Il Festival delle Orestiadi tra arte, musica e teatro: gli spettacoli del 2025 a Gibellina
Tornano le Orestiadi dal 4 luglio al 3 agosto con una grande anteprima il 27 e 28 giugno. Un programma di performance originali tra teatro, musica e arti visive
Si rivolgono a questo importante riconoscimento le Orestiadi 2025 in programma dal 27 giugno al 3 agosto, nei diversi luoghi d’arte di Gibellina, tra teatro, musica, libri e arti visive.
Il Festival inizia con una grande Anteprima (il 27 e 28 giugno) che vuole festeggiare il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla città e inizia il suo viaggio con due edizioni speciali, con la direzione artistica di Alfio Scuderi, volte a valorizzare e rilanciare un Festival che è nato dalle macerie del terremoto, grazie al sostegno della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo e Assessorato dei Beni Culturali e dell’identità siciliana, del Ministero dei Beni Culturali e del Comune di Gibellina.
Le Orestiadi 2025, giunte alla loro 44° edizione, anima da sempre del progetto artistico che ha guidato Gibellina in questo mezzo secolo, sono ancor più volte a raccontare, attraverso progetti originali e inediti, un territorio che è rinato grazie al suo inscindibile rapporto con la contemporaneità.
L’arte, il teatro, la narrazione, la musica a Gibellina da sempre convivono in sinergia con i luoghi unici di questa città, come il Baglio di Stefano e al Cretto di Burri.
La Fondazione Orestiadi si conferma, con la sua storia, avvalorata anche dal prestigioso riconoscimento ottenuto dal Ministero, Polo del Contemporaneo siciliano e il suo Festival rappresenta sicuramente un momento fondante di quella storia in cui i linguaggi della contemporaneità si mettono da sempre in dialogo tra di loro, fondendosi.
Leggi qui il programma completo del Festival.
Il costo del biglietto intero è di 20 euro, il costo del biglietto ridotto è di 15 euro. L'abbonamento a tutti gli spettacoli ha un costo di 120 euro. I biglietti e l'abbonamento sono acquistabili online sul sito della Fondazione Orestiadi.
L'ANTEPRIMA - 27 e 28 giugno
La notte del Contemporaneo - Gibellina Città Teatro
Si comincia il 27 giugno con una giornata dedicata all’artista Emilio Isgrò, uno dei padri fondatori del Festival che ispirato dalla sua Orestea, prese il nome, con la presentazione del suo ultimo libro e alcune letture dal suo testo “San Rocco legge la lista dei miracoli e degli orrori” a cura di Vincenzo Pirrotta.
28 giugno, dal tramonto, a Gibellina
Una novità, una festa, una lunga notte del contemporaneo in cui la città di Gibellina si metterà in scena, attraverso i suoi luoghi simbolo. Le opere d’arte urbana che raccontano la storia della città vivranno in un percorso originale fatto di performances tra arte, musica e teatro.
Il Sistema delle Piazze di Franco Purini e Laura Thermes con i suoni elaborati da Angelo Sicurella “Suoni dalle piazze” (ore19), il Palazzo di Lorenzo di Francesco Venezia grazie al solo di Alexander Balanescu (ore 20), l’Anfiteatro della Chiesa Madre di Ludovico Quaroni con le musiche di Ennio Morricone nell’originale omaggio di Ferruccio Spinetti e Giovanni Ceccarelli “More Morricone” (ore 21), la Città di Tebe di Pietro Consagra prende nuova vita grazie alle canzoni di Lucio Dalla nella particolare interpretazione di Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Mangalavite “L’anno che verrà” (ore 22), e la Porta verso il Cremlino con l’originalissimo percorso sonoro ispirato all’immaginario filmico di David Lynch a cura di N.A.I.P “Silencio – omaggio sonoro a David Lynch”(ore 23).
IL PROGRAMMA - Dal 4 luglio al 3 agosto
Il classico diviene ancora una volta contemporaneo a Gibellina, grazie alla performance intorno al testo di Shakespeare “Macbeth vs Macbteh” a cura di Sergio Rubini (il 4 luglio).
Il viaggio, iniziato con l’anteprima, intorno alle musiche del nostro tempo, prosegue sotto la Montagna di Sale di Mimmo Paladino, grazie alle note di Pino Daniele reinterpretate per l’occasione da Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazzariello nel concerto-omaggio “Il Cielo è pieno di stelle” (il 5 luglio).
Il mondo delle favole, si conferma un tassello fondamentale, poetico del nostro Festival, grazie a “Il canto della sirena” di Emma Dante (il 6 luglio), “una storia, drammatica come sono le favole, ma leggera com’è la brezza del mare”.
Un progetto originale, uno spettacolo teatrale in forma di cunto, poesia e musica sarà il “Cunto saraceno” di Gaspare Balsamo, in prima nazionale a Gibellina (il 10 luglio).
Il Regista Luca Guadagnino porta in scena lo “Stabat Mater” di Antonio Tarantino (l’11 luglio) con Fabrizia Sacchi.
Ritorna a Gibellina Ascanio Celestini con il suo nuovo spettacolo “Poveri Cristi” (il 12 luglio) per trovare le parole per raccontare questi poveri cristi che non hanno una lingua per raccontarsi che non sia quella della pietà.
Ugo Giacomazzi e Luigi Di Ganci presentano il loro nuovo lavoro con la compagnia di ragazzi e ragazze Down (Ivan Dragotta, Alberto Esposito, Salvatore Leone, Giuseppe Lucchese, Simona Mirelli, Giorgia Mirelli, Matteo Richiusa, Vincenzo Sicola) “Mezzi sogni d’estate” (il 12 luglio alle 19,30).
Antonio Latella (per la prima volta alle Orestiadi) con il suo “Wonder women” (il 18 luglio), un testo scritto con Federico Bellini, per raccontare la storia di una ragazza vittima di stupro che lotta per la verità, come la Wonder Woman dei fumetti si batte per la giustizia.
La narrazione di Davide Enia, per non dimenticare quel 19 luglio, attraverso le parole del suo “Autoritratto”.
L’omaggio ad Andrea Camilleri, nel centenario della sua nascita, avrà inizio al Baglio di Stefano (per poi proseguire sul Cretto il 31 luglio) con un doppio appuntamento tra teatro e musica (il 25 luglio): il testo di Andrea Camilleri “Gran circo Taddei” nella mise en espace di Alessio Piazza e l’omaggio musicale di Olivia Sellerio “Zara Zabara” con le canzoni scritte per Montalbano.
Un progetto site specific dentro i diversi luoghi del Baglio di Stefano per mettere in scena l’arte "Il racconto dell’arte, l’arte si racconta" (il 26 luglio), raccontare quell’inscindibile dialogo tra teatro e arti visive, matrice da sempre del nostro Festival, affidato a Silvia Ajelli con la performance “La parte per il tutto” di Manlio Santanelli e a Carlotta Viscovo con “Il corpo della lotta” drammaturgia di Angela Demattè.
Un altro appuntamento, tra musica, immagini e parole, per celebrare un regista visionario come David Lynch, a pochi mesi dalla sua morte (dopo la performance di N.A.I.P nell’anteprima del 28 giugno), Roy Paci al Baglio di Stefano (il 27 luglio) commenta con la sua musica il video a cura di Umberto Cantone e la partecipazione degli attori Fabrizio Romano e Aurora Falcone.
Ed in chiusura al tramonto, al Cretto di Burri (31 luglio, 1 e 3 agosto)
Il Festival chiude come di consueto al Cretto, con tre appuntamenti unici ed imperdibili al tramonto.
Per festeggiare il centenario della nascita di Andrea Camilleri, l’amatissimo autore siciliano, Luca Zingaretti legge il suo ultimo testo “Autodifesa di Caino” (il 31 luglio) un rito condiviso che, oggi come ieri, grazie alle parole dell’Orestea, in un dialogo creativo unico, affronti il tema della riscrittura contemporanea dei classici in più forme.
"Un’Orestea contemporanea" (l’1 agosto), due performance inedite sul Cretto, con la partecipazione di Isabella Ragonese, con le musiche di Rodrigo D’Erasmo e Francesco Scianna.
Per terminare il viaggio iniziato con le note di Dalla e Morricone passando per Pino Daniele, la nostra chiusura (il 3 agosto), sarà affidata a Danilo Rea con il suo omaggio a Fabrizio De Andrè.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|