Omaggio alla donna: la Cappella Bonajuto espone "Madre e figlio", l'opera di Antonio Santacroce
Dettaglio dell'opera "Madre e figlio"
Una dedica all’universo femminile indagata nella sua essenza più pura: la maternità. Entra in Cappella Bonajuto - da sabato 5 gennaio alle 18 fino all'8 marzo - "Madre e figlio", la scultura, scolpita dalle sapienti mani dello scultore catanese Antonio Santacroce, maestro d'arte dall'incredibile forza espressiva, per raccontare l'amore universale.
Collocata al centro dell'abside della Cuba tardo bizantina, gioiello incastonato tra i palazzi barocchi del centro di Catania, l'opera è esposta all’interno del bene culturale, per essere ammirata, studiata, analizzata in ogni suo aspetto.
Lo sguardo tra madre e figlio è infatti pregno dell'essenza stessa dell'umanità, scambio di intese, promessa silenziosa di amore. L'opera è stata scelta dall'artista Bonajuto per dare il via alla rassegna "La bellezza tra le pietre", per arricchire la Cappella e per la forte carica simbolica, oltre che per l'intensità dell'espressione artistica.
Una decisione condivisa con il maestro Santacroce, entusiasta per la nuova vita della sua opera, custodita all’interno del Castello Ursino. La scultura, che in realtà è la matrice in terracotta sul quale è stato realizzato il calco di gesso per la realizzazione dell'opera in bronzo, rappresenta l'avvio di un percorso di bellezza all'interno delle pietre grezze che compongono la Cuba tardo bizantina.
Collocata al centro dell'abside della Cuba tardo bizantina, gioiello incastonato tra i palazzi barocchi del centro di Catania, l'opera è esposta all’interno del bene culturale, per essere ammirata, studiata, analizzata in ogni suo aspetto.
Lo sguardo tra madre e figlio è infatti pregno dell'essenza stessa dell'umanità, scambio di intese, promessa silenziosa di amore. L'opera è stata scelta dall'artista Bonajuto per dare il via alla rassegna "La bellezza tra le pietre", per arricchire la Cappella e per la forte carica simbolica, oltre che per l'intensità dell'espressione artistica.
Una decisione condivisa con il maestro Santacroce, entusiasta per la nuova vita della sua opera, custodita all’interno del Castello Ursino. La scultura, che in realtà è la matrice in terracotta sul quale è stato realizzato il calco di gesso per la realizzazione dell'opera in bronzo, rappresenta l'avvio di un percorso di bellezza all'interno delle pietre grezze che compongono la Cuba tardo bizantina.
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