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Borgo Nuovo non vuole i cassonetti: sit-in per la differenziata, cosa dice il Comune

I residenti del quartiere protestano contro il possibile ritorno dei cassonetti e chiedono la raccolta "porta a porta". L'assessore assicura "non è un passo indietro"

  • 3 settembre 2025

Campane dei rifiuti sommerse dalla spazzatura indifferenziata a Borgo Nuovo

Cittadini in piazza a Borgo Nuovo per dire no al ritorno dei cassonetti e chiedere, al contrario, la raccolta differenziata porta a porta. Residenti, consiglieri comunali e di circoscrizione si sono radunati, ieri pomeriggio (martedì 2 settembre) in un sit-in, per chiedere chiarezza al Comune che, nei giorni scorsi, in una nota aveva garantito che sulla differenziata non sarebbe stato fatto nessun passo indietro.

Ma facciamo un passo indietro: due anni fa la distribuzione dei mastellati nel quartiere. Poi, però, un brusco stop. I dati della Rap confermano che nel quartiere la raccolta differenziata non è mai decollata e risulta ferma addirittura allo 0,75%, oltre all'abbandono indiscriminato dei rifiuti.

I residenti però contestano la decisione dell'amministrazione di rimettere i cassonetti per avviare un nuovo sistema misto di raccolta, praticamente come avvenuto nei mesi scorsi al Cep. «Un passo indietro inaccettabile – fanno sapere le insegnanti Maria Luisa Modesto e Valeria Sanfilippo dell’Istituto Comprensivo Russo-Raciti -. Siamo appena tornati e abbiamo trovato una discarica davanti al plesso scolastico. La gente butta di tutto: materassi, comodini. C’è di tutto. Con la Rap abbiamo collaborato e i ragazzi vengono sensibilizzati sulla tematica».

«Ci sono i contenitori che servono una zona molto grande ma che non vengono svuotati nei tempi giusti – dice la signora Di Franco, residente nel quartiere -. Delle volte stanno giorni interi pieni di rifiuti. Dal mio balcone vedono i cumuli che occupano la strada. Poi, arrivano le ruspe, i camion, decine di operatori. Si svuota la strada, ma, poi, i cassonetti rimangono pieni. Forse, c’è un problema di decentramento».

Sul caso è intervenuto l’assessore al verde cittadino Pietro Alongi affermando che: «Non c’è nessuna volontà di tornare indietro e di posizionare indiscriminatamente i cassonetti a Borgo Nuovo. La Rap, di concerto con il Comune, sta predisponendo un progetto complessivo che possa individuare soluzioni da adottare che verranno sottoposte alle Commissioni consiliari di merito (la Seconda e la Quarta, per la precisione) prima della loro attuazione, affinché si possa schiodare quella percentuale di Raccolta Differenziata che a oggi, a Borgo Nuovo, è ferma allo 0,75% ma nel contempo, che si possano risolvere le difficoltà igienico sanitarie e di vivibilità che oggi affliggono il quartiere».

«Abbiamo partecipato, insieme agli altri gruppi di opposizione a questo sit-in organizzato dai residenti di Borgo Nuovo, che hanno ricevuto i contenitori della differenziata da quasi un anno e che si aspettavano di farla porta a porta per poi ricevere la brutta notizia che di quei contenitori ricevuti, forse, non se ne farà nulla - dichiara il consigliere comunale Antonio Randazzo -.

Anzi, potrebbe esserci il rischio di tornare con i cassonetti. Siamo al fianco della loro battaglia. Da settimane si discute sulla gestione della raccolta differenziata a Borgo Nuovo e al Cep. Ma sembra che a molti stia sfuggendo un dettaglio fondamentale - aggiunge -: entrambi i quartieri erano inseriti nel progetto “porta a porta” finanziato con i fondi europei PON Metro.

Il servizio è effettivamente partito, e con buoni risultati, in quartieri come Mondello, Tommaso Natale, Sferracavallo, Resuttana San Lorenzo, Pallavicino e, dal 5 settembre, anche a Cruillas. E allora perché Borgo Nuovo e Cep sono stati esclusi all’ultimo momento? L’infrastruttura era pronta, la volontà dei cittadini c’era e c’è. Ma è mancata, come spesso accade, la volontà politica di crederci fino in fondo, senza che i cittadini di Borgo Nuovo e Cep siano mai stati messi nella condizione di provare a fare il porta a porta».

«Ribadisco e ho sempre più contezza - replica Alongi - che, dopo tutte le note stampa diramate e le dichiarazioni pubbliche, sentirmi ancora dire che c’è un ritorno ai cassonetti e che si vuole strumentalizzare una vicenda che va affrontata con una progettualità seria, o si è in malafede o qualcuno vuole strumentalizzare per fini politici».
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