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Cosa succede quando vuoi tornare in Sicilia a Natale: le storie di 10 (stremati) fuorisede

Sacrifici per stare fuori, per l'affitto, per gli studi e la spesa e anche per tornare a casa. In realtà il "caro voli" c'è da anni. Ce lo raccontano dieci siciliani al nord

  • 15 dicembre 2022

Anche quest’anno la storia si ripete e iniziano i disagi per chi rientra in Sicilia per godersi questi giorni di vacanze natalizie sempre più vicini semplicemente per stare con le proprie famiglie, a casa propria, come è giusto che sia.

Tuttavia, per molti giovani studentesse e studenti fuori sede, o per giovani professionisti siciliani il rientro non può svolgersi proprio serenamente, in quanto molti di loro sono stati costretti a pagare somme importanti per rientrare nelle proprie città, quali: Palermo, Catania e Trapani.

Dunque, i prezzi per tornare in Sicilia sono veramente alti, il tutto varia in base alla città da cui si parte, i biglietti più cari si registrano soprattutto per rotte che partono da Milano, Roma, Bologna e Verona, sia l’andata sia il ritorno, la differenza è sottile.

Anzi, alcuni giovani intervistati che si trovano fuori dalla Sicilia per ragioni di studio o lavorative, sono stati costretti a ritardare la data del ritorno, perché ci vogliono dai 100 ai 200 euro per tornare tra il 7 e l’8 gennaio.
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Quindi hanno optato per date che vanno dal 12 gennaio in poi. Prezzi proibitivi si sono registrati sicuramente da Milano, dove però il tutto varia a seconda dei giorni scelti – ma questa non è una scusante – per il rientro e da quanto tempo prima è stata fatta la prenotazione, anche se questi dettagli non sempre fanno la differenza come si evince dalle loro parole.

«Ho prenotato circa due mesi e mezzo fa per rientrare a Palermo il 21 dicembre da Milano, città in cui vivo per studio e lavoro, ma ho comunque pagato un bel po’ per il biglietto: 200 euro solo l’andata.

Abito a Milano da cinque anni, e da tre anni ho notato che la situazione va peggiorando. A me è finita bene, ma ci sono degli amici, anch’essi siciliani, che hanno pagato cifre come 300 euro in su», racconta un giovane designer palermitano.

Giusto per dare qualche cifra: chi parte da Milano per rientrare a Palermo tra il 19 e il 21 dicembre ha sborsato dai 200 ai 250 euro, alcuni prezzi sono rimasti “contenuti” solo grazie allo sconto del 30% con Sicilia Vola.

Per chi invece sceglie di tornare in Sicilia sempre dal capoluogo lombardo tra il 22 e il 23 dicembre, la storia cambia. Con una compagnia low cost i prezzi vanno dai 280 ai 330 euro, non tenendo conto della cifra che occorre per imbarcare il bagaglio.

Da Bologna i costi del biglietto arrivano a toccare anche i 530 euro per chi ritorna il 22 dicembre con la compagnia di bandiera. Analizzando ancora i voli da Milano per andare in Sicilia, le cifre variano poco se si approda in aeroporti come quelli di Trapani o Catania.

Da Roma ci sono biglietti carissimi, 250 euro per tornare a Palermo e il ritorno a gennaio costerà una cifra più o meno simile, lo dice Isabella Bilo, studentessa siciliana fuori sede che frequenta la laurea magistrale in Media, comunicazione digitale e giornalismo: «Costi improponibili, dobbiamo tenere conto anche delle spese che occorrono per vivere in una città come Roma. Con tutto ciò che ho prenotato un mese prima, il 25 novembre, per tornare il 22 dicembre, ma ho comunque speso 250 euro. Quindi prenotare in anticipo non è servito praticamente a nulla».

Ancora, per chi studia o lavora in città come Trento inizia una vera e propria odissea, perché da Verona, aeroporto più vicino, i voli costano ugualmente cari come le città precedentemente viste; quindi, bisogna prendere il treno che porta a Venezia, e sono circa tre ore di viaggio, più il volo per Palermo ovviamente.

Spostandosi in località come Genova la situazione non cambia molto, poiché rientrando a Palermo il 18 dicembre, con una prenotazione del biglietto fatta due mesi prima, si sborsa una cifra di più di 120 euro, tenendo conto del costo del biglietto e del costo per un bagaglio da imbarcare, il ritorno costerà circa 40 euro in meno.

Tutto ciò con una compagnia low cost come afferma Aurora Greco, studentessa fuori sede della magistrale in Traduzione e interpretariato: «Da Genova è possibile volare solo con Ryanair, essendoci solo questa rotta disponibile per Palermo. Rientro il 18 dicembre, ho prenotato il 18 ottobre, dunque due mesi esatti prima, ma sto pagando comunque solo l’andata 83 euro più 40 per il bagaglio da imbarcare. Inoltre, il ritorno ho dovuto prenderlo il 13 gennaio anziché il 7 per tornare a Genova, perché altrimenti avrei speso un’altra cifra importante».

Uno strumento utile che avrebbe dovuto fare risparmiare ai siciliani un po' è Sicilia Vola, l’iniziativa lanciata dal ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, disponibile fino al 31 dicembre 2022 o fino a esaurimento dei fondi stanziati dal Governo (così si legge dal sito ufficiale).

Già la dicitura della scadenza fa riflettere, ma non ci si soffermi troppo su questo primo punto. Con Sicilia Vola si ottiene uno sconto del 30% per rotte nazionali ed europee con rientro previsto in città come Catania o Palermo, vale solo per i siciliani chiaramente.

Ma il bonus presenta alcune peculiarità, anzitutto è previsto solo per alcune categorie: universitari fuori sede; persone affette da disabilità gravi; lavoratori dipendenti con sede di lavoro fuori dall’Isola e aventi un reddito annuo lordo inferiore ai 25.000 euro; per coloro che devono spostarsi per motivi sanitari, aventi un reddito annuo lordo inferiore ai 25.000 euro. Perfetto.

Ora, però, bisogna dire che le compagnie aeree che hanno aderito a questa iniziativa non sono molte, anzi, solo una in realtà, ovvero: ITA Airways, la compagnia di bandiera. Sicuramente non la più gettonata da giovani fuori sede, anche perché non è tra le più economiche in effetti.

Non a caso, tra gli intervistati solo due su una decina di persone hanno usufruito dello sconto, solo per motivi particolari di data e orari, tra l’altro, e comunque sono arrivati a spendere 230 euro.

Quindi lo sconto non toglie i disagi economici che sono costretti ad affrontare i giovani siciliani. Questo articolo è per studentesse, studenti, giovani professionisti fuori sede come Isabella, Aurora, Gabriella, Enrico e tanti altri; ragazze e ragazzi che hanno lasciato la Sicilia, chissà se solo per un breve o per un lungo periodo, per approfondire i propri studi o per lavorare, a seguito di una scelta libera o per una scelta obbligata che sia; cambia poco.

Dietro gli universitari vi sono famiglie che compiono alcune volte veri e propri sacrifici per aiutare i propri figli a realizzare e costruire il proprio futuro.

Tenendo conto dei giovani professionisti, neolaureati e simili che si trovano a sostenere già le spese necessarie per vivere in città come Milano dove tutto costa parecchio, a partire dagli affitti, e devono anche affrontare una spesa importante per passare quei pochi giorni di vacanza che hanno a disposizione per tirare il fiato e stare in famiglia.

Da ciò appare ancora una volta che essere siciliani sia penalizzante, come militare in Serie B anziché in Serie A, è arrivato il momento di trovare una soluzione e dire basta all’ennesima speculazione fatta sulle spalle della gente che fatica e che si impegna, perché il caro voli non è un problema che nasce ora, ma è qualcosa che si presenta anno dopo anno, e sempre peggio.
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