"Le Forme di Telesis": musica, teatro e cunto al Parco Archeologico di Selinunte

Miriam Palma
La nuova stagione del neo Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa si apre con "Le Forme di Telesis", in programma dal 3 giugno al 2 luglio.
Il progetto (visualizza il programma), ispirato al poeta ditirambico, ma anche danzatore, musicista e attore, vissuto tra il V e il IV secolo a.C. a Selinunte, prevede quattro appuntamenti di musica, coro, teatro e cunto, ospitati in quattro diversi "scorci" del Parco.
Sabato 3 giugno si parte con la prima assoluta "Il Canto del Finito e dell'Infinito", ispirato al "Cantico dei Cantici" di Salomone, ideato dalla vocalist Miriam Palma, cul palco con Gabriele Giannotta alla chitarra e il Coro del Laboratorio Vocale "Il Corpo della Voce".
Si prosegue sabato 17 giugno con "Donne", tragedia e rilettura del mito ideata e diretta da Francesco Vadalà, e venerdi 23 giugno con "Troiane - Canto di Femmine Migranti", dramma diretto da Nicola Alberto Orofino.
Il festival si conclude, domenica 2 luglio, con il cunto di Salvo Piparo "Gesta dell'Orlando Furioso narrate da Brunello", diretto da Luigi Maria Burruano e musicato da Marco Betta.
Il progetto (visualizza il programma), ispirato al poeta ditirambico, ma anche danzatore, musicista e attore, vissuto tra il V e il IV secolo a.C. a Selinunte, prevede quattro appuntamenti di musica, coro, teatro e cunto, ospitati in quattro diversi "scorci" del Parco.
Sabato 3 giugno si parte con la prima assoluta "Il Canto del Finito e dell'Infinito", ispirato al "Cantico dei Cantici" di Salomone, ideato dalla vocalist Miriam Palma, cul palco con Gabriele Giannotta alla chitarra e il Coro del Laboratorio Vocale "Il Corpo della Voce".
Si prosegue sabato 17 giugno con "Donne", tragedia e rilettura del mito ideata e diretta da Francesco Vadalà, e venerdi 23 giugno con "Troiane - Canto di Femmine Migranti", dramma diretto da Nicola Alberto Orofino.
Il festival si conclude, domenica 2 luglio, con il cunto di Salvo Piparo "Gesta dell'Orlando Furioso narrate da Brunello", diretto da Luigi Maria Burruano e musicato da Marco Betta.
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