Trompe l'oeil barocchi e un bestiario grottesco: apre alle visite Palazzo Nicolaci di Villadorata a Noto
Palazzo Nicolaci a Noto
La capitale del Barocco, il “giardino di pietra” di Cesare Brandi, l’unico modo per capire Noto è lasciarsi andare e vagare in questa elegante e nobile città: chiese, palazzi, teatri, archivi, musei. È visitabile tutto insieme con la prima edizione de "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre.
Visitare il palazzo dei principi Nicolaci di Villadorata, vuol dire immergersi in trompe l'oeil che giocano con lo spettatore. Il culmine è raggiunto nel salone delle feste dove una finta balaustra crea un effetto straordinario, con la riproduzione dell’ “Aurora” di Guido Reni, su un pavimento Capodimonte: da qui parte un’infilata di saloni arredati con mobili ottocenteschi da ogni angolo d’Europa.
Palazzo Nicolaci, acquisito per metà dal Comune, fu costruito nel 1737 su disegno di Rosario Gagliardi e Paolo Labisi. Si accede da un portale con due grandi colonne ioniche, sormontato da una balconata barocca. Ai lati, una sequenza di balconi con gelosie in ferro ricurvo, sorrette da mensoloni con un vero bestiario di figure grottesche, sirene, leoni, sfingi, ippogrifi, cavalli alati e angeli.
A Noto sono 14 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Visitare il palazzo dei principi Nicolaci di Villadorata, vuol dire immergersi in trompe l'oeil che giocano con lo spettatore. Il culmine è raggiunto nel salone delle feste dove una finta balaustra crea un effetto straordinario, con la riproduzione dell’ “Aurora” di Guido Reni, su un pavimento Capodimonte: da qui parte un’infilata di saloni arredati con mobili ottocenteschi da ogni angolo d’Europa.
Palazzo Nicolaci, acquisito per metà dal Comune, fu costruito nel 1737 su disegno di Rosario Gagliardi e Paolo Labisi. Si accede da un portale con due grandi colonne ioniche, sormontato da una balconata barocca. Ai lati, una sequenza di balconi con gelosie in ferro ricurvo, sorrette da mensoloni con un vero bestiario di figure grottesche, sirene, leoni, sfingi, ippogrifi, cavalli alati e angeli.
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