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Virtuosismo e ironia in musica: Emilia Zamuner e Massimo Moriconi ai Cantieri

Balarm
La redazione

Emilia Zamuner e Massimo Moriconi

Combinano virtuosismo, melodia e senso dell’ironia nella formula del duo voce e contrabbasso.

Per il nuovo appuntamento di "Sponde Sonore", la rassegna organizzata dal 2017 da Arci Tavola Tonda, arriva il concerto di Emilia Zamuner e Massimo Moriconi, con una formula con cui affrontano con spavalda musicalità e con empatia travolgente un repertorio ampio, costituito da standard del jazz, classici della canzone d’autore italiana e brani originali.

L'appuntamento è ai Cantieri culturali alla Zisa venerdì 24 maggio alle 21.30. 

Emilia Zamuner, napoletana, fa della sua voce e del suo corpo un vero strumento espressivo.

Ha duettato giovanissima con Bobby McFerrin e nel 2016 si è classificata al primo posto del prestigioso “Premio Internazionale Massimo Urbani”, viatico che le ha permesso nello stesso anno di aprire il concerto di Diana Krall all’Arena Flegrea a Napoli e di animare con le sue scorribande sul pentagramma della vocalità palchi sempre più prestigiosi.

Massimo Moriconi, musicista di grande spessore ed esperienza, si è saputo muovere in ambiti musicali diversi e al tempo stesso affini, dalle collaborazioni dal vivo e in studio coi pionieri del jazz italiano come Marcello Rosa, Armando Trovajoli, Nicola Arigliano, Lelio Luttazzi, per passare a Renato Sellani, Chet Baker, Enrico Pieranunzi, Franco D'Andrea, Massimo Urbani, Enrico Rava, Lee Konitz, Phil Woods, Danilo Rea, Mike Melillo, Billy Cobham, Tooth Tielemans, Kenny Wheeler, ecc., alle incisioni con Ennio Morricone, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Nicola Piovani, per non parlare del sodalizio più che decennale con Mina.

SPONDE SONORE
L'offerta artistica proposta da "Sponde Sonore" negli anni si è mossa nel solco della musica contemporanea e d'autore e, come si evince dal nome stesso della rassegna, punta a offrire un ventaglio di suoni, stili, generi e a far incontrare generazioni di artiste e artisti che hanno messo in moto processi di innovazione, rielaborazione e interpretazione delle tradizioni musicali, sia italiane che internazionali.

Il programma spazia quindi dal jazz alla world music, dalla musica d’autore alle incursioni nell’elettronica, anche all’interno dello stesso concerto, ma con un unico denominatore: la capacità di raccontare il presente partendo dalle radici a cui si è legati, anagraficamente o affettivamente.

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