"Oralità dell'immagine", il libro di Rosario Perricone al Centro studi Giudici di Mussomeli
L’opposizione ipotizzata fra tradizioni orali e scritte, che prevale in antropologia, è ingannevole: in primis perché tende ad annullare l’orale nel contrario dello scritto, e non ne comprende il modo di funzionare specifico; in secondo luogo perché non contempla la possibilità che, tra gli estremi dell’orale puro e dello scritto puro, esistano molte situazioni intermedie.
Paradossalmente oggi, nella nostra società così impregnata di immagini, l’oralità è ritornata ad assumere un ruolo centrale proprio per la produzione e la comprensione del codice visivo. Questa "oralità dell’immagine" è connaturata nei nostri comportamenti quotidiani e per questo motivo risulta difficile individuarla e analizzarla.
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