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A Carini un nuovo polo di ricerca scientifica: sorgerà presto un hub di scoperte mediche

È stato approvato il bando per la costruzione e il consiglio di amministrazione della Fondazione Ri.MED ha deliberato nei giorni scorsi l’affidamento dei lavori

Balarm
La redazione
  • 5 luglio 2019

Rendering della facciata dei laboratori del nuovo centro di ricerca di Carini

Sorgerà a Carini il nuovo Centro di Biotecnologie e Ricerche Biomediche della Fondazione RIMED, frutto dell’intenso lavoro delle istituzioni Italiane e Statunitensi, mirate a creare in Sicilia un polo di ricerca che genererà nuove scoperte e prodotti per la cura della salute e attrarrà e farà sorgere imprese del settore.

Questo progetto non sarà più un sogno ma diventa reale, è stato approvato il bando per la sua costruzione e il consiglio di amministrazione della Fondazione Ri.MED ha deliberato nei giorni scorsi l’affidamento dei lavori di costruzione del Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), per un importo di 90.526.511,77 Euro, alla Costituenda A.T.I. composta da Italiana Costruzioni S.p.A. (mandataria), Gemmo S.p.A. (mandante), ISA S.p.A. (mandante) e T.AM.CO. S.r.l. (mandante).

Questo, infatti, il raggruppamento di imprese risultato primo nella graduatoria della gara a procedura ristretta indetta nel 2017 e conclusasi lo scorso 3 giugno. Nel corso dell’ultima seduta pubblica la commissione giudicatrice ha dato lettura dei punteggi attribuiti alle migliorie tecniche, aperto le buste contenenti le offerte economiche e temporali e calcolato i relativi punteggi; dalla somma dei tre criteri (migliorie tecniche, aspetti economici e temporali) la commissione ha infine stilato la graduatoria definitiva.
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La costituenda ATI con capogruppo Italiana Costruzioni S.p.A. avrà dunque il compito di realizzare a Carini, sul terreno messo a disposizione dalla Regione, un’opera di fondamentale importanza nella storia della Sicilia e di tutto il Bacino Mediterraneo: il Centro di 25.000 mq intende attestarsi quale "hub" per le scienze della vita, garantendo la veloce trasferibilità dei risultati scientifici nella pratica clinica: un ruolo strategico sia dal punto di vista economico, che della salute pubblica.

«L’impatto sulla crescita sociale ed economica della Sicilia e del resto del Paese sarà enorme. - spiega Bruno Gridelli, Vice Presidente di Ri.MED e Vice Presidente Esecutivo di UPMC International - Tanti giovani scienziati italiani avranno l’opportunità di restare o rientrare nel loro Paese e lavorare in un centro di ricerca tra i più avanzati al mondo».
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