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Tre donne, belle nella loro imperfezione: "My Place", le visioni di Silvia Gribaudi

Balarm
La redazione

"My Place" di Silvia Gribaudi

"Scena Nostra", la stagione dello Spazio Franco (Cantieri culturali alla Zisa di Palermo), prosegue con un nuovo appuntamento del ricco cartellone di spettacoli tra compagnie nazionali e debutti in anteprima, realizzato in collaborazione con la Rete Latitudini.

«È innegabile come, ideando "Scena Nostra", pensassimo di rivolgerci alle compagnie siciliane per un focus dedicato - afferma Giuseppe Provinzano, direttore artistico dello Spazio Franco - ma sarebbe stato miope ignorare le tantissime attenzioni ricevute in questo primo anno da artisti e compagnie di tutta Italia che hanno salutato la nascita dello Spazio Franco come nuovo approdo per i tour di quelle compagini che, seppur eccellenti, non riescono a raggiungere l’isola e non trovano a Palermo un punto di riferimento».

È il caso di "My Place" diretto da Silvia Gribaudi, tra le più affermate coreografe e del panorama nazionale che arriva in prima regionale con lo spettacolo prodotto da QuiEoraResidenzeTeatrali.
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"My Place", in scena giovedì 30 e venerdì 31 gennaio, ruota attorno a tre figure femminili - impersonate da Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli - tre corpi nudi, o meglio in biancheria intima, volutamente messi in evidenza.

Masse corporee vive e non censurate, vere, oneste e ben diverse da quelle che ancora oggi siamo abituati a vedere in mostra sui giornali, su internet o in televisione.

Tre donne, non più giovani ma non ancora vecchie, disposte in uno show surreale a offrirsi al pubblico per quello che sono, corpi senza casa né spazio, sfrattate dal proprio io, lanciate a inseguire, divorare e moltiplicare le proprie ombre. Con passo leggero e sguardo ironico e tragicomico sul femminile.

"My Place" è un racconto fisico che indaga i luoghi dell'intimo, parte dal corpo e attorno a esso sviluppa il lavoro di scena svelando momenti di fragilità e di bellezza e restituendo al pubblico segreti spaccati di intimità.

L'opera di Silvia Gribaudi segna l’occasione di mettere a confronto due poetiche diverse e affini, due sguardi sul femminile: in scena si incontrano la ricerca di un movimento che nasce da corpi non convenzionali e la sperimentazione sulla drammaturgia autografa, lo sguardo ironico e l’indagine sul contemporaneo.
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