Dominano l'Isola (maestosi): 13 manieri candidati a "Castello siciliano dell'anno"
Un’iniziativa che unisce chi vive la Sicilia, chi la visita e chi la porta nel cuore, nel mondo. Quest'anno i comuni partecipanti sono 13. Quali sono, fino a quando si vota
Un viaggio unico tra i castelli e i borghi per raccontare e far conoscere al mondo i luoghi dove storia, arte e comunità si intrecciano in un racconto senza tempo. Il progetto promosso da Castelli di Sicilia celebra il valore universale delle fortezze siciliane: testimonianze di identità e cultura che oggi si aprono al pubblico da ogni parte del mondo, trasformando ogni voto in un gesto di amore e appartenenza verso la nostra terra.
Un’iniziativa che unisce chi vive la Sicilia, chi la visita e chi la porta nel cuore, ovunque nel mondo. Quest'anno i comuni partecipanti sono 13: Montelepre, Cefalà Diana, Marineo, Castronovo di Sicilia, Giuliana, Castelbuono, Geraci Siculo, Piazza Armerina, Butera, Favara, Collesano, Salemi e Taormina, tutti aderenti al Consorzio Castelli di Sicilia. Fino al 30 novembre alle 23.59 si può votare il tuo castello preferito online. Il vincitore sarà il comune/castello che riceverà il maggior numero di voti. Il primo dicembre 2025 scopriremo quindi il “Castello Siciliano dell’Anno 2025”. Un invito aperto a tutti, dai cittadini, viaggiatori e amanti della Sicilia nel mondo. Ma ecco qui una carrellata dei castelli che concorrono per ottenere il titolo quest'anno.
Castello di Castronovo di Sicilia
In un borgo che pulsa nel vero cuore geografico dell’Isola, incastonato in un paesaggio mozzafiato tra i suggestivi Monti Sicani e la valle fertile del fiume Platani. La sua posizione non è casuale: strategicamente posizionato a metà strada tra Palermo e la storica Agrigento, Castronovo è stato per millenni un autentico crocevia di civiltà. A vegliare sull’abitato e a simboleggiare questa lunga storia, si ergono le affascinanti rovine del suo Castello medievale, un punto di riferimento che domina il panorama e invita alla contemplazione. Castronovo di Sicilia è una destinazione per chi cerca storia autentica, natura incontaminata e il brivido di una leggenda sussurrata tra le antiche pietre.
Castello di Cefala Diana
Un castello costruito direttamente sulla roccia, che tra i suoi ruderi custodisce il mistero dell'apparizione della Madonna. Una storia oggi caduta nell'oblìo ma che per anni ha fatto di questo luogo una meta di pellegrinaggio di fedeli e non solo. Il castello sorge nei pressi della vecchia Magna via Panormi, la strada che una volta collegava Agrigento alla capitale dell’isola. Posizionato sopra un costone roccioso in un punto strategico per il controllo del passaggio delle merci che dall’entroterra venivano portate in città, il castello fu abitato quasi esclusivamente da guarnigioni militari.
Castello di Castelbuono
Fondato nel 1316 sul colle di S. Pietro dal Conte Francesco I di Ventimiglia, su una costruzione bizantina, il castello dei Ventimiglia a Castelbuono è un’imponente struttura a quattro torri angolari dalla tipica struttura architettonica angioina. La piccola corte centrale del complesso ospita una scala di epoca quattrocentesca, più volte rimontata, che conduce al piano nobile dove è ubicata la fastosa cappella seicentesca di Sant'Anna decorata dagli stucchi dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta. All’interno del castello è di notevole interesse antropologico e artistico, la Cappella Palatina.
Castello di Collesano
A testimoniare le origini e la potenza del passato, si ergono maestosi i ruderi del Castello normanno. Questa fortezza non è semplicemente un’antica costruzione, ma il simbolo duraturo dell’identità storica del borgo. Costruito in posizione dominante, il Castello è una sentinella silenziosa che ha vegliato su secoli di storia e che vi invita a salire per godere di un punto di vista storico e paesaggistico ineguagliabile. Esplorando il borgo, noterete il suo profondo legame con la storia medievale che si riflette in ogni vicolo. Una Curiosità: Il Rombo dei Motori. E per gli appassionati, Collesano ha anche un aneddoto moderno: le sue strade tortuose sono state teatro di un’epica storia sportiva, essendo uno dei luoghi protagonisti della leggendaria Targa Florio
Castello di Favara
A vegliare sulla città e a testimoniare il suo glorioso passato medievale, si erge il maestoso Castello Chiaramontano. Questa imponente fortezza non solo domina il centro storico, ma incarna le radici e la memoria di Favara. Il Castello, però, nasconde anche un pizzico di mistero. La leggenda narra che tra le sue antiche mura sia intrappolata l’anima di un cavaliere medievale caduto in battaglia, il cui spirito continua a vagare e a vegliare silenziosamente sulla città. Negli ultimi anni, Favara ha saputo rinnovare il suo fascino, diventando un inatteso e dinamico centro di creatività e cultura. La città è un esempio di come la tradizione possa fondersi con l’innovazione, promuovendo l’arte contemporanea.
Castello di Giuliana
Nel piccolo comune della città metropolitana di Palermo, che tra le sue tante bellezze annovera il Castello, Nido d’aquila, che faceva parte di una serie di fortificazioni dislocate in tutta l’isola e nell’Italia meridionale. Con piccoli flash vogliamo condurvi nel suo passato, superando il periodo arabo in cui era un piccolo agglomerato di case, e arrivare al 1185 quando un regio diploma di Guglielmo II, detto il Buono, cedeva il “casale di Juliana” al vescovo di Monreale; nell’età svevo-aragonese passò, invece, al demanio regio e, per giurisdizione religiosa, alla diocesi di Agrigento. Le sue origini sono avvolte dal mistero perché, mentre secondo alcuni, la maggioranza, a costruirlo fu Federico II di Hoenstaufen, per altri, uno sparuto numero, Federico III d’Aragona.
Castello di Marineo
A ricordare le sue prestigiose origini medievali, e a vegliare su ogni angolo del paese, svetta il magnifico Castello Beccadelli Bologna. Questa fortezza non è solo un monumento, ma il simbolo stesso di Marineo, un punto di riferimento che domina la vallata e invita a esplorare i vicoli sottostanti, dove la storia ha lasciato un segno indelebile. Marineo affonda le sue radici in un passato nobile e in una tenace tradizione agricola che ha plasmato l’identità della comunità. Ancora oggi, la vitalità di questo legame con la terra si manifesta nella cucina tipica, ricca dei sapori autentici di Sicilia, e nel fervore delle feste religiose, momenti di aggregazione che raccontano secoli di fede e cultura contadina.
Castello di Geraci
Salite a Geraci Siculo, un borgo che vi accoglie a oltre mille metri d’altitudine, incastonato come una gemma preziosa nel cuore del Parco delle Madonie. La sua posizione è a dir poco spettacolare: un vero e proprio balcone panoramico che regala scorci mozzafiato, dove lo sguardo spazia dai profili aguzzi delle montagne fino all’orizzonte azzurro e infinito del mare. Un luogo di rara bellezza naturale e suggestione. La storia di Geraci Siculo è intimamente legata alla potente dinastia dei Ventimiglia, che nel Medioevo la elesse a centro politico e culturale di enorme rilievo. A testimoniare questa grandezza e potenza, si ergono i ruderi suggestivi del Castello dei Ventimiglia. Questa fortezza non è semplicemente un’antica costruzione, ma il simbolo identitario per eccellenza di Geraci.
Castello di Montelepre
Nel 1812 il villaggio diventa definitivamente un comune acquisendo la sua denominazione attuale: il Castello è una delle testimonianze storiche più importanti della storia del paese. La “Torre Ventimiglia” venne ultimata nel 1435 divenendo uno dei riferimenti attorno al quale si strutturò definitivamente la comunità di Montelepre ormai passato da luogo rurale a centro feudale. Costruito in cima ad una collina il Castello di Montelepre avvolge e quasi sovrasta il paese con i suoi 24 metri in altezza. La torre di pianta rettangolare si sviluppa su tre piani e la sua facciata esterna geometricamente massiccia e austera, in cui spicca un orologio installato molto tempo dopo rispetto all’edificazione, ricalca lo stereotipo delle fortificazioni medievali.
Castello di Salemi
A dominare e custodire il borgo, si erge il magnifico Castello normanno-svevo. Questa imponente fortezza non è solo un monumento, ma la sentinella che veglia da secoli sull’abitato e rappresenta il principale simbolo identitario di Salemi. Salite sui suoi antichi spalti per ammirare un panorama che racconta l’intera storia di questo territorio. Ciò che rende Salemi unica è il suo straordinario legame con l’Unità d’Italia. Secondo la leggenda più sentita e celebrata, fu proprio qui, nel 1860, che Giuseppe Garibaldi issò per la prima volta la bandiera tricolore d’Italia. Questa gesta eroica consacra Salemi come “la città del primo tricolore”, un luogo dove la storia nazionale ha piantato le sue prime radici. Ma la vera anima di Salemi si scopre nelle sue tradizioni popolari.
Catello di Butera
A dominare e proteggere il borgo e il mare sottostante, si erge l’imponente Castello di Butera. Questa fortificazione medievale, simbolo di potere e identità, vi invita a percorrere i suoi camminamenti per godere di panorami indimenticabili. Ma il Castello non è solo storia: è anche mistero. Si narra infatti che nelle sue segrete siano nascosti passaggi sotterranei che, un tempo, collegavano segretamente il borgo fino al mare. Alcuni anziani del paese raccontano di stanze perdute e tesori mai più ritrovati, aggiungendo un tocco di leggenda alla vostra visita. Butera è la meta perfetta per chi desidera unire il fascino della storia medievale, la bellezza del paesaggio costiero e il brivido di un antico segreto tutto da scoprire.
Castello di Taormina
Non c’è da stupirsi che i suoi panorami spettacolari abbiano incantato e ispirato viaggiatori, artisti e poeti per secoli. A dominare l’intero borgo, in una posizione di suprema bellezza e importanza storica, sorge il Castello di Taormina, noto anche come Castello Saraceno o di Monte Tauro. Questa imponente fortificazione, costruita sulla cima del monte, non è solo una meta panoramica: è la sentinella che veglia da secoli sulla città, ergendosi come un saldo simbolo di identità e memoria per la comunità taorminese. Vi invitiamo a percorrere l’ascesa fino al Castello per abbracciare con lo sguardo l’intera costa. Il Monte Tauro stesso è avvolto nella leggenda.
Castello di Piazza Armerina
Del Castello Aragonese, oltre la data di nascita, 1392, e i nomi dei primi castellani, si sa ben poco. In assenza di un archivio non abbiamo grandi informazioni. Tante sono le domande irrisolte. La struttura cambiò nel corso del ‘500. Le 4 torri, un tempo più alte per lanciare olio e sassi al nemico, vennero mozzate ed eretti possenti bastioni, per fronteggiare l’attacco dei cannoni. Con l’Unità d’Italia, il castello diventa carcere fino a metà del secolo scorso quando, venne dismesso e venduto a privati. Nel tempo è stato tante cose: monastero, fortezza, argine per i disordini e le ribellioni dei cittadini, difesa contro i nemici e le nuove armi da fuoco, carcere.
Un’iniziativa che unisce chi vive la Sicilia, chi la visita e chi la porta nel cuore, ovunque nel mondo. Quest'anno i comuni partecipanti sono 13: Montelepre, Cefalà Diana, Marineo, Castronovo di Sicilia, Giuliana, Castelbuono, Geraci Siculo, Piazza Armerina, Butera, Favara, Collesano, Salemi e Taormina, tutti aderenti al Consorzio Castelli di Sicilia. Fino al 30 novembre alle 23.59 si può votare il tuo castello preferito online. Il vincitore sarà il comune/castello che riceverà il maggior numero di voti. Il primo dicembre 2025 scopriremo quindi il “Castello Siciliano dell’Anno 2025”. Un invito aperto a tutti, dai cittadini, viaggiatori e amanti della Sicilia nel mondo. Ma ecco qui una carrellata dei castelli che concorrono per ottenere il titolo quest'anno.
Castello di Castronovo di Sicilia
In un borgo che pulsa nel vero cuore geografico dell’Isola, incastonato in un paesaggio mozzafiato tra i suggestivi Monti Sicani e la valle fertile del fiume Platani. La sua posizione non è casuale: strategicamente posizionato a metà strada tra Palermo e la storica Agrigento, Castronovo è stato per millenni un autentico crocevia di civiltà. A vegliare sull’abitato e a simboleggiare questa lunga storia, si ergono le affascinanti rovine del suo Castello medievale, un punto di riferimento che domina il panorama e invita alla contemplazione. Castronovo di Sicilia è una destinazione per chi cerca storia autentica, natura incontaminata e il brivido di una leggenda sussurrata tra le antiche pietre.
Castello di Cefala Diana
Un castello costruito direttamente sulla roccia, che tra i suoi ruderi custodisce il mistero dell'apparizione della Madonna. Una storia oggi caduta nell'oblìo ma che per anni ha fatto di questo luogo una meta di pellegrinaggio di fedeli e non solo. Il castello sorge nei pressi della vecchia Magna via Panormi, la strada che una volta collegava Agrigento alla capitale dell’isola. Posizionato sopra un costone roccioso in un punto strategico per il controllo del passaggio delle merci che dall’entroterra venivano portate in città, il castello fu abitato quasi esclusivamente da guarnigioni militari.
Castello di Castelbuono
Fondato nel 1316 sul colle di S. Pietro dal Conte Francesco I di Ventimiglia, su una costruzione bizantina, il castello dei Ventimiglia a Castelbuono è un’imponente struttura a quattro torri angolari dalla tipica struttura architettonica angioina. La piccola corte centrale del complesso ospita una scala di epoca quattrocentesca, più volte rimontata, che conduce al piano nobile dove è ubicata la fastosa cappella seicentesca di Sant'Anna decorata dagli stucchi dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta. All’interno del castello è di notevole interesse antropologico e artistico, la Cappella Palatina.
Castello di Collesano
A testimoniare le origini e la potenza del passato, si ergono maestosi i ruderi del Castello normanno. Questa fortezza non è semplicemente un’antica costruzione, ma il simbolo duraturo dell’identità storica del borgo. Costruito in posizione dominante, il Castello è una sentinella silenziosa che ha vegliato su secoli di storia e che vi invita a salire per godere di un punto di vista storico e paesaggistico ineguagliabile. Esplorando il borgo, noterete il suo profondo legame con la storia medievale che si riflette in ogni vicolo. Una Curiosità: Il Rombo dei Motori. E per gli appassionati, Collesano ha anche un aneddoto moderno: le sue strade tortuose sono state teatro di un’epica storia sportiva, essendo uno dei luoghi protagonisti della leggendaria Targa Florio
Castello di Favara
A vegliare sulla città e a testimoniare il suo glorioso passato medievale, si erge il maestoso Castello Chiaramontano. Questa imponente fortezza non solo domina il centro storico, ma incarna le radici e la memoria di Favara. Il Castello, però, nasconde anche un pizzico di mistero. La leggenda narra che tra le sue antiche mura sia intrappolata l’anima di un cavaliere medievale caduto in battaglia, il cui spirito continua a vagare e a vegliare silenziosamente sulla città. Negli ultimi anni, Favara ha saputo rinnovare il suo fascino, diventando un inatteso e dinamico centro di creatività e cultura. La città è un esempio di come la tradizione possa fondersi con l’innovazione, promuovendo l’arte contemporanea.
Castello di Giuliana
Nel piccolo comune della città metropolitana di Palermo, che tra le sue tante bellezze annovera il Castello, Nido d’aquila, che faceva parte di una serie di fortificazioni dislocate in tutta l’isola e nell’Italia meridionale. Con piccoli flash vogliamo condurvi nel suo passato, superando il periodo arabo in cui era un piccolo agglomerato di case, e arrivare al 1185 quando un regio diploma di Guglielmo II, detto il Buono, cedeva il “casale di Juliana” al vescovo di Monreale; nell’età svevo-aragonese passò, invece, al demanio regio e, per giurisdizione religiosa, alla diocesi di Agrigento. Le sue origini sono avvolte dal mistero perché, mentre secondo alcuni, la maggioranza, a costruirlo fu Federico II di Hoenstaufen, per altri, uno sparuto numero, Federico III d’Aragona.
Castello di Marineo
A ricordare le sue prestigiose origini medievali, e a vegliare su ogni angolo del paese, svetta il magnifico Castello Beccadelli Bologna. Questa fortezza non è solo un monumento, ma il simbolo stesso di Marineo, un punto di riferimento che domina la vallata e invita a esplorare i vicoli sottostanti, dove la storia ha lasciato un segno indelebile. Marineo affonda le sue radici in un passato nobile e in una tenace tradizione agricola che ha plasmato l’identità della comunità. Ancora oggi, la vitalità di questo legame con la terra si manifesta nella cucina tipica, ricca dei sapori autentici di Sicilia, e nel fervore delle feste religiose, momenti di aggregazione che raccontano secoli di fede e cultura contadina.
Castello di Geraci
Salite a Geraci Siculo, un borgo che vi accoglie a oltre mille metri d’altitudine, incastonato come una gemma preziosa nel cuore del Parco delle Madonie. La sua posizione è a dir poco spettacolare: un vero e proprio balcone panoramico che regala scorci mozzafiato, dove lo sguardo spazia dai profili aguzzi delle montagne fino all’orizzonte azzurro e infinito del mare. Un luogo di rara bellezza naturale e suggestione. La storia di Geraci Siculo è intimamente legata alla potente dinastia dei Ventimiglia, che nel Medioevo la elesse a centro politico e culturale di enorme rilievo. A testimoniare questa grandezza e potenza, si ergono i ruderi suggestivi del Castello dei Ventimiglia. Questa fortezza non è semplicemente un’antica costruzione, ma il simbolo identitario per eccellenza di Geraci.
Castello di Montelepre
Nel 1812 il villaggio diventa definitivamente un comune acquisendo la sua denominazione attuale: il Castello è una delle testimonianze storiche più importanti della storia del paese. La “Torre Ventimiglia” venne ultimata nel 1435 divenendo uno dei riferimenti attorno al quale si strutturò definitivamente la comunità di Montelepre ormai passato da luogo rurale a centro feudale. Costruito in cima ad una collina il Castello di Montelepre avvolge e quasi sovrasta il paese con i suoi 24 metri in altezza. La torre di pianta rettangolare si sviluppa su tre piani e la sua facciata esterna geometricamente massiccia e austera, in cui spicca un orologio installato molto tempo dopo rispetto all’edificazione, ricalca lo stereotipo delle fortificazioni medievali.
Castello di Salemi
A dominare e custodire il borgo, si erge il magnifico Castello normanno-svevo. Questa imponente fortezza non è solo un monumento, ma la sentinella che veglia da secoli sull’abitato e rappresenta il principale simbolo identitario di Salemi. Salite sui suoi antichi spalti per ammirare un panorama che racconta l’intera storia di questo territorio. Ciò che rende Salemi unica è il suo straordinario legame con l’Unità d’Italia. Secondo la leggenda più sentita e celebrata, fu proprio qui, nel 1860, che Giuseppe Garibaldi issò per la prima volta la bandiera tricolore d’Italia. Questa gesta eroica consacra Salemi come “la città del primo tricolore”, un luogo dove la storia nazionale ha piantato le sue prime radici. Ma la vera anima di Salemi si scopre nelle sue tradizioni popolari.
Catello di Butera
A dominare e proteggere il borgo e il mare sottostante, si erge l’imponente Castello di Butera. Questa fortificazione medievale, simbolo di potere e identità, vi invita a percorrere i suoi camminamenti per godere di panorami indimenticabili. Ma il Castello non è solo storia: è anche mistero. Si narra infatti che nelle sue segrete siano nascosti passaggi sotterranei che, un tempo, collegavano segretamente il borgo fino al mare. Alcuni anziani del paese raccontano di stanze perdute e tesori mai più ritrovati, aggiungendo un tocco di leggenda alla vostra visita. Butera è la meta perfetta per chi desidera unire il fascino della storia medievale, la bellezza del paesaggio costiero e il brivido di un antico segreto tutto da scoprire.
Castello di Taormina
Non c’è da stupirsi che i suoi panorami spettacolari abbiano incantato e ispirato viaggiatori, artisti e poeti per secoli. A dominare l’intero borgo, in una posizione di suprema bellezza e importanza storica, sorge il Castello di Taormina, noto anche come Castello Saraceno o di Monte Tauro. Questa imponente fortificazione, costruita sulla cima del monte, non è solo una meta panoramica: è la sentinella che veglia da secoli sulla città, ergendosi come un saldo simbolo di identità e memoria per la comunità taorminese. Vi invitiamo a percorrere l’ascesa fino al Castello per abbracciare con lo sguardo l’intera costa. Il Monte Tauro stesso è avvolto nella leggenda.
Castello di Piazza Armerina
Del Castello Aragonese, oltre la data di nascita, 1392, e i nomi dei primi castellani, si sa ben poco. In assenza di un archivio non abbiamo grandi informazioni. Tante sono le domande irrisolte. La struttura cambiò nel corso del ‘500. Le 4 torri, un tempo più alte per lanciare olio e sassi al nemico, vennero mozzate ed eretti possenti bastioni, per fronteggiare l’attacco dei cannoni. Con l’Unità d’Italia, il castello diventa carcere fino a metà del secolo scorso quando, venne dismesso e venduto a privati. Nel tempo è stato tante cose: monastero, fortezza, argine per i disordini e le ribellioni dei cittadini, difesa contro i nemici e le nuove armi da fuoco, carcere.
|
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
LE FOTO PIÚ VISTE
-
ITINERARI E LUOGHI
Le meraviglie della Sicilia (low cost): 10 mete estive che proprio non puoi perdere
21.991 di Redazione










Seguici su Facebook
Seguici su Instagram
Iscriviti al canale TikTok
Iscriviti al canale Whatsapp
Iscriviti al canale Telegram




