Due esponenti di spicco della scena artistica austriaca: Meier e Müller allo spazio Moon
Opera di Christoph Meier
Ute Müller e Christoph Meier vivono e lavorano a Vienna e sono riconosciuti a livello internazionale come esponenti di spicco della scena artistica austriaca. I due artisti, ciascuno con la propria modalità operativa e dentro una personale poetica, lavorano entrambi in stretta relazione con lo spazio espositivo.
Visioni che si nutrono di materiali e di forme al contempo reali e astratte; visioni che nascono dentro l’esperienza del quotidiano, sono permeate dei suoi frammenti, eppure sfuggono alle usuali categorizzazioni, alla riconoscibilità, alla decodifica ordinaria.
Non volendo ricadere nei più familiari regimi dell’immagine, cercano continuamente una possibilità di esistenza delle loro forme: installazioni, dipinti, sculture, dentro la mobilità, l’ambiguità, la frammentarietà, l’intraducibilità.
Hanno all’attivo molte mostre personali in istituzioni europee sia pubbliche che private e sono entrambi impegnati anche in progetti indipendenti, come l’artist-run space Guimarães o il magazine Black Pages, che condividono con altri artisti della loro generazione, come Hugo Canoilas, Nicola Pecoraro, Nick Oberthaler.
Ute Müller ha in corso una mostra personale presso il "Künstlerhaus" di Graz, e nel corso del 2017 ha ricevuto l’Austrian State Grant for Fine Art oltre ad essere una delle finaliste dell’Anton Faistauer Prize e del Kardinal-König-Artprize.
Christoph Meier, dopo le mostre recenti al Nosbaum Reding, in Lussemburgo e presso il KIOSK di Ghent, ha in programma a breve due nuove personali, una presso il Casino Luxembourg e l’altra presso il Museum der bildenden Künste Leipzig (Germania).
Visioni che si nutrono di materiali e di forme al contempo reali e astratte; visioni che nascono dentro l’esperienza del quotidiano, sono permeate dei suoi frammenti, eppure sfuggono alle usuali categorizzazioni, alla riconoscibilità, alla decodifica ordinaria.
Non volendo ricadere nei più familiari regimi dell’immagine, cercano continuamente una possibilità di esistenza delle loro forme: installazioni, dipinti, sculture, dentro la mobilità, l’ambiguità, la frammentarietà, l’intraducibilità.
Hanno all’attivo molte mostre personali in istituzioni europee sia pubbliche che private e sono entrambi impegnati anche in progetti indipendenti, come l’artist-run space Guimarães o il magazine Black Pages, che condividono con altri artisti della loro generazione, come Hugo Canoilas, Nicola Pecoraro, Nick Oberthaler.
Ute Müller ha in corso una mostra personale presso il "Künstlerhaus" di Graz, e nel corso del 2017 ha ricevuto l’Austrian State Grant for Fine Art oltre ad essere una delle finaliste dell’Anton Faistauer Prize e del Kardinal-König-Artprize.
Christoph Meier, dopo le mostre recenti al Nosbaum Reding, in Lussemburgo e presso il KIOSK di Ghent, ha in programma a breve due nuove personali, una presso il Casino Luxembourg e l’altra presso il Museum der bildenden Künste Leipzig (Germania).
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