Occidente e oriente a confronto: Giuseppe Vassallo e Demi Liu, due virtuosi del disegno per "La Via della seta"

"In memore" (2018), olio su tela di Giuseppe Vassallo (part.)
"La Via della Seta - da occidente ad oriente (e viceversa)" è una mostra che mette a confronto i lavori di due giovani artisti: quello occidentale nelle opere pittoriche di Giuseppe Vassallo (Palermo, 1990) e quello orientale nelle opere grafiche di Demi Liu (Beijing, 1992).
I due artisti seguono i dettami estetici filtrati dalle rispettive culture di appartenenza, arricchite dallo studio e dalle rispettive esperienze di vita: i dipinti di Vassallo sono caratterizzati da un tratto cristallino che si sviluppa in atmosfere cosmiche e fuori dal tempo; l'arte grafica di Liu è ricca di particolari da scoprire e ricercare.
Entrambi completano la loro formazione all'accademia di Belle arti di Palermo e prediligono una matrice estetica figurativa.
Questo confronto è il senso della mostra ideata, organizzata e curata da Massimo La Piana, fruibile da sabato 13 aprile alle 18 fino al 4 maggio, nelle sale espositive della Galleria La Piana Arte Contemporanea, in via Isidoro La Lumia 79 a Palermo.
"L'arte dona a tutti la possibilità di guardare il mondo con gli occhi di chi ha un punto di vista o una cultura antropologica differente dalla l nostra – sottolinea Massimo La Piana – e ci permette di allargare i nostri orizzonti, di migliorare, di diventare cittadini del mondo senza doverlo fisicamente traversare".
In esposizione un’ampia selezione di disegni e acquerelli di Demi Liu (al suo esordio nella sua prima mostra nel circuito delle gallerie) e una decina di oli su tela di recente produzione di Giuseppe Vassallo.
Le opere dell'artista palermitano provengono da una mostra istituzionale realizzata all'istituto Italiano di cultura di Budapest a novembre e sono inedite per l'Italia.
Vassallo sviluppa la sua poetica attraverso una figurazione bicromatica (bianco, nero, seppia) estremamente particolareggiata, limpida, cristallina, ispirata da e ad immagini degli anni '50, il cui realismo viene arricchito da inserimenti di pulviscolo cosmico su campiture astratte o più precisamente da nebulose di origine astrale.
L'uomo è solo nel suo fare ma è indissolubilmente legato all'universo che lo circonda. Le comunità lo accolgono, lo respingono, lo assorbono, lo inducono nella tentazione di essere barca in mezzo al mare, ma ritrovando sè stesso non può fare a meno di constatare il proprio senso di appartenenza al mondo, il suo essere animale sociale e la sua inevitabile partecipazione alle cose dell'universo.
Demi Liu ha terminato la sua formazione a Palermo nel 2018. Ogni suo lavoro è costruito su soggetti arricchiti da una moltitudine di dettagli estremamente curati.
I soggetti sono declinati attraverso una giustapposizione di immagini, come da tradizione orientale, fluttuanti in sfondi di inchiostri diluiti ed ispirati a paesaggi fantastici o al caos del mondo contemporaneo, dove architetture antiche e moderne convivono senza una reale visione armoniosa.
Le opere dell'artista cinese sono inspirate a Palermo (città dove l'artista vive e lavora) e costituiscono il racconto della visione di una donna orientale che guarda alla città non da turista ma da abitante integrata, conscia delle proprie origini culturali, attratta dalle mille contraddizioni panormite.
I due artisti seguono i dettami estetici filtrati dalle rispettive culture di appartenenza, arricchite dallo studio e dalle rispettive esperienze di vita: i dipinti di Vassallo sono caratterizzati da un tratto cristallino che si sviluppa in atmosfere cosmiche e fuori dal tempo; l'arte grafica di Liu è ricca di particolari da scoprire e ricercare.
Entrambi completano la loro formazione all'accademia di Belle arti di Palermo e prediligono una matrice estetica figurativa.
Questo confronto è il senso della mostra ideata, organizzata e curata da Massimo La Piana, fruibile da sabato 13 aprile alle 18 fino al 4 maggio, nelle sale espositive della Galleria La Piana Arte Contemporanea, in via Isidoro La Lumia 79 a Palermo.
"L'arte dona a tutti la possibilità di guardare il mondo con gli occhi di chi ha un punto di vista o una cultura antropologica differente dalla l nostra – sottolinea Massimo La Piana – e ci permette di allargare i nostri orizzonti, di migliorare, di diventare cittadini del mondo senza doverlo fisicamente traversare".
In esposizione un’ampia selezione di disegni e acquerelli di Demi Liu (al suo esordio nella sua prima mostra nel circuito delle gallerie) e una decina di oli su tela di recente produzione di Giuseppe Vassallo.
Le opere dell'artista palermitano provengono da una mostra istituzionale realizzata all'istituto Italiano di cultura di Budapest a novembre e sono inedite per l'Italia.
Vassallo sviluppa la sua poetica attraverso una figurazione bicromatica (bianco, nero, seppia) estremamente particolareggiata, limpida, cristallina, ispirata da e ad immagini degli anni '50, il cui realismo viene arricchito da inserimenti di pulviscolo cosmico su campiture astratte o più precisamente da nebulose di origine astrale.
L'uomo è solo nel suo fare ma è indissolubilmente legato all'universo che lo circonda. Le comunità lo accolgono, lo respingono, lo assorbono, lo inducono nella tentazione di essere barca in mezzo al mare, ma ritrovando sè stesso non può fare a meno di constatare il proprio senso di appartenenza al mondo, il suo essere animale sociale e la sua inevitabile partecipazione alle cose dell'universo.
Demi Liu ha terminato la sua formazione a Palermo nel 2018. Ogni suo lavoro è costruito su soggetti arricchiti da una moltitudine di dettagli estremamente curati.
I soggetti sono declinati attraverso una giustapposizione di immagini, come da tradizione orientale, fluttuanti in sfondi di inchiostri diluiti ed ispirati a paesaggi fantastici o al caos del mondo contemporaneo, dove architetture antiche e moderne convivono senza una reale visione armoniosa.
Le opere dell'artista cinese sono inspirate a Palermo (città dove l'artista vive e lavora) e costituiscono il racconto della visione di una donna orientale che guarda alla città non da turista ma da abitante integrata, conscia delle proprie origini culturali, attratta dalle mille contraddizioni panormite.
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