"Qui non ci torno più": una serata per Tadeus Kantor alla Fabbrica 102

Tadeusz Kantor
Il racconto della irresistibile voracità artistica di un genio del Novecento, di uno straordinario uomo di teatro, scenografo, pittore, creatore di opere plastiche, autore di happening e installazioni: il maestro polacco Tadeusz Kantor (1915-1990) rivive mercoledì 14 novembre alle 21.30, con Roberto Giambrone e Umberto Cantone in scena alla Fabbrica 102.
L'autore, che dalla sua Wielopole si trasferì a Cracovia dove, nel 1955, fondò il Cricot 2 (anagramma della frase to cyrk), un formidabile ensemble di attori che agirà sotto la sua guida fino all’ultimo, dando vita a spettacoli inizialmente d’ispirazione espressionista e, in seguito, sotto il segno del “Manifesto del Teatro Zero”, che teorizza una recitazione priva di energia, presupposto del suo “Teatro della Morte”.
Roberto Giambrone e Umberto Cantone ripercorreranno le tappe di questa coerente esperienza visionaria che ha mescolato teatro e vita, attraverso videoframmenti di spettacoli memorabili come "La classe morta" e "Wielopole Wielopole" fino a "I Shall Never Return", dove egli evoca come fantasmi i personaggi delle sue precedenti opere, e l’ultima, incompiuta messinscena,"Today Is My Birthday", considerata il testamento della sua rivoluzione teatrale.
L'autore, che dalla sua Wielopole si trasferì a Cracovia dove, nel 1955, fondò il Cricot 2 (anagramma della frase to cyrk), un formidabile ensemble di attori che agirà sotto la sua guida fino all’ultimo, dando vita a spettacoli inizialmente d’ispirazione espressionista e, in seguito, sotto il segno del “Manifesto del Teatro Zero”, che teorizza una recitazione priva di energia, presupposto del suo “Teatro della Morte”.
Roberto Giambrone e Umberto Cantone ripercorreranno le tappe di questa coerente esperienza visionaria che ha mescolato teatro e vita, attraverso videoframmenti di spettacoli memorabili come "La classe morta" e "Wielopole Wielopole" fino a "I Shall Never Return", dove egli evoca come fantasmi i personaggi delle sue precedenti opere, e l’ultima, incompiuta messinscena,"Today Is My Birthday", considerata il testamento della sua rivoluzione teatrale.
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