Tra i libri e gli oggetti del prete martire di Cosa Nostra: visita alla Casa Museo del Beato Giuseppe Puglisi

Il beato Pino Puglisi
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Questa è la casa dove visse padre Pino Puglisi, affettuosamente soprannominato dagli amici “tre P”, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. Dopo la morte del sacerdote, che in questo quartiere si prendeva cura dei bambini e dei diseredati, sottraendoli al reclutamento mafioso, fu acquistata dal Centro di accoglienza “Padre nostro” e riallestita con i mobili e gli arredi concessi dalla famiglia della vittima.
Nel 2014, a un anno dalla beatificazione, la Casa-museo è stata inaugurata e inserita nel circuito espositivo dell’Associazione dei musei ecclesiastici italiani.Da allora, migliaia di persone hanno voluto rendere omaggio ai luoghi cari a don Pino Puglisi. Oltre agli oggetti personali, in gran parte libri e documenti, vi sono anche materiali fotografici e video sulla vita e l’attività del sacerdote.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Questa è la casa dove visse padre Pino Puglisi, affettuosamente soprannominato dagli amici “tre P”, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. Dopo la morte del sacerdote, che in questo quartiere si prendeva cura dei bambini e dei diseredati, sottraendoli al reclutamento mafioso, fu acquistata dal Centro di accoglienza “Padre nostro” e riallestita con i mobili e gli arredi concessi dalla famiglia della vittima.
Nel 2014, a un anno dalla beatificazione, la Casa-museo è stata inaugurata e inserita nel circuito espositivo dell’Associazione dei musei ecclesiastici italiani.Da allora, migliaia di persone hanno voluto rendere omaggio ai luoghi cari a don Pino Puglisi. Oltre agli oggetti personali, in gran parte libri e documenti, vi sono anche materiali fotografici e video sulla vita e l’attività del sacerdote.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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