"Il povero Piero": lo spettacolo di Achille Campanile al Teatroimpulso
Va in scena a Catania, presso Teatroimpulso, da giovedì 18 a domenica 21 maggio, lo spettacolo di Achille Campanile "Il povero Piero".
Sul palco: Nicoletta Seminara, Nunzia Pruiti, Rosario Santangelo, Claudio Marletta, Diego Milazzo, Silvana Russo, Irene Alì, Laura Tranchita.
E ancora: Daniele Parrino, Claudio Santoro, Salvo Barone, Alfio Grasso, Benedetta Guarnera, Sonia Spina, Alessandra Saitta, Giusy Daniele, Stefano Preciso e Melissa Bruno.
In scena ben 18 personaggi, orchestrati dalle sapienti mani del regista Mario Guarneri, che sullo spettacolo dichiara: «L’intento di Campanile non è quello di ridicolizzare e prendere in giro il dolore. Per mettere in evidenza qualcosa bisogna aumentarne il contrasto, così Campanile, per mettere in evidenza le ipocrisie e i comportamenti stereotipati della società, mette i suoi personaggi in una circostanza estrema, quella della morte».
«Un evento definitivo - conclude - che dovrebbe far passare tutto in secondo piano, che dovrebbe mettere in luce i veri valori, eppure l’uomo sembra sordo e continua imperterrito nei suoi comportamenti rituali. Perché le cose vanno fatte non per quello che sentiamo, ma per quello che deve essere fatto e che serve per il quieto vivere».
Sul palco: Nicoletta Seminara, Nunzia Pruiti, Rosario Santangelo, Claudio Marletta, Diego Milazzo, Silvana Russo, Irene Alì, Laura Tranchita.
E ancora: Daniele Parrino, Claudio Santoro, Salvo Barone, Alfio Grasso, Benedetta Guarnera, Sonia Spina, Alessandra Saitta, Giusy Daniele, Stefano Preciso e Melissa Bruno.
In scena ben 18 personaggi, orchestrati dalle sapienti mani del regista Mario Guarneri, che sullo spettacolo dichiara: «L’intento di Campanile non è quello di ridicolizzare e prendere in giro il dolore. Per mettere in evidenza qualcosa bisogna aumentarne il contrasto, così Campanile, per mettere in evidenza le ipocrisie e i comportamenti stereotipati della società, mette i suoi personaggi in una circostanza estrema, quella della morte».
«Un evento definitivo - conclude - che dovrebbe far passare tutto in secondo piano, che dovrebbe mettere in luce i veri valori, eppure l’uomo sembra sordo e continua imperterrito nei suoi comportamenti rituali. Perché le cose vanno fatte non per quello che sentiamo, ma per quello che deve essere fatto e che serve per il quieto vivere».
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