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Dal Congo a Favignana con una missione: chi è Fra Eric, a 31 anni "cura" l'intera comunità

Giovane, mosso dall’amore per il prossimo, vive nell'isola da settembre 2021. Lì ha studiato e imparato l'italiano e il 26 novembre scorso è stato ordinato diacono

Jana Cardinale
Giornalista
  • 28 dicembre 2022

Fra Eric Paluku Nyenze

Giovane, mosso dall’amore per il prossimo e per la vita, è arrivato a Favignana portando nello sguardo la dolcezza della fede e il bisogno di avvicinarsi agli anziani e ai giovani di quella comunità, con i quali sta costruendo un percorso di crescita e armonia nel nome della condivisione.

Fra Eric Paluku Nyenze, 31 anni, canossiano, è stato ordinato diacono sull’isola, nella chiesa Maria Santissima Immacolata Concezione, il 26 novembre scorso, alla presenza del Vescovo di Trapani, Monsignor Pietro Maria Fragnelli, e di tante persone che gli hanno manifestato la propria vicinanza.

Lì vive dal settembre del 2021, occupandosi della quotidianità della gente, della gestione dei ragazzi e della vita nell’oratorio; Fra Eric cura le attività con i giovani nei campi di calcio, e tra partite di basket e pallavolo, nei saloni della chiesa, dedicandosi ad alcune classi per la preparazione del catechismo (elementari e di scuola media), e all’assistenza e alle visite alle persone anziane, molte delle quali vivono ormai senza alzarsi dal letto.
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«Io sento che il mio cuore è qui – dice – e tutto l’amore con cui sono stato accolto. Mi sento a casa, e quando tutt’intorno è questo che si respira, anche la lingua si impara in fretta; tutto va avanti da solo, in modo naturale. Quando sono arrivato a Favignana non conoscevo una parola di italiano, ho studiato con i giovani e con la mia insegnante, Giuseppina, un’ora al giorno per un mese. Sto ancora imparando».

In realtà il suo linguaggio è forte e chiaro, sorretto da un calore che sa trasmettere con la saggezza di ogni pensiero. Eric ha frequentato il Liceo in Congo, che è il paese da cui proviene, poi ha studiato teologia e filosofia in Kenya, ha imparato l’inglese e per tre anni ha vissuto con i padri canossiani in Tanzania «per capire se davvero ero pronto per la vita da missionario». Primogenito di sette fratelli in una famiglia cristiana, a Favignana è davvero molto amato.

Qui gli vogliono tutti bene, e quando l’estate scorsa si è allontanato per un paio di mesi, «la sua assenza è stata avvertita molto, con dispiacere e preoccupazione da parte della comunità”, dice Ignazio Lucido, animatore culturale del territorio e componente del gruppo parrocchiale “La Farfalla”.

La sua famiglia di origine è unita e numerosa: «Siamo cinque maschi e due femmine – dice Eric – e in videochiamata almeno una volta alla settimana cerco di incontrarli tutti, compreso il mio nipotino, figlio di un mio fratello».

«Qui il lavoro non manca, sia in estate che in inverno: c’è da andare a fare visita ai malati, ma c’è anche il lavoro manuale, la pulizia dei luoghi, della chiesa. In questo periodo di festa stiamo svolgendo tante attività, con il coro dei bambini e tanta gioia intorno. Sento che Favignana vive questo dono del Natale che Dio dà alla comunità. Lo viviamo insieme durante le messe con i giovani, in allegria».

Prima dell’Italia, Eric è stato in Tanzania, poi in Kenia, poi a Verona per un paio di mesi e poi a Roma. «Non ero mai stato in queste isole, non le conoscevo – dice – ma adesso sono la mia casa, e sono stato anche a Levanzo e Marettimo». A maggio del 2023 terminerà il suo servizio alle Egadi, dove è arrivato nell’ottobre del 2021 per l’apostolato seguito grazie a Padre Andrea Berno, predecessore di Padre Carmelo Mandalà, e al vicario dei canossiani, Padre Antonio Papa.

Lasciare l’isola, però, non sarà indolore: «Sono un missionario, non so dove andrò, e forse tornerò in Africa. La nostra vita è così – dice – però desidero ringraziare di vero cuore la comunità di Favignana per la calorosa accoglienza che mi ha riservato. Ho il cuore colmo di gratitudine per il sorriso che ricevo e per la bellissima festa che mi hanno organizzato il giorno della mia ordinazione diaconale.

Per me è stata una grande sorpresa, non lo potevo immaginare, mi mancano davvero le parole. Grazie per i doni che ho ricevuto. Ricorderò sempre Favignana durante le mie preghiere».

Tra le sue attività più gioiose c’è il Grest con cento bambini, seguito per tutta la fase organizzativa assieme a padre Berno, ma anche il teatro, con il gruppo parrocchiale “La Farfalla” o la processione della Madonna, con il gruppo dell’Addolorata. «Animiamo la messa con i più piccoli dell’oratorio – aggiunge Fra Eric – vivere qui è un’esperienza meravigliosa che mi ha aiutato a crescere. Congo è il mio paese e io lo conservo nel cuore, come tutta l’Africa, ma mi lascio condurre da Gesù per ogni luogo in cui mi mandano».

Nel 2007 è entrato a contatto con la Congregazione, nel gennaio 2011 ha iniziato la sua formazione a Nairobi, e dopo un anno circa ha atteso l’anno di noviziato canonico con la guida di Padre Berno.

Dal 2014 al 2017 ha frequentato un corso filosofico e poi teologico sempre a Nairobi e nell’estate del 2021 è arrivato in Italia per la preparazione alla professione perpetua, fino ad arrivare al mese di settembre per il servizio apostolico e la successiva preparazione agli ordini.

«La sua presenza qui è stata un dono per la famiglia canossiana - hanno detto gli altri componenti che lo hanno accolto – e siamo felici di aver notato la presenza di tanti giovani pazienti che hanno seguito una lunga messa durante l’ordinazione diaconale. I giovani sono i suoi costanti e quotidiani formatori, richiamandolo al suo progetto di vita».

Nel corso di quella partecipata cerimonia Eric ha dichiarato di vedere nella sua vita quotidiana la presenza del Signore, e ha ringraziato i suoi genitori che lo seguivano sui canali social.

Così Favignana lo ha fatto sentire parte della comunità, con il sorriso di ciascuno. Sull’isola Fra Eric ha ancora un sogno e una missione da realizzare: entrare nel carcere di massima sicurezza. Quella prigione borbonica, le cui mura hanno rinchiuso anime per secoli.
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