TRADIZIONI
Ti consolano e ti riportano indietro nel tempo: 5 biscotti siciliani da fare per i Morti
Questa giornata, molto sentita in tutta la Trinacria, rappresenta un modo per vivere ancora il legame con chi ci ha lasciati e per ricordarli con affetto e dolcezza
Siccome in Sicilia non ci facciamo mancare mai niente non basta una sola ricetta. E avrete tutto il tempo così di prepararli da soli, magari insieme agli amici o alla vostra famiglia per assaporare ogni istante, fino al momento in cui vi riunirete per mangiarli tutti insieme. Non bisogna dimenticare però che la commemorazione dei defunti, in Sicilia è soprattutto la festa dei bambini, che da sempre aspettano dolcetti e regalini da parte dei propri cari che non ci sono più: la notte fra l’1 e il 2 novembre, infatti, i "morticini" arrivano direttamente dal cielo per portare tanti doni, rinnovandogli tutto il proprio amore.
Questa giornata, molto sentita in tutta la Trinacria, rappresenta un modo per vivere ancora il legame con chi ci ha lasciati e una maniera per esorcizzare il concetto di “morte”, che diventa meno pauroso e percepito come parte di un percorso, non di una divisione netta.
Un po’ come succede per l'arrivo di Babbo Natale, la tradizione vuole che la sera dal primo novembre vengano lasciati biscotti e latte da offrire in dono ai cari ormai scomparsi, che potranno così rifocillarsi in occasione della loro visita notturna. Assieme ai dolci, si è soliti anche dedicare ai morticini una filastrocca, che è una specie di preghiera: ne esistono tante varianti, ma quella più diffusa è questa.
Armi santi, armi santi – “anime sante, anime sante”
Iu sugnu unu e vuatri siti tanti – “io sono uno e voi siete tanti”
Mentre sugnu nta stu munnu ri guai – “mentre sono in questo mondo di guai”
Cosi ri morti mintitaminni assai – “lasciatemi tanti regali dei morti”
Ogni provincia e ogni piccolo paese della Sicilia hanno i loro biscotti tipici: con queste 5 ricette possiamo preparareuna guantiera mista così da soddisfare i gusti di tutta la famiglia e degli amici.
I tetù, chiamati anche "biscotti catalani", sono tra i dolci più amati della tradizione siciliana, tipicamente preparati per la commemorazione dei defunti il 2 novembre, ma apprezzati tutto l'anno. Il loro nome, "tetù e teio" significa "tieni tu e tengo io", un modo giocoso per indicare la condivisione e la convivialità evocate da questi biscotti. La loro preparazione è legata alla cultura del "non si butta via niente" (ecco qui la ricetta).
I Taralli Siciliani sono dei dolci tipici della pasticceria palermitana, molto noti in tutta la Sicilia. Aromatizzati all'anice e glassati con zucchero e limone, questi particolari biscotti a forma di ciambelline hanno una consistenza molto particolare. Sono, infatti, un po' morbidi all'interno senza per questo essere umidi e, allo stesso tempo, sono friabili come fossero biscotti secchi.
Un tempo i taralli siciliani rientravano fra i tanti dolci che si preparavano il 2 novembre, per la Festa dei Morti, ma, data la grande richiesta, oggi, come accade anche per i tetù e teio, si trovano tranquillamente tutto l'anno. (qui la ricetta).
Le Rame di Napoli sono dei dolci davvero speciali e unici nel loro genere. Originari della tradizione pasticcera siciliana, e in particolare di quella catanese, questi dolci sono particolarmente significativi in occasione della celebrazione dei defunti. Ma non solo. Si dice anche che fossero i nonni a regalare questi dolci ai bambini buoni, come ricordo della loro santità e virtuosità. Ebbene sì, anche la leggenda racconta di questo dolce antico (qui la ricetta).
Le ricorrenze legate alla commemorazione dei defunti sono una parte importante della cultura siciliana. Ogni anno, nella città di Catania, in concomitanza con la festa dei Morti, si consumano dei biscotti tradizionali chiamati ‘Nzuddi.
Questi dolcetti, dalla forma rotonda alla mandorla, rappresentano un'antica tradizione che viene tramandata di generazione in generazione. Durante la festa dei defunti, le famiglie catanesi si riuniscono per ricordare i propri cari scomparsi e condividere momenti di dolcezza insieme agli ‘Nzùddi catanesi. (qui la ricetta).
Quando a Bagheria non si aveva idea di cosa fosse Halloween e i dolcetti e scherzetti avevano tutta un’altra connotazione, il dolce tipico della festa di Ognissanti e della commemorazione dei defunti, ma proprio tipico che più di così non si può, era la sussa di miele. Una specie di biscottone con una glassa dai colori patriottici, inventata, così sembrerebbe, dai pasticceri dello storico Bar Aurora, a dirla tutta più che un bar era un universo parallelo per la vita baariota e che per questa ragione ha meritato anche un’ampia dedica in "Baaria" di Giuseppe Tornatore. (qui la ricetta).
Questi sono solo alcuni esempi ma sono tante le preparazioni dolci della tradizione per far "tornare indietro" e ricordare i nostri cari che non ci sono più. Siamo certi che apprezzeranno.
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