Tremila teste scolpite nel regno di Filippo il pazzo: le visite al Castello Incantato di Sciacca
Un angolo del Castello Incantato di Sciacca, in Sicilia
È la città delle leggende e dei miraggi: da Dedalo che costruisce le famose Stufe di san Calogero sul monte Kronio, all’isola Ferdinandea che sbuca dalle acque e si inabissa dopo poche settimane, lasciando tutti di stucco. Millenni di storia da percorrere lungo l’itinerario di dodici luoghi de "Le Vie dei Tesori", che arriva a Sciacca per la sua prima edizione, nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
Tremila teste, scolpite nella pietra: una distesa di occhi, visi, orecchi, bocche che avvolgono il “Castello incantato” che Filippo Bentivegna – in paese chiamato Filippu di li testi o Filippo il pazzo -, scultore contadino autodidatta, realizzò nel corso di cinquant’anni di folle lavoro.
La sensazione che si prova, varcato il cancello, é di trovarsi in un luogo fantastico, dove si è seguiti da mille occhi: quando le pietre del suo feudo divennero scarse, Filippo creò dei cunicoli per l’estrazione.
Nel casolare, i lavori più intimi dell’artista, con una pittura murale di Sciacca vista dal mare. Dopo la sua morte, le oltre ventimila eccentriche sculture furono abbandonate. Ma ci si accorse pian piano che era un luogo surreale, magico, un museo en plein air, oggi della Regione siciliana.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
Tremila teste, scolpite nella pietra: una distesa di occhi, visi, orecchi, bocche che avvolgono il “Castello incantato” che Filippo Bentivegna – in paese chiamato Filippu di li testi o Filippo il pazzo -, scultore contadino autodidatta, realizzò nel corso di cinquant’anni di folle lavoro.
La sensazione che si prova, varcato il cancello, é di trovarsi in un luogo fantastico, dove si è seguiti da mille occhi: quando le pietre del suo feudo divennero scarse, Filippo creò dei cunicoli per l’estrazione.
Nel casolare, i lavori più intimi dell’artista, con una pittura murale di Sciacca vista dal mare. Dopo la sua morte, le oltre ventimila eccentriche sculture furono abbandonate. Ma ci si accorse pian piano che era un luogo surreale, magico, un museo en plein air, oggi della Regione siciliana.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
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