Lo scrigno di pergamene col documento più antico d'Europa: visita all'archivio di Stato alla "Catena"

L'atrio dell'Archivio di Stato alla "Catena" a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Carte topografiche, pergamene, manoscritti, stampe, atti notarili che raccontano quasi mille anni di storia siciliana, dal regno normanno ai giorni nostri. L'archivio di Stato alla "Catena", antico convento dei Teatini nella parte bassa di corso Vittorio Emanuele, custodisce un ricchissimo patrimonio di documenti, pubblici e privati.
Curiosando fra gli scaffali, si ritorna indietro nel tempo. E si scopre anche un primato assoluto: qui si trova, infatti, il documento cartaceo più antico d’Europa. Si tratta di una lettera in greco e arabo, scritta nel 1109 da Adelasia del Vasto, terza moglie del re normanno Ruggero. La consorte del sovrano, rimasta vedova, durante il periodo di reggenza dava disposizioni per la protezione del monastero di San Filippo di Demenna, che rientrava fra i suoi possedimenti.
La visita ha una durata di 45 minuti e non accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Carte topografiche, pergamene, manoscritti, stampe, atti notarili che raccontano quasi mille anni di storia siciliana, dal regno normanno ai giorni nostri. L'archivio di Stato alla "Catena", antico convento dei Teatini nella parte bassa di corso Vittorio Emanuele, custodisce un ricchissimo patrimonio di documenti, pubblici e privati.
Curiosando fra gli scaffali, si ritorna indietro nel tempo. E si scopre anche un primato assoluto: qui si trova, infatti, il documento cartaceo più antico d’Europa. Si tratta di una lettera in greco e arabo, scritta nel 1109 da Adelasia del Vasto, terza moglie del re normanno Ruggero. La consorte del sovrano, rimasta vedova, durante il periodo di reggenza dava disposizioni per la protezione del monastero di San Filippo di Demenna, che rientrava fra i suoi possedimenti.
La visita ha una durata di 45 minuti e non accessibile ai disabili.
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