mondo in cui la semplicità dell'esecuzione, che rivela indubbie doti e notevoli capacità tecniche, si abbina alla quiete e alla serenità dell'animo presente in quel contesto.
L’evento è realizzato in collaborazione con il Consorzio Siciliano di Riabilitazione proprio per l'importanza che Alice Anderhub (Milano, 1937) ha rivestito per migliaia di siciliani diversamente abili.
Uno dei suoi tre figli era infatti nato con una grave disabilità e insieme al marito, Francesco Lo Trovato, trasferitasi a Catania, si adoperò per garantire al figlio e a tantissimi disabili il diritto alle cure riabilitative, alla socializzazione, all’integrazione.
Fu così che nacque l’Aias a Catania e che, nel 1980, fu fondato il C.S.R., che oggi conta 19 Centri di riabilitazione in tutta la Sicilia garantendo assistenza a circa 6500 persone con disabilità.
«I versi tratti da una poesia di Jacques Prèvert intitolata "Alberi", ci sono sembrati quanto mai appropriati per spiegare i dipinti di Alice Anderhub – ha affermato il curatore Franca Paliaga, storico e docente di Storia dell'arte, che ha curato il catalogo delle opere della Pittrice.
L'artista, con il suo grande amore per la natura e per i protagonisti che la compongono, è riuscita a creare un linguaggio personale con forme aggraziate, delicate, ma anche efficaci, alla ricerca di momenti puri, dove la parola dell’uomo è assente e sembra dominare su tutto e tutti il silenzio e la pace ».
Alice Anderhub morì nella sua casa di Viagrande, in provincia di Catania, nel 2013 dopo aver coltivato a lungo la passione per la pittura: dipingendo, si sentiva veramente libera di ritornare con la memoria nei luoghi a lei più cari, le montagne e i laghi della sua Svizzera, ma anche gli angoli assolati della Sicilia e le architetture tipiche dell'Isola.
Su tutto, una natura che le dava pace e ristoro, come gli stessi momenti in cui si dedicava alla pittura: spesso la sera, da sola, quando i figli dormivano.
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