DOVE MANGIARE
A Palermo c'è un ristorante sensoriale: ogni piatto svela una "sinfonia" di sapori
Chef Vladimiro Farina è alla guida de "L'Ottava Nota" nel cuore della Kalsa. Un ristorante in cui la cucina siciliana dialoga con quella internazionale
* Alla Kalsa, quartiere che custodisce leggende arabe e ricordi nobiliari, c’è un luogo dove la storia incontra la cucina. Qui, a pochi passi dai palazzi che incantarono Goethe, sorge L’Ottava Nota: non solo un ristorante, ma un palcoscenico in cui la cucina siciliana dialoga con quella internazionale e ogni piatto diventa una composizione musicale.
Alla guida c’è Vladimiro Farina, chef autodidatta e viaggiatore instancabile. Dopo anni trascorsi tra Madrid e l’Andalusia – dove ha sfiorato la stella Michelin – è tornato a Palermo per raccontare, con i suoi piatti, le storie di un Mediterraneo senza confini. La sua scelta non è stata solo un ritorno: è stata la conquista di una libertà, la possibilità di cucinare “a modo suo”.
Ogni piatto è un racconto multisensoriale, un equilibrio che si costruisce nel contrasto: la dolcezza di una rapa rossa contro la sapidità del mare, la freschezza di un tenerume che accompagna un filetto di vitello. Dal “prato all’inglese” di gamberi alla pasta Mafalda con calamari e ricci di mare, la cucina di Farina è un intreccio di memoria, viaggio e intuizione.
Il menù cambia come cambiano le stagioni, e ogni volta è una nuova partitura (clicca qui per scoprire il menu). Nulla è casuale: dalle ostriche di Bretagna alle acciughe del Cantabrico, dal jamón ibérico al macco di fave con calamaretti, ogni piatto nasce da ingredienti scelti con cura maniacale e diventa tappa di un percorso irripetibile.
Gli ospiti possono scegliere tra il Menù à la Carte e due percorsi di degustazione: le “Sette Note”, dove terra e mare si rincorrono, e le “Sei Note”, pensate per chi cerca emozioni vegetariane. Entrambi sono un viaggio orchestrato in più tappe, in cui ogni piatto è un movimento di una sinfonia più grande.
Il design contemporaneo – firmato dall’architetto Vincenza Cinzia Farina, sorella dello chef – regala all’ambiente un’eleganza sobria, fatta di materiali naturali e luci morbide. Pochi coperti, un dehors raccolto sul retro e dettagli che invitano alla lentezza fanno de L’Ottava Nota un rifugio per chi cerca intimità, ma anche il teatro perfetto per cene memorabili.
Dal 2012 L’Ottava Nota è stabilmente nella Guida Michelin: un riconoscimento che non arriva da fuochi d’artificio, ma da una costanza silenziosa. Piatti che non inseguono l’effetto speciale, ma costruiscono sapori che restano nella memoria. Come un motivo musicale che ti sorprendi a canticchiare, anche dopo che la cena è finita.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito web del ristorante che si trova in via Butera, 55 (clicca qui per prenotare un tavolo), visitare i suoi profili social (pagina Facebook e pagina Instagram) oppure chiamare al numero 091 6168601 o al numero WhatsApp 328 7391424.
Alla guida c’è Vladimiro Farina, chef autodidatta e viaggiatore instancabile. Dopo anni trascorsi tra Madrid e l’Andalusia – dove ha sfiorato la stella Michelin – è tornato a Palermo per raccontare, con i suoi piatti, le storie di un Mediterraneo senza confini. La sua scelta non è stata solo un ritorno: è stata la conquista di una libertà, la possibilità di cucinare “a modo suo”.
Ogni piatto è un racconto multisensoriale, un equilibrio che si costruisce nel contrasto: la dolcezza di una rapa rossa contro la sapidità del mare, la freschezza di un tenerume che accompagna un filetto di vitello. Dal “prato all’inglese” di gamberi alla pasta Mafalda con calamari e ricci di mare, la cucina di Farina è un intreccio di memoria, viaggio e intuizione.
Il menù cambia come cambiano le stagioni, e ogni volta è una nuova partitura (clicca qui per scoprire il menu). Nulla è casuale: dalle ostriche di Bretagna alle acciughe del Cantabrico, dal jamón ibérico al macco di fave con calamaretti, ogni piatto nasce da ingredienti scelti con cura maniacale e diventa tappa di un percorso irripetibile.
Gli ospiti possono scegliere tra il Menù à la Carte e due percorsi di degustazione: le “Sette Note”, dove terra e mare si rincorrono, e le “Sei Note”, pensate per chi cerca emozioni vegetariane. Entrambi sono un viaggio orchestrato in più tappe, in cui ogni piatto è un movimento di una sinfonia più grande.
Il design contemporaneo – firmato dall’architetto Vincenza Cinzia Farina, sorella dello chef – regala all’ambiente un’eleganza sobria, fatta di materiali naturali e luci morbide. Pochi coperti, un dehors raccolto sul retro e dettagli che invitano alla lentezza fanno de L’Ottava Nota un rifugio per chi cerca intimità, ma anche il teatro perfetto per cene memorabili.
Dal 2012 L’Ottava Nota è stabilmente nella Guida Michelin: un riconoscimento che non arriva da fuochi d’artificio, ma da una costanza silenziosa. Piatti che non inseguono l’effetto speciale, ma costruiscono sapori che restano nella memoria. Come un motivo musicale che ti sorprendi a canticchiare, anche dopo che la cena è finita.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito web del ristorante che si trova in via Butera, 55 (clicca qui per prenotare un tavolo), visitare i suoi profili social (pagina Facebook e pagina Instagram) oppure chiamare al numero 091 6168601 o al numero WhatsApp 328 7391424.
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