"Mitologema" di Daniele Franzella: immagini e simboli da RizzutoGallery a Palermo

L'opera "Chimera 2" di Daniele Franzella
Si intitola "Mitologema" la mostra personale di Daniele Franzella, a cura di Alessandro Pinto, che si inaugura sabato 15 aprile alle 17.00 alla RizzutoGallery di Palermo e che resta visitabile fino al 20 maggio (prorogata fino al 24 giugno), dal martedì al sabato, dalle 16.00 alle 20.00.
In "Mitologema", Daniele Franzella opera un'analisi profonda del significato dell'immagine nel nostro tempo. Un'analisi che viene mostrata in opere che attingono da linguaggi e semantiche differenti, realizzandosi attraverso medium e materiali diversi.
Le opere sembrano essere colte da una prospettiva storica, per poi scartarla frammentando la linea temporale e proponendo altre prospettive laterali e contraddittorie.
Le immagini bidimensionali e plastiche di Daniele Franzella sono tutte figure e simboli che si dissipano o implodono, e che smarriscono la propria capacità di affermare qualcosa di certo.
In ogni simbolo o figura, Franzella (palermitano classe '78) mette in scena i suoi rapporti, le sue congiunture, le sue connessioni e le sue aberrazioni, la polisemia quasi incontrollabile del simbolo, alla cui figura esterna mutevole è associata una costellazione di possibili contenuti.
L'artista sembra scavare nel significato del simbolo e della figura come seguendo una "suggestione etimologica" che riporta al simbolo come pratica di accostamento e unione di elementi appartenenti a campi differenti e alla figura, nel senso di immagine che ha in sé l'idea di movimento e di fissità.
I simboli/figure di Franzella sono così da interpretare come mitologemi, come un materiale astratto e irrequieto che si manifesta a intermittenza in oggetti e superfici contraddittori, plasmati e trasferiti costantemente nel tentativo fallace di far riemergere il proprio senso originario.
In "Mitologema", Daniele Franzella opera un'analisi profonda del significato dell'immagine nel nostro tempo. Un'analisi che viene mostrata in opere che attingono da linguaggi e semantiche differenti, realizzandosi attraverso medium e materiali diversi.
Le opere sembrano essere colte da una prospettiva storica, per poi scartarla frammentando la linea temporale e proponendo altre prospettive laterali e contraddittorie.
Le immagini bidimensionali e plastiche di Daniele Franzella sono tutte figure e simboli che si dissipano o implodono, e che smarriscono la propria capacità di affermare qualcosa di certo.
In ogni simbolo o figura, Franzella (palermitano classe '78) mette in scena i suoi rapporti, le sue congiunture, le sue connessioni e le sue aberrazioni, la polisemia quasi incontrollabile del simbolo, alla cui figura esterna mutevole è associata una costellazione di possibili contenuti.
L'artista sembra scavare nel significato del simbolo e della figura come seguendo una "suggestione etimologica" che riporta al simbolo come pratica di accostamento e unione di elementi appartenenti a campi differenti e alla figura, nel senso di immagine che ha in sé l'idea di movimento e di fissità.
I simboli/figure di Franzella sono così da interpretare come mitologemi, come un materiale astratto e irrequieto che si manifesta a intermittenza in oggetti e superfici contraddittori, plasmati e trasferiti costantemente nel tentativo fallace di far riemergere il proprio senso originario.
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