"Strana carne", 50 collage nella personale dell'artista palermitana Claudia Uzzo

"Solitude" di Claudia Uzzo
Palazzo Ziino di via Dante ospita le opere della prima mostra personale "Strana Carne" di Claudia Uzzo, visibile fino a lunedì 22 maggio. Un viaggio visionario in una parte dell'universo femminile, filtrato da un gusto per il grottesco, per la parodia, forse ereditato dall'esperienza fatta con Ciprì e Maresco.
In questa esposizione Claudia Uzzo dichiara in maniera più che esplicita la sua grande ammirazione per le avanguardie storiche novecentesche: nei collage dell'artista palermitana ritornano i temi dell'alienazione umana, della mercificazione dei corpi, della crisi d'identità, dove la potenza tecnologica apre scenari inquietanti.
La percezione del nostro corpo, la sessualità e l'erotismo mutano, determinando in tanti artisti contemporanei una visione nell'arte novecentesca. Claudia Uzzo fa un uso consapevole ed efficace dell'antica tecnica del collage, trovando affinità e ispirazione in altre arti: la poesia.
Un'influenza verso il grande poeta e drammaturgo Franco Scaldati con cui ha lavorato negli anni e a "Lucio" ha dedicato un bellissimo collage esposto nella mostra di palazzo Ziino. Infine, è la stessa Claudia Uzzo che in un'intervista contenuta nel catalogo della mostra, spiega il suo rapporto con il cinema e le arti figurative.
«Ho iniziato a fare collage - spiega Claudia Uzzo - perché mi mancava il rapporto con la materia, con la carta, con la creatività manuale in generale. Il cinema richiede un lavoro più complesso, con dei tempi lunghi e complicati e io avevo bisogno di immediatezza. La tecnica del collage mi ha consentito di unire una creatività più fisica insieme a uno sguardo diverso sulla realtà».
In questa esposizione Claudia Uzzo dichiara in maniera più che esplicita la sua grande ammirazione per le avanguardie storiche novecentesche: nei collage dell'artista palermitana ritornano i temi dell'alienazione umana, della mercificazione dei corpi, della crisi d'identità, dove la potenza tecnologica apre scenari inquietanti.
La percezione del nostro corpo, la sessualità e l'erotismo mutano, determinando in tanti artisti contemporanei una visione nell'arte novecentesca. Claudia Uzzo fa un uso consapevole ed efficace dell'antica tecnica del collage, trovando affinità e ispirazione in altre arti: la poesia.
Un'influenza verso il grande poeta e drammaturgo Franco Scaldati con cui ha lavorato negli anni e a "Lucio" ha dedicato un bellissimo collage esposto nella mostra di palazzo Ziino. Infine, è la stessa Claudia Uzzo che in un'intervista contenuta nel catalogo della mostra, spiega il suo rapporto con il cinema e le arti figurative.
«Ho iniziato a fare collage - spiega Claudia Uzzo - perché mi mancava il rapporto con la materia, con la carta, con la creatività manuale in generale. Il cinema richiede un lavoro più complesso, con dei tempi lunghi e complicati e io avevo bisogno di immediatezza. La tecnica del collage mi ha consentito di unire una creatività più fisica insieme a uno sguardo diverso sulla realtà».
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