Un Natale "d'altri tempi" a Palermo: il Presepe Vivente (inclusivo) del Centro AIAS
Il Natale può diventare uno spazio di incontro reale, dove la tradizione si intreccia con l’impegno quotidiano e la bellezza nasce dalla partecipazione.
A Palermo torna il presepe vivente del Centro AIAS, un appuntamento capace di raccontare il senso più autentico dell’inclusione attraverso i gesti, i volti e il talento di chi spesso resta ai margini.
L’evento è in programma sabato 13 dicembre alle ore 16.00, negli spazi del Centro AIAS di via Raiti 16 (traversa di via Ernesto Basile), e vede come protagonisti giovani e adulti con gravi disabilità, impegnati da mesi in un percorso condiviso che va ben oltre la rappresentazione scenica.
A fare da cornice è l’area attorno alla piscina del Centro, trasformata in un villaggio d’altri tempi, dove botteghe, utensili, abiti e manufatti prendono vita grazie al lavoro congiunto di tutti i Centri AIAS.
I protagonisti diventano pastori, fabbri, falegnami, tessitori, fornai e osti. Non attori nel senso tradizionale del termine, ma persone che affermano il valore della propria presenza, mostrando competenze, abilità e risorse spesso invisibili. Ogni ruolo è un gesto di autonomia e orgoglio, ogni scena un atto di partecipazione.
A Palermo torna il presepe vivente del Centro AIAS, un appuntamento capace di raccontare il senso più autentico dell’inclusione attraverso i gesti, i volti e il talento di chi spesso resta ai margini.
L’evento è in programma sabato 13 dicembre alle ore 16.00, negli spazi del Centro AIAS di via Raiti 16 (traversa di via Ernesto Basile), e vede come protagonisti giovani e adulti con gravi disabilità, impegnati da mesi in un percorso condiviso che va ben oltre la rappresentazione scenica.
A fare da cornice è l’area attorno alla piscina del Centro, trasformata in un villaggio d’altri tempi, dove botteghe, utensili, abiti e manufatti prendono vita grazie al lavoro congiunto di tutti i Centri AIAS.
I protagonisti diventano pastori, fabbri, falegnami, tessitori, fornai e osti. Non attori nel senso tradizionale del termine, ma persone che affermano il valore della propria presenza, mostrando competenze, abilità e risorse spesso invisibili. Ogni ruolo è un gesto di autonomia e orgoglio, ogni scena un atto di partecipazione.
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