"Sete": in scena una storia di giustizia, colpa e pentimento

Lo spettacolo parla di Leonardo Vitale, uomo d'onore della famiglia Altarello di Baida, nel 1973 si presenta spontaneamente alla questura di Palermo e svela tutto ciò che sa su "Cosa Nostra". Si accusa anche di gravi delitti, tra cui alcuni omicidi.
Mentre parla i suoi occhi sembrano vedere solo il crocifisso appeso alla parete. Leonardo confessa tutto, crede nella giustizia divina e confessa alla giustizia terrena. Ma le persone da lui accusate vengono prosciolte, mentre lui, dichiarato malato di mente, è l'unico ad essere condannato.
Lo spettacolo parte dalla vicenda storica di Vitale per affrontare temi più ampi come il pentimento, la giustizia, l’espiazione, il rapporto fra verità, follia e religione. I testi usati sono tratti in gran parte dal Libro dei Salmi.
Durante gli spettacoli di "rEsistenza" si può sottoscrivere l'abbonamento alla rassegna “Oltre le sbarre” che consente di partecipare a cinque spettacoli a scelta fra quelli proposti dal teatro Atlante e di consentirne la realizzazione anche presso il teatro della Casa di Reclusione Ucciardone.
È inoltre possibile iscriversi al laboratorio permanente sull'"Arte dell'Attore" e acquistare il “Il Castello di Atlante- 10 anni di teatro”, edito da Antipodes.
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