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Nzùddi catanesi alla mandorla: perché si chiama così il "dolce dei defunti", la ricetta

Durante la festa dei defunti, le famiglie catanesi si riuniscono per ricordare i propri cari scomparsi e condividere momenti di dolcezza insieme ai propri cari

Valeria Cosentino
Food blogger
  • 26 ottobre 2023

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Le ricorrenze legate alla commemorazione dei defunti sono una parte importante della cultura siciliana. Ogni anno, nella città di Catania, in concomitanza con la festa dei Morti, si consumano dei biscotti tradizionali chiamati ‘Nzuddi.

Questi dolcetti, dalla forma rotonda alla mandorla, rappresentano un'antica tradizione che viene tramandata di generazione in generazione. Durante la festa dei defunti, le famiglie catanesi si riuniscono per ricordare i propri cari scomparsi e condividere momenti di dolcezza insieme agli ‘Nzùddi catanesi.

Questi biscotti sono diventati una tradizione consolidata che rappresenta un modo per onorare la memoria dei defunti e mantenere vive le tradizioni culturali. Qui trovate la ricetta da me rivisitata in versione senza glutine, per tutti coloro che come me soffrono di qualche intolleranza alimentare ma non rinunciano al gusto e alla propria tradizione culinaria.

Ma quali sono le origini del nome ‘Nzùddi?

Il nome deriva dal diminutivo di Vincenzo, che in dialetto si dice vincizùddu quindi ‘nzùddu.

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Storia degli ‘Nzùddi alla mandorla: Si tratta di biscotti creati dalle suore del Monastero di San Vincenzo di Catania. I monasteri, luoghi di preghiera e riflessione, hanno avuto un ruolo importante nella storia culinaria. Non solo le suore e i monaci si dedicavano alla preghiera , ma erano anche rinomati per le loro abilità culinarie.

Nel corso dei secoli, i dolci prodotti all’interno dei monasteri sono diventati un’ importante fonte di sostentamento per sopperire alla vita monacale di povertà.

La produzione di dolci era solo uno dei numerosi mestieri che i monaci e le suore esercitavano all’ interno dei monasteri. Ogni convento e monastero aveva le sue specialità e queste venivano indicate con preciso riferimento al monastero di origine.

IL CASO
Durante il terremoto del 1908 che devastò la città di Messina, le suore vincenziane di Catania regalarono, con carità e amore, i loro biscotti alle persone che in quel momento erano disperate, rinfrancandole.

Da allora, a Messina vengono preparati gli ‘nzuddi il 3 giugno, in occasione della festa della Patrona della città, la Madonna della Lettera che, da sempre protegge i messinesi.

Questa è la ricetta originale, tramandata da generazione in generazione, io l’ho rielaborata in versione senza glutine. Il risultato è superlativo e gli nzùddi senza glutine non hanno nulla da invidiare a quelli glutinosi.

INGREDIENTI
Farina mix per frolla 500 g. Zucchero semolato bianco 400 g. Acqua 250 ml. Mandorle tritate 50 g. Scorza d’arancia 1 cucchiaino. Ammoniaca per dolci 5 g. Cannella q.b. Per il piano di lavoro: Zucchero semolato bianco q.b. Farina di riso q.b. Per decorare.

PREPARAZIONE
In una ciotola capiente mescolate insieme la farina, lo zucchero, le mandorle tritate, la scorza d’arancia, l’ammoniaca, la cannella. Versate l’acqua e impastate con energia fino a quando non otterrete un composto liscio, omogeneo e appiccicoso.

Prendete dei pezzetti d’impasto grandi quanto una noce, create delle polpettine, roteatele sul piano da lavoro, precedentemente cosparso da due parti di zucchero e una parte di farina di riso, appiattiteli creando delle frittelle.

Una volte che avrete creato tutti i vostri ‘nzùddi , sistemateli su una leccarda foderata i carta da forno, aggiungete una mandorla per ogni biscotto Infornate, in forno già caldo, a 200 ° fino a quando i bordi non saranno ambrati, poi abbassate la temperatura del forno a 100° e proseguite la cottura per altri 5 minuti.

Sfornate e lasciate intiepidire i biscotti prima di toglierli dalla teglia…et voilà gli ‘nzùddi alla mandorla senza glutine sono pronti per essere gustati!

CONSIGLIO
​​​​​​​Conservate i biscotti in un contenitore con il coperchio.
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