"Rumorebianco": il racconto in bianco e nero del fotografo Flavio Tiberti in una mostra fisica e virtuale
Particolare di una foto in bianco e nero di Flavio Tiberti
La mostra d'arte contemporanea "Rumorebianco. Distorsioniesistenziali" di Flavio Tiberti è disponibile fino al 5 maggio all’interno dello spazio espositivo Espace a Mazara del Vallo (TP) e su piattaforma online.
Nonostante le attuali restrizioni imposte, Espace intende continuare le proprie attività di promozione e diffusione culturale attraverso la duplice offerta fisica e virtuale.
La mostra, curata da Anthony Francesco Bentivegna, si compone di quindici scatti fotografici in bianco e nero e una video installazione. Un deleterio rapporto macchina - uomo, che tocca il suo apice in un ingannevole orgasmo succeduto da un incolmabile senso di vuoto.
"Rumorebianco" di Flavio Tiberti, evidenzia il passaggio da spettatore-passivo a fruitore-attivo, un'entità in grado di effettuare salti tra immagini dissociate scaturite da fonti opposte e ricucite per creare nuovi e alternativi contenuti espressivi, destrutturando e poi ricostruendo l'immagine.
Un racconto dall’atmosfera sfocata, nebulosa, confusa in cui impera un processo di graduale regressione della ragione, sostituita da una sentinella notturna che osserva ipnotizzata l’abisso del vuoto.
Per ragioni igienico sanitarie sarà possibile visitare lo spazio espositivo previo appuntamento con un limite di 4 persone per visita. Inoltre è possibile visitare la mostra anche virtualmente.
Nonostante le attuali restrizioni imposte, Espace intende continuare le proprie attività di promozione e diffusione culturale attraverso la duplice offerta fisica e virtuale.
La mostra, curata da Anthony Francesco Bentivegna, si compone di quindici scatti fotografici in bianco e nero e una video installazione. Un deleterio rapporto macchina - uomo, che tocca il suo apice in un ingannevole orgasmo succeduto da un incolmabile senso di vuoto.
"Rumorebianco" di Flavio Tiberti, evidenzia il passaggio da spettatore-passivo a fruitore-attivo, un'entità in grado di effettuare salti tra immagini dissociate scaturite da fonti opposte e ricucite per creare nuovi e alternativi contenuti espressivi, destrutturando e poi ricostruendo l'immagine.
Un racconto dall’atmosfera sfocata, nebulosa, confusa in cui impera un processo di graduale regressione della ragione, sostituita da una sentinella notturna che osserva ipnotizzata l’abisso del vuoto.
Per ragioni igienico sanitarie sarà possibile visitare lo spazio espositivo previo appuntamento con un limite di 4 persone per visita. Inoltre è possibile visitare la mostra anche virtualmente.
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