Un omaggio in musica alle vittime dell’Olocausto: il Teatro Massimo per la Giornata della Memoria
Moni Ovadia, voce recitante per "Un sopravvissuto di Varsavia" op. 46, di Arnold Schönberg
Un omaggio in musica alle vittime dell’Olocausto, sulle note di Arnold Schönberg, Sergej Prokofiev e con la preghiera ebraica “Eli Ata veodeka”. A seguire, la riproposizione dello spettacolo “Destinatario sconosciuto” tratto dal romanzo epistolare di Katherine Kressmann-Taylor.
Il Teatro Massimo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, celebra la Giornata della Memoria con una programmazione speciale disponibile sulla webTv del Teatro Massimo dal 27 gennaio, introdotta dal Sovrintendente Francesco Giambrone e dal direttore musicale Omer Meir Wellber.
Si comincia con “Un sopravvissuto di Varsavia” op. 46, di Arnold Schönberg, breve composizione del 1947 per narratore, coro maschile e orchestra. Dirige, Omer Meir Wellber, voce recitante Moni Ovadia. Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Ciro Visco.
L’oratorio, nato nel 1947 dall’urgenza di raccontare il dramma dell’olocausto che al compositore, esiliato negli Stati Uniti, era giunto principalmente attraverso il racconto dei sopravvissuti.
Si prosegue con l'Ouverture su temi ebraici op. 34, composta nel 1918 da Sergej Prokofiev, durante il suo soggiorno americano. Un’opera commissionata al compositore da un sestetto di musicisti ebrei che la utilizzarono per una tournée internazionale volta a raccogliere fondi per istituire un Conservatorio di Musica a Gerusalemme.
Basata su due temi ebraici originali, di cui uno dichiaratamente klezmer, l’opera venne eseguita per la prima volta, con grande successo, a New York con Prokofiev stesso al pianoforte in qualità di ospite d’onore. La eseguono le prime parti dell'Orchestra del Teatro Massimo Salvatore Greco (Violino I), Donato Cuciniello (Violino II), Gaspare D'Amato (Viola), Giuseppe Nastro (Violoncello), Alessio Vicario (Clarinetto) e lo stesso Wellber al pianoforte.
Chiude il programma musicale, la preghiera ebraica “Eli Ata veodeka”, eseguita l’estate scorsa, nel corso del concerto “From classic to jazz” nella chiesa di S. Maria allo Spasimo, con Omer Meir Wellber alla fisarmonica, Jacob Reuven al mandolino e Vito Giordano al flicorno.
Al termine del programma musicale sarà riproposto Destinatario sconosciuto, lo spettacolo di Rosario Tedesco, del quale è protagonista con Nicola Bortolotti, tratto dal romanzo epistolare di Katherine Kressmann-Taylor che già nel 1938 aveva raccontato la persecuzione degli ebrei nella Germania nazista.
Lo spettacolo, andato in scena al Teatro Massimo il 27 gennaio 2020, in occasione della Giornata della memoria, è accompagnato dalle musiche eseguite dal Coro di voci bianche del Teatro Massimo diretto da Salvatore Punturo.
Il Teatro Massimo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, celebra la Giornata della Memoria con una programmazione speciale disponibile sulla webTv del Teatro Massimo dal 27 gennaio, introdotta dal Sovrintendente Francesco Giambrone e dal direttore musicale Omer Meir Wellber.
Si comincia con “Un sopravvissuto di Varsavia” op. 46, di Arnold Schönberg, breve composizione del 1947 per narratore, coro maschile e orchestra. Dirige, Omer Meir Wellber, voce recitante Moni Ovadia. Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Ciro Visco.
L’oratorio, nato nel 1947 dall’urgenza di raccontare il dramma dell’olocausto che al compositore, esiliato negli Stati Uniti, era giunto principalmente attraverso il racconto dei sopravvissuti.
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Il testo, dello stesso Schönberg, è un racconto in prima persona di un momento nella vita del ghetto di Varsavia, con i maltrattamenti quotidiani, le decimazioni, le violenze che si conclude con l’intonazione all’unisono da parte del coro maschile di una delle preghiere più sentite della religione ebraica, Shema Israel, Ascolta, Israele.Si prosegue con l'Ouverture su temi ebraici op. 34, composta nel 1918 da Sergej Prokofiev, durante il suo soggiorno americano. Un’opera commissionata al compositore da un sestetto di musicisti ebrei che la utilizzarono per una tournée internazionale volta a raccogliere fondi per istituire un Conservatorio di Musica a Gerusalemme.
Basata su due temi ebraici originali, di cui uno dichiaratamente klezmer, l’opera venne eseguita per la prima volta, con grande successo, a New York con Prokofiev stesso al pianoforte in qualità di ospite d’onore. La eseguono le prime parti dell'Orchestra del Teatro Massimo Salvatore Greco (Violino I), Donato Cuciniello (Violino II), Gaspare D'Amato (Viola), Giuseppe Nastro (Violoncello), Alessio Vicario (Clarinetto) e lo stesso Wellber al pianoforte.
Chiude il programma musicale, la preghiera ebraica “Eli Ata veodeka”, eseguita l’estate scorsa, nel corso del concerto “From classic to jazz” nella chiesa di S. Maria allo Spasimo, con Omer Meir Wellber alla fisarmonica, Jacob Reuven al mandolino e Vito Giordano al flicorno.
Al termine del programma musicale sarà riproposto Destinatario sconosciuto, lo spettacolo di Rosario Tedesco, del quale è protagonista con Nicola Bortolotti, tratto dal romanzo epistolare di Katherine Kressmann-Taylor che già nel 1938 aveva raccontato la persecuzione degli ebrei nella Germania nazista.
Lo spettacolo, andato in scena al Teatro Massimo il 27 gennaio 2020, in occasione della Giornata della memoria, è accompagnato dalle musiche eseguite dal Coro di voci bianche del Teatro Massimo diretto da Salvatore Punturo.
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