Luigi Lo Cascio al Biondo con la folle gelosia di "Otello"

Sul palco della sala grande del teatro Biondo di Palermo, per la nuova Stagione di spettacoli, và in scena "Otello" di e con Luigi Lo Cascio e con Vincenzo Pirrotta.
Un Otello denso di interrogativi quello riscritto e diretto da Luigi Lo Cascio, che sceglie, per il ruolo del titolo, il magnetico Vincenzo Pirrotta, e riserva a sé quello di Jago, la mente tessitrice dell’inganno, ma infine vittima della sua vittima.
Saltando i preamboli e l’osservanza stretta della trama di una storia universalmente conosciuta, si osservano da vicino i dubbi, le contraddizioni, le debolezze dei personaggi, la loro straziante lontananza, la loro effettiva solitudine, colta solo adesso, con sguardo retrospettivo (purtroppo non profetico, troppo tardi ormai...), in quegli esordi così dolci, quando sembravano trionfare la febbre e l’entusiasmo dei primi abbracci, delle prime confidenze, dei primi sottili e garbati tremori.
Un Otello scarnificato, ridotto a tre personaggi e rivisitato in chiave esistenziale, per scavare dentro l’antica e modernissima ossessione di un possesso amoroso che diventa funesto, in cui quasi sempre è la donna a soccombere e il maschio a dannarsi.
Un Otello che punta al cuore della pulsione senza ritorno, che scatena la rovina. Eppure, un Otello più che mai fedele a Shakespeare, al suo infallibile, profondo scandagliare l’animo umano. Una rielaborazione più che mai vicina a quel sontuoso capolavoro che irradia la propria forza da un buio nucleo pulsante: la gelosia che rode il pur magnanimo condottiero, ne accende la furia incontenibile fino alla cieca violenza, lo rende sordo a qualsivoglia supplica o ammonimento.
La rilettura di Lo Cascio distilla il grumo oscuro di un male primario, da sempre vivo tra gli uomini, follia accecante e vulnus irreparabile.
Liberamente ispirato all’Otello di William Shakespeare lo spettacolo ha la regia di Luigi Lo Cascio, ed è una produzione Teatro Stabile di Catania / Emilia Romagna Teatro Fondazione. Le scene e i costumi sono di Nicola Console e Alice Mangano, le musiche sono di Andrea Rocca e le luci sono di Pasquale Mari.
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