Mare di tutti e terra di nessuno: a Vergine Maria i cartelli contro i vastasi non bastano
Avere il mare e avere difficoltà ad accedervi è inconcepibile, ma accade proprio questo: ecco che succede nelle coste del capoluogo siciliano dopo Ferragosto
È il mare di tutti, ma la terra di nessuno. Dopo il weekend lungo di Ferragosto, la spiaggia di Vergine Maria è stanca e massacrata dall'incuria, tra bottiglie di vetro e spazzatura ovunque.
L'estate ancora non è finita, è tempo di ferie ed è lecito voler trascorrere una giornata al mare dopo il 15 agosto, ma, a giudicare dalla condizione della costa, c'è chi rinuncia, se si ha un'alternativa.
I residui dei giorni precedenti hanno reso uno dei tratti più accessibili e quindi ambiti dai cittadini una vera e propria discarica a cielo aperto.
Per non parlare delle diverse aste che sono state rinvenute in mare e sono state tirate fuori dall'acqua da visitatori e ragazzini del posto.
Una situazione che causa disagi e malcontento perché costringe a dire di no a una giornata al mare lì dato che il punto scelto è troppo sporco e totalmente abbandonato.
Avere il mare a pochi passi da casa e avere difficoltà ad accedervi è inconcepibile, eppure accade proprio questo, nonostante vi siano dei messaggi scritti in siciliano impossibili da non vedere alle porte di Vergine Maria per sensibilizzare chiunque arrivi.
Uno tra questi: «La vera spazzatura sono io che la lascio qua». Ma anche: «Se la lasci qua e domani la trovi nello stesso punto non ti lamentare», oppure «la spazzatura qua no».
Un'altra scritta un po' più ironica si trova proprio all'ingresso: «Secondo te, la colpa è di chi non leva la spazzatura, non è la mia che la lascio qui in spiaggia. Ci devi pensare tu quando vieni qui al mare la domenica e lasci lo schifo a casa tua».
«Le spiagge di Arenella e Vergine Maria sono state lasciate in uno stato vergognoso, sommerse da spazzatura e incuria - dichiara in una nota il consigliere Natale Puma -.
È inaccettabile che luoghi di grande valore naturale e sociale vengano trattati come discariche a cielo aperto. Serve un cambio di passo culturale e un'azione concreta da parte delle istituzioni e dei cittadini: il rispetto per il territorio non è un'opzione, ma un dovere».
L'estate ancora non è finita, è tempo di ferie ed è lecito voler trascorrere una giornata al mare dopo il 15 agosto, ma, a giudicare dalla condizione della costa, c'è chi rinuncia, se si ha un'alternativa.
I residui dei giorni precedenti hanno reso uno dei tratti più accessibili e quindi ambiti dai cittadini una vera e propria discarica a cielo aperto.
Per non parlare delle diverse aste che sono state rinvenute in mare e sono state tirate fuori dall'acqua da visitatori e ragazzini del posto.
Una situazione che causa disagi e malcontento perché costringe a dire di no a una giornata al mare lì dato che il punto scelto è troppo sporco e totalmente abbandonato.
Avere il mare a pochi passi da casa e avere difficoltà ad accedervi è inconcepibile, eppure accade proprio questo, nonostante vi siano dei messaggi scritti in siciliano impossibili da non vedere alle porte di Vergine Maria per sensibilizzare chiunque arrivi.
Uno tra questi: «La vera spazzatura sono io che la lascio qua». Ma anche: «Se la lasci qua e domani la trovi nello stesso punto non ti lamentare», oppure «la spazzatura qua no».
Un'altra scritta un po' più ironica si trova proprio all'ingresso: «Secondo te, la colpa è di chi non leva la spazzatura, non è la mia che la lascio qui in spiaggia. Ci devi pensare tu quando vieni qui al mare la domenica e lasci lo schifo a casa tua».
«Le spiagge di Arenella e Vergine Maria sono state lasciate in uno stato vergognoso, sommerse da spazzatura e incuria - dichiara in una nota il consigliere Natale Puma -.
È inaccettabile che luoghi di grande valore naturale e sociale vengano trattati come discariche a cielo aperto. Serve un cambio di passo culturale e un'azione concreta da parte delle istituzioni e dei cittadini: il rispetto per il territorio non è un'opzione, ma un dovere».
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