"Ripetere finché fratturi" tra arte, ecologia e ricerca: la mostra a Isola Catania

Particolare di un'opera di Roberto Orlando
La mostra "Ripetere finché fratturi" di Roberto Orlando, curata da Mario Bronzino e Barbara Cammarata, inaugura l'8 ottobre alle 19.30 presso Isola Catania.
Parte del progetto biennale "Coalizioni Isola", l'esposizione esplora l'interazione tra uomo e vegetale attraverso pittura e video, fondendo ricerca scientifica, arte ed ecologia.
Le opere di Orlando evocano rituali metodici e una nuova etica del gesto, proponendo un futuro in cui l'umano si mette al servizio della natura.
La mostra riflette anche sulle fragilità di questa simbiosi, tra memoria, equilibrio e trasformazione.
L'artista visivo Roberto Orlando (Palermo, 1996), fonde ambiti botanici e architettonici in composizioni pittoriche precise e strutturate, nelle quali l'azione laboratoriale si fa narrazione ritmica e visiva, tra rigore scientifico e tensione poetica.
Le sue opere evocano la figura del ricercatore-alchimista, che, circondato da strumenti ibridi e reinterpretati, insegue una simbiosi possibile tra l'essere umano e il mondo vegetale, configurando uno spazio di ricerca e di scambio.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, a ingresso gratuito, fino al 14 novembre.
Parte del progetto biennale "Coalizioni Isola", l'esposizione esplora l'interazione tra uomo e vegetale attraverso pittura e video, fondendo ricerca scientifica, arte ed ecologia.
Le opere di Orlando evocano rituali metodici e una nuova etica del gesto, proponendo un futuro in cui l'umano si mette al servizio della natura.
La mostra riflette anche sulle fragilità di questa simbiosi, tra memoria, equilibrio e trasformazione.
L'artista visivo Roberto Orlando (Palermo, 1996), fonde ambiti botanici e architettonici in composizioni pittoriche precise e strutturate, nelle quali l'azione laboratoriale si fa narrazione ritmica e visiva, tra rigore scientifico e tensione poetica.
Le sue opere evocano la figura del ricercatore-alchimista, che, circondato da strumenti ibridi e reinterpretati, insegue una simbiosi possibile tra l'essere umano e il mondo vegetale, configurando uno spazio di ricerca e di scambio.
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