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"Donne d´amore uccise": una pièce contro la violenza sulle donne e il femminicidio

  • Teatro Lelio - Palermo
  • - Palermo
  • 15 aprile 2016 (evento concluso)
  • 21:30
  • 13 euro (intero), 10 euro (ridotto carte sconto, forze dell´ordine, under 26, over 64)
  • I biglietti acquistati in prevendita presso il circuto Tickettando hanno un costo aggiuntivo di 1.50 euro. L'abbonamento a 7 spettacoli della stagione ha un costo di 80 euro (intero) o 65 euro (ridotto). Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 091.6819122, dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 13 o consultare il sito del Teatro Lelio.

Balarm
La redazione

Una testimonianza contro il femminicidio accompagnata a un ritorno al teatro civile. È “Donne d’amore uccise”, uno spettacolo di Giuditta Lelio in scena a Palermo venerdì 15 aprile alle 21.30.

Quella che la regista affronta è una dolorosa prova di scrittura che si snoda attraverso un percorso difficile e spaventoso da percorrere attraverso il teatro, chiamato a testimoniare la verità.

La figura femminile è stata ed è troppo spesso oggetto di prepotenze, soprusi, oppressioni e violenza di ogni tipo, considerata alla stessa stregua di una proprietà esclusiva. 

“Donne d’amore uccise” entra nel complesso universo femminile, viaggiando nella letteratura di tutti i tempi: dalla tragedia greca di Sofocle, all’Otello di Shakespeare, fino ad arrivare agli articoli di cronaca attuali.

Sul palcoscenico, in controluce, l’ombra di un uomo e, al centro della scena, a dividere i due pianeti, il maschile e il femminile, un abito da sposa bianco e bellissimo, archetipo dell’inconscio collettivo, legato nell’immaginario femminile alla vita di coppia, all’unione, all’appagamento emotivo dell’innamoramento, della passione.

Due donne sul palcoscenico, interpretate dalle attrici Danila Laguardia e Micaela De Grandi, daranno voce ad altre che non ci sono più e non possono per questo denunciare l’uomo oltraggioso che manca di rispetto, ossessionato dalla gelosia e che toglie alle donne la libertà di esprimere i pensieri, distruggendo le relazioni affettive preesistenti e servendosi della violenza per dimostrare il suo potere assoluto. 

L’unica via d’uscita verso la salvezza per le donne passa attraverso la formazione e l’educazione sentimentale volte ad affinare un nuovo senso: la percezione del pericolo per allontanarsi fin dalle prime subdole provocazioni.

La salvezza si trova lavorando sulla personalità delle donne che con la pancia e l’intuito devono fare un percorso al contrario: costruire un sé nuovo, forte e consapevole, capace di riconoscere il sentimento positivo, sapendo che un’unione non è mai un vincolo indissolubile e che l’amore non è dipendenza affettiva ma libertà. 

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