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La Sicilia al "Lucca Comics": storie d'autori nostrani sullo sfondo di un festival a fumetti

Marta Riccobono e Michele Scarpinato di "Bivani Chronicles" hanno scambiato quattro chiacchiere con i disegnatori siciliani che hanno partecipato al "Lucca Comics&Games"

  • 17 novembre 2017

Cos'è il "Lucca Comics&Games"? Il festival internazionale del fumetto, cinema d’animazione, illustrazione e gioco che ogni anno, tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, riempie Lucca di artisti e di migliaia di appassionati di giochi e fumetti provenienti da tutto il mondo, considerata la più importante rassegna del settore in Italia.

Alla manifestazione partecipano ogni anno anche tantissimi disegnatori siciliani. Io e Michele, l'anima nerd del blog "Bivani Chronicles" e della coppia, ci siamo messi sulle loro tracce e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con alcuni di loro, per farci raccontare di lavori e percorsi di vita, ma anche perché eravamo curiosi di sapere com’è Lucca Comics&Games vissuto dagli insider.

Siamo finiti a parlare di Sicilia e di malinconia, di donne e fumetti LGBTQ+, di sogni disegnati e di vacanze al mare che diventano storie illustrate. Lo abbiamo fatto con Giulia Adragna, Salvatore Callerami, Federica Cialona, Martina Guarino e Giulio Macaione, quattro artisti giovani e di indiscutibile talento.
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Allora: com’è il Lucca Comics&Games visto dall’interno?

«In pratica è un po' il "Festival di Sanremo" dei fumettari, ma c’è di bello che non è una competizione», dice Giulio Macaione, che a Lucca quest’anno presenta il fumetto autoprodotto "Nel buio tra gli alberi". Gli fa eco Salvatore Callerami, che il festival lo vive come un tripudio di emozioni e sentimenti, i più disparati: «si arriva esausti e con la voglia di non sentirne più parlare, ma già l’indomani non vedi l’ora che arrivi l’anno prossimo per ricominciare tutto daccapo».

Salvatore, a Lucca presenti "Lui e l’Orso – Queer Bear", secondo volume della serie "Lui e l’Orso", storia d’amore a fumetti di Diego e Simone, nella quale si parla apertamente di sesso e di tematiche LGBTQ+. Ti è mai capitato di ricevere critiche per questo motivo?

«Sì, è successo. Alcuni haters hanno anche segnalato e fatto bloccare la mia pagina Facebook, ma tutto questo non mi ha mai scoraggiato. "Lui e l’Orso" dopotutto è una mia creazione e non voglio che cambi, nonostante le critiche. E poi in fondo racconta quello che un po’ tutti noi siamo dentro: ironici, ambigui, e anche un po’ zozzi. Quello che per me conta davvero è riuscire a spiegare al grande pubblico che le dinamiche di relazione tra due persone dello stesso sesso non sono affatto diverse dalle dinamiche di una relazione etero».

Domanda per le donne del gruppo: ma è vero che il mondo del fumetto è maschilista?

«Oddio, si incontrano tipi strani, un po’ come quelli che incontra Alice nel Paese delle Meraviglie! Però di episodi apertamente sessisti non me ne sono mai capitati», dice Federica Cialona, marsalese, autrice di "Una guida quasi vera di una strega urbana".

A lei e a Martina Guarino, autrice dello sketchbook auto-prodotto "Random Matter", rivolgiamo anche una seconda, inevitabile, domanda: quanto c’è di voi nei personaggi femminili che disegnate?

«Spesso mi dicono che si vede molto di me nelle mie donnine, ma non è una cosa intenzionale. Di certo cerco di non disegnare mai figure stereotipate», dice Martina. Anche Federica è dello stesso avviso perché, spiega, «non riesco a far parlare un personaggio con il quale non empatizzo. Mi piace disegnare donne forti che in fin dei conti mi somigliano, sia nelle proporzioni anatomiche, che nel modo di vestire. Però all’inizio non me ne rendevo conto».

Ultima domanda, forse quella un po’ più complessa. Vi va di raccontare del vostro rapporto con la Sicilia e con Palermo, e dell’influenza che questo ha o non ha avuto sul vostro lavoro?

«Amo definire il mio rapporto con Palermo come quello tra un figlio ribelle e una madre ingombrante: ho dovuto lasciarla per affermare la mia indipendenza e spiccare il volo, ma il cordone ombelicale non si è mai spezzato del tutto. Palermo è una città bellissima ma difficile, e da molte delle sue dinamiche ci tengo a rimanerne distante. Ma, allo stesso tempo, spesso sono proprio i difetti che ti fanno amare qualcuno o qualcosa» dice Giulio Macaione, che da tempo vive a Bologna, ma che a Palermo ha dedicato il graphic novel "Basilicò".

Giulia Adragna, autrice del fumetto auto-prodotto "Miss Hall", invece, a Palermo ha voluto restarci, e anche se racconta che talvolta Palermo e i palermitani le mettono una gran malinconia, è soddisfatta del suo lavoro: tra le altre cose, è stata infatti anche Layout Artist per la casa di produzione siciliana Grafimated Cartoon, ed è insegnante di illustrazione presso la Scuola del Fumetto di Palermo, dove lei stessa si è diplomata nel 2011.

La risposta più “dolce” però è quella di Federica Cialona, che ha un sogno: «riuscire a comunicare ai miei lettori la stessa emozione che mi suscita il pane fritto con lo zucchero preparato dalla mia nonna».

Foto: Michele Scarpinato
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