"Tessiture e scritture asemiche": la mostra di tre artisti al Centro d'arte Piero Montana
Particolare di un'opera dell'artista Nicolò D'Alessandro visibile alla mostra
In ottemperanza dell'ultimo DPCM del 3 novembre 2020 del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro della Salute, relativo alle “Misure urgenti per il contenimento del contagio da COVID-19 sull’intero territorio nazionale”, e a tutela della salute degli spettatori, vengono sospese le iniziative culturali fino a nuovi provvedimenti.
Il Centro d'arte e cultura "Piero Montana" a Bagheria ospita la mostra di tre maestri dell'arte contemporanea dal titolo "Tessiture e scritture asemiche", fruibile dal 24 ottobre al 28 novembre.
L'esposizione privilegia tre degli artisti più significativi della Sicilia: Nicolò D’Alessandro ed Enzo Patti si cimentano in quella recente corrente d’arte che in campo internazionale ha il nome di "Asemic writing", mentre Agostino Tulumello da tanti anni ha elaborato un suo personale minimalismo astratto che lo accosta ai primi due per via di una cromatica ed asemica tessitura.
«Il predominio nel nostro tempo della logica del senso su cui è stato fondato il pensiero occidentale a partire dalla sua nascita in Grecia - scrive Piero Montana nella presentazione in catalogo - è quel che più sconcerta gli artisti contemporanei che da esso tendono a rifuggire, avvertendo il pericolo di quel totalitarismo che comporterebbe la repressione di vere forme creative. Quello che di autentico in campo artistico oggi viene espresso non ha a che fare con l'irrazionale, ma con una realtà che della sua pienezza la ragione, la logica del senso purtroppo non tengono conto.
Nella mostra "Tessiture e scritture asemiche", l'arte della scrittura illeggibile, irriducibilmente indecifrabile prende sviluppo soprattutto in questi ultimi anni nell'opera di Nicolò D’Alessandro dopo un'attenta riflessione sul biblico, mentre Enzo Patti fa allusione incorniciando spesso la sua scrittura asemica nel volume di un libro aperto in cui però non si spiega niente, come se il libro fosse in effetti chiuso.
L’arte pittorica di Agostino Tulumello, invece, ha a che fare con i pigmenti del colore. Un colore mai spalmato uniformemente sulla tela, ma intrecciato nei suoi filamenti in una intricatissima rete che costituisce le maglie, la tessitura.
Il Centro d'arte e cultura "Piero Montana" a Bagheria ospita la mostra di tre maestri dell'arte contemporanea dal titolo "Tessiture e scritture asemiche", fruibile dal 24 ottobre al 28 novembre.
L'esposizione privilegia tre degli artisti più significativi della Sicilia: Nicolò D’Alessandro ed Enzo Patti si cimentano in quella recente corrente d’arte che in campo internazionale ha il nome di "Asemic writing", mentre Agostino Tulumello da tanti anni ha elaborato un suo personale minimalismo astratto che lo accosta ai primi due per via di una cromatica ed asemica tessitura.
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I tre artisti, dunque, hanno in comune la bravura di un consolidato mestiere che conferisce alle loro opere una indiscutibile qualità pittorica.«Il predominio nel nostro tempo della logica del senso su cui è stato fondato il pensiero occidentale a partire dalla sua nascita in Grecia - scrive Piero Montana nella presentazione in catalogo - è quel che più sconcerta gli artisti contemporanei che da esso tendono a rifuggire, avvertendo il pericolo di quel totalitarismo che comporterebbe la repressione di vere forme creative. Quello che di autentico in campo artistico oggi viene espresso non ha a che fare con l'irrazionale, ma con una realtà che della sua pienezza la ragione, la logica del senso purtroppo non tengono conto.
Nella mostra "Tessiture e scritture asemiche", l'arte della scrittura illeggibile, irriducibilmente indecifrabile prende sviluppo soprattutto in questi ultimi anni nell'opera di Nicolò D’Alessandro dopo un'attenta riflessione sul biblico, mentre Enzo Patti fa allusione incorniciando spesso la sua scrittura asemica nel volume di un libro aperto in cui però non si spiega niente, come se il libro fosse in effetti chiuso.
L’arte pittorica di Agostino Tulumello, invece, ha a che fare con i pigmenti del colore. Un colore mai spalmato uniformemente sulla tela, ma intrecciato nei suoi filamenti in una intricatissima rete che costituisce le maglie, la tessitura.
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