Moni Ovadia racconta la guerra con "Doppio Fronte"

Cos'è la guerra? Quali orrori, quali raccapriccianti disastri porta con sè? Moni Ovadia ci prende per mano, e con "Doppio Fronte - Oratorio per la grande guerra", scritto con Lucilla Galeazzi, racconta la Prima Guerra Mondiale, da due punti di vista: quello delle trincee e quello del quotidiano di un’Italia che via via andava impoverendosi sempre di più.
Lo spettacolo, con Luca Garlaschelli al contrabbasso, Massimo Marcer alla tromba, Albert Florian Mihai alla fisarmonica e Paolo Rocca al clarinetto, conduce lo spettatore alla scoperta di un paese dove le donne condussero da sole una quotidiana battaglia di sopravvivenza per mantenere le famiglie.
I testi sono tratti dalle lettere dal fronte, dalle memorie dei combattenti (tra cui Gadda e Ungaretti), dai diari di uomini e donne che vissero la guerra “in casa”, come i veneti e i friulani. Questi ultimi, arruolati nel ’14 dall’esercito austriaco e mandati a combattere sul fronte orientale, nel ’15 si trovarono in trincea contro l’esercito italiano.
I canti sono quelli del grande repertorio a cui dette vita la sanguinosissima guerra e le sue battaglie: canti patriottici, canti contro la guerra, Trilussa, Mario e la canzone "Gorizia", canto straordinario e indimenticabile delle sofferenze quotidiane e terribili dei nostri soldati. In scena, Moni Ovadia nel ruolo dell’aedo, e Lucilla Galeazzi, cantante e narratrice, accompagnati da musicisti e coro.
La Prima Guerra Mondiale fu imposta all’Italia da una minoranza avventuriera e fanatica contro una maggioranza sfavorevole. Tra sogni di espansione e irredentismo, il motore di una “fatale e irrinunciabile” chiamata alle armi fu l’ambizione e l’ambiguità del primo ministro Salandra, del suo ministro degli esteri Sonnino, del generale Cadorna, comandante in capo dell’esercito italiano ed infine del titubante Vittorio Emanuele III, Re d’Italia.
Mentre trattavano con gli imperi centrali la “non belligeranza” italiana, a patto di una contropartita territoriale, si incontravano in segreto, a Londra, con Francia ed Inghilterra, giocando al rialzo. Fu così che il 26 aprile 1915 l’Italia firmò in segreto (soprattutto del parlamento) il patto di Londra, col quale l’Italia s’impegnava ad entrare in guerra al loro fianco.
Il costo dei biglietti è di 30 euro intero, 27 euro ridotto (palchi/platea, I settore) 24 euro intero, 22 euro ridotto (palchi/platea, II settore) 22 euro intero, 20 euro ridotto (palchi/platea, II settore) 18 euro intero, 16 euro ridotto (galleria, I settore), 15 euro intero, 13 euro ridotto (galleria, II settore) 13 euro intero, 11 euro ridotto (galleria, III settore). Per maggiori informazioni è possibile visualizzare il listino completo.
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