Al Conservatorio di Musica di Palermo un percorso per scoprirne tutti i segreti

L'interno del Conservatorio "Alessandro Scarlatti" di Palermo
"Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento) giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre torna ad aprire le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre sarà possibile visitare il Conservatorio di Musica, “fabbrica” dei musicisti, ma anche un piccolo gioiello d’architettura quasi sconosciuto, tra i più antichi in Italia.
La sua fondazione risale infatti al 1617, quando venne istituito per volontà del viceré Conte De Castro nella trecentesca chiesa della Santissima Annunziata, come Orfanotrofio del Buon Pastore, dedicato alla cura “de li spersi mascoli”.
Dell’antica chiesa rimangono ancora oggi visibili il campanile, il colonnato dell’ex chiostro, l’elegante portale chiaramontano e un bassorilievo del Quattrocento raffigurante l’Annunciazione. La musica nel Conservatorio degli Spersi vi fu insegnata solo a cominciare dal 1721 per diventare insegnamento esclusivo una ventina d’anni dopo. Sotto la direzione del barone Pietro Pisani, nell’800 vi fu aggiunto il teatro, nuovi strumenti, nuove musiche manoscritte e a stampa.
Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre sarà possibile visitare il Conservatorio di Musica, “fabbrica” dei musicisti, ma anche un piccolo gioiello d’architettura quasi sconosciuto, tra i più antichi in Italia.
La sua fondazione risale infatti al 1617, quando venne istituito per volontà del viceré Conte De Castro nella trecentesca chiesa della Santissima Annunziata, come Orfanotrofio del Buon Pastore, dedicato alla cura “de li spersi mascoli”.
Dell’antica chiesa rimangono ancora oggi visibili il campanile, il colonnato dell’ex chiostro, l’elegante portale chiaramontano e un bassorilievo del Quattrocento raffigurante l’Annunciazione. La musica nel Conservatorio degli Spersi vi fu insegnata solo a cominciare dal 1721 per diventare insegnamento esclusivo una ventina d’anni dopo. Sotto la direzione del barone Pietro Pisani, nell’800 vi fu aggiunto il teatro, nuovi strumenti, nuove musiche manoscritte e a stampa.
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