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Come "Mery per sempre", una storia a lieto fine: dal Nord sogna di insegnare in Sicilia

Insegnante di Crema decide di lasciare la sua città per trasferirsi in Sicilia. Il suo desiderio è quello di lavorare nel carcere per i minori Malaspina o in un ospedale

Balarm
La redazione
  • 23 marzo 2023

Alex Corlazzoli

Gli è bastato mettere piede a Palermo per innamorarsene per sempre. Ha 18 anni Alex Corlazzoli quando decide di venire "in questo Sud". Un viaggio che cambierà per sempre la sua vita e che (oltre a fargli strappare la tessera da leghista una volta tornato a casa in Lombardia) farà nascere un forte legame con la Sicilia tanto da indurlo oggi, all'età di 48 anni, a fare domanda di trasferimento per insegnare a Palermo.

Giornalista e insegnante di Crema - si definisce un "maestro di campagna" per le sue origini -, lavora all'istituto comprensivo Falcone e Borsellino di Offanengo (in provincia di Cremona). Autore di diversi libri su mafia, legalità e istruzione, collabora anche con diversi giornali come "Il Fatto Quotidiano".

Non c'è nota biografica in cui non parli del suo amore per la Sicilia e Palermo. «Domanda di trasferimento fatta! Quante volte me l'avete chiesto: e perché non te ne va dalla pianura Padana? Quante volte qualcuno che mi odia solo perché qui faccio il mio mestiere con passione e denunciando ciò che non va, ha pensato "perché non se ne va...". Tutti accontentati! Io almeno ci provo.....gioco la carta di Palermo. Ora anche voi odiatori seriali pregate che me ne possa andare. Ve ne sarò grato anche a voi».
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Con questo post Corlazzoli annuncia l'intenzione di trasferirsi nel capoluogo siciliano. Un legame con l'isola che parte da Monreale, quando nel suo primo viaggio a Palermo incontra Sarina Ingrassia dell'associazione "Il quartiere", che ha dedicato la sua vita ai "picciriddi" dei quartieri più difficili. Fa il volontario al suo fianco, definendo quella esperienza un'importantissima "scuola di vita".

Durante quel viaggio conosce anche Biagio Conte, figura che continua a seguire negli anni tanto da tornare a Palermo per partecipare ai funerali del missionario laico morto a gennaio scorso.

Palermo è tappa obbligata anche per le commemorazioni delle stragi di mafia. «Ogni 19 luglio sono a Palermo per celebrare la strage di via D'Amelio - racconta -. Ho la foto di Falcone e Borsellino sulla mia scrivania....».

Il suo sogno è insegnare al Malaspina, l'istituto penale per minorenni di Palermo. Si dice stanco del grigiore della Pianura Padana. A maggio Corlazzoli saprà se il trasferimento è stato accettato e se potrà organizzare la sua vita stabilmente in Sicilia, che lui ritiente il suo "approdo naturale".

A preoccuparlo solo la filosofia sicula del "lassa ire", anche davanti al potere. In questi casi, il prof promette di non rassegnarsi mai, di alzare sempre la testa e denunciare le vere malefatte. Intanto gli auguriamo buona fortuna e speriamo di rivederlo presto a Palermo.
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