È l'isola più vicina a Palermo e la più difficile da raggiungere: i disagi della "Perla nera"
Gioiello del mar Tirreno e prima riserva marina d'Europa, Ustica anche d'estate non è tranquilla: quali sono le condizioni dei collegamenti marittimi dell'isola, i dettagli

Ustica
È l'isola minore più vicina a Palermo, ma anche la più difficile da raggiungere: Ustica, gioiello del mar Tirreno e prima riserva marina d'Europa, anche d'estate non sta tranquilla.
La condizione dei collegamenti marittimi tra Palermo e l'isola è disastrosa e, contrariamente a quanto si possa immaginare, i disagi non conoscono stagioni. Che l'aliscafo, il catamarano e la nave con merce non partano per le condizioni meteorologiche avverse può accadere, ma spesso non è l'unica ragione per cui gli usticesi restano bloccati, o peggio.
A risentire della mobilità sottratta non sono soltanto gli abitanti che hanno necessità di tornare a Palermo, ma anche i commercianti che attendono i prodotti che restano nel capoluogo o i farmaci.
Questo influisce notevolmente sulla qualità della vita dei residenti e dei turisti. Chi sceglie Ustica come meta estiva, deve tener conto di tante variabili, tra cui gli orari del mezzi considerati più "veloci".
Sebbene la bellezza dell'isola sia indiscutibile, spesso la scelta viene dirottata verso altri luoghi con collegamenti meno precari e più funzionali.
Acquistando il biglietto online per l'aliscafo, salta all'occhio la differenza di prezzo tra una corsa e l'altra, dai 27,45 ai 38,03 euro, soltanto andata e per chi non è residente.
Una cifra che non tutti possono sostenere, motivo per cui è difficile pensare a Ustica come un viaggio in famiglia.
Ma anche come gita da organizzare in giornata, Ustica non è sempre la soluzione più comoda, sia per gli orari che per il costo considerevole.
L'ultimo mezzo disponibile ad agosto, mese più ambito visto il Ferragosto e la festa di San Bartolomeo il 24, è alle 18.00 con arrivo previsto per le 19.30, anche se recentemente anche questo non è sempre rispettato.
Soltanto ieri domenica 3 agosto il catamarano con partenza alle 15.30 da Palermo ha impiegato due ore per raggiungere Ustica.
Per non parlare dell'inverno, stagione in cui l'ultima corsa utile da Palermo verso Ustica è per le 15.00, un guaio per i residenti che non possono concedersi neanche l'imprevisto e devono calcolare tutto per conciliare gli impegni.
Oggi lunedì 4 agosto è stato registrato il terzo guasto in una settimana per la nave della Caronte&Tourist che da Palermo porta a Ustica merce, carburante e il necessario per i commercianti e i ristoratori.
Questa mattina la nave è arrivata a Capogallo e ha fatto rientro nel porto di Palermo per avaria.
Per due giorni il 28 luglio e il 2 luglio la nave Vesta si è rotta ed è tornata al porto. Ieri è stata sostituita dalla nave Cossyra che ha effettuato il collegamento. Questa mattina la compagnia ha portato in banchina la nave Antonello da Messina che in passato ha coperto la tratta.
«Non è possibile in un momento così importante per l’isola, in agosto con l’isola piena di turisti che non riusciamo ad avere un servizio efficiente – dicono i commercianti e i ristoratori di Ustica –. I collegamenti per noi sono vitali. Possibile che vengono gestiti in modo non adeguato».
«La "continuità territoriale" è ad oggi inesistente - scrive in una nota Angelo Todaro, delegato Federalberghi Palermo per l'insularità e la continuità territoriale dell'isola di Ustica -.
Le condizioni del trasporto marittimo sono ormai insostenibili. Le navi e gli aliscafi sono continuamente soggetti ad avarie. I collegamenti sono frequentemente annullati per condizioni meteo marine anche con mare poco mosso, l'attracco portuale è mal progettato, inadeguato e soggetto a forti risacche, a causa della infelice scelta del molo "Cimitero".
In qualità di Delegato Federalberghi Palermo per l'insularità e la continuità territoriale dell'isola di Ustica, rivolgo un appello forte e urgente alla Regione Siciliana affinché si convochi un tavolo tecnico permanente con operatori economici, cittadini e autorità locali dell'isola.
Si proceda con un serio studio di fattibilità per la messa in sicurezza e riprogettazione del porto, si sostituiscano le unità navali attualmente in servizio con mezzi moderni, stabili e meno esposti ai condizionamenti atmosferici.
Si adotti una politica tariffaria accessibile, soprattutto nei mesi estivi e nei fine settimana, si garantisca una programmazione invernale stabile e vincolante, anche con mezzi più piccoli ma frequenti e si preveda l'introduzione di standard di servizio minimi e obbligatori, con penali per le inadempienze contrattuali dei vettori.
Ustica non è solo un patrimonio naturale: è una comunità, una destinazione strategica per la Sicilia, un simbolo dell'insularità reale. Non possiamo più tollerare che sia trattata come un problema secondario».
Già da metà luglio, nel clou della stagione, sono stati registrati disagi non indifferenti.
Tra omissioni delle corse per condimeteo avverse, modifiche agli orari per sciopero, limitazione dei passeggeri per trasporto benzina, partenze con 30 minuti di ritardo e persino sospesi viaggi per giorni interi, si salvi chi può.
Anche d'estate Ustica soffre e a pagarne le conseguenze non sono soltanto chi la sceglie come località estiva dove trascorrere le vacanze, ma anche ragazzi, intere famiglie e commercianti che mandano avanti la loro attività perché credono nell'isola, sebbene affrontando ogni giorno condizioni tutt'altro che favorevoli.
«Seguo con costante attenzione la situazione dei collegamenti marittimi con Ustica e ho prontamente convocato la società che gestisce il servizio per capire le motivazioni dei disservizi e gli eventuali rimedi». Lo ha detto l'assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Aricò, a seguito dei disservizi verificatisi nei trasporti verso l'isola al largo di Palermo.
«Il servizio - continua l'assessore - è stato ripristinato, ma il mio assessorato continuerà a monitorare l'evoluzione della vicenda, pur nella consapevolezza che il servizio ricade prevalentemente sotto la responsabilità del ministero dei Trasporti.
Nella stagione estiva - spiega Aricò -, con le alte temperature e con lo stress a cui sono sottoposte le navi, è più frequente che si verifichino i guasti che creano grandi disagi all'utenza.
Proprio per questo motivo - annuncia - la Regione Siciliana, su impulso del presidente Schifani, ha deciso di dotarsi di mezzi navali propri. Il primo traghetto "made in Sicily" è attualmente in avanzata fase di costruzione negli stabilimenti Fincantieri di Palermo e sarà pronto a solcare le acque siciliane nell'estate 2026».
La condizione dei collegamenti marittimi tra Palermo e l'isola è disastrosa e, contrariamente a quanto si possa immaginare, i disagi non conoscono stagioni. Che l'aliscafo, il catamarano e la nave con merce non partano per le condizioni meteorologiche avverse può accadere, ma spesso non è l'unica ragione per cui gli usticesi restano bloccati, o peggio.
A risentire della mobilità sottratta non sono soltanto gli abitanti che hanno necessità di tornare a Palermo, ma anche i commercianti che attendono i prodotti che restano nel capoluogo o i farmaci.
Questo influisce notevolmente sulla qualità della vita dei residenti e dei turisti. Chi sceglie Ustica come meta estiva, deve tener conto di tante variabili, tra cui gli orari del mezzi considerati più "veloci".
Sebbene la bellezza dell'isola sia indiscutibile, spesso la scelta viene dirottata verso altri luoghi con collegamenti meno precari e più funzionali.
Acquistando il biglietto online per l'aliscafo, salta all'occhio la differenza di prezzo tra una corsa e l'altra, dai 27,45 ai 38,03 euro, soltanto andata e per chi non è residente.
Una cifra che non tutti possono sostenere, motivo per cui è difficile pensare a Ustica come un viaggio in famiglia.
Ma anche come gita da organizzare in giornata, Ustica non è sempre la soluzione più comoda, sia per gli orari che per il costo considerevole.
L'ultimo mezzo disponibile ad agosto, mese più ambito visto il Ferragosto e la festa di San Bartolomeo il 24, è alle 18.00 con arrivo previsto per le 19.30, anche se recentemente anche questo non è sempre rispettato.
Soltanto ieri domenica 3 agosto il catamarano con partenza alle 15.30 da Palermo ha impiegato due ore per raggiungere Ustica.
Per non parlare dell'inverno, stagione in cui l'ultima corsa utile da Palermo verso Ustica è per le 15.00, un guaio per i residenti che non possono concedersi neanche l'imprevisto e devono calcolare tutto per conciliare gli impegni.
Oggi lunedì 4 agosto è stato registrato il terzo guasto in una settimana per la nave della Caronte&Tourist che da Palermo porta a Ustica merce, carburante e il necessario per i commercianti e i ristoratori.
Questa mattina la nave è arrivata a Capogallo e ha fatto rientro nel porto di Palermo per avaria.
Per due giorni il 28 luglio e il 2 luglio la nave Vesta si è rotta ed è tornata al porto. Ieri è stata sostituita dalla nave Cossyra che ha effettuato il collegamento. Questa mattina la compagnia ha portato in banchina la nave Antonello da Messina che in passato ha coperto la tratta.
«Non è possibile in un momento così importante per l’isola, in agosto con l’isola piena di turisti che non riusciamo ad avere un servizio efficiente – dicono i commercianti e i ristoratori di Ustica –. I collegamenti per noi sono vitali. Possibile che vengono gestiti in modo non adeguato».
«La "continuità territoriale" è ad oggi inesistente - scrive in una nota Angelo Todaro, delegato Federalberghi Palermo per l'insularità e la continuità territoriale dell'isola di Ustica -.
Le condizioni del trasporto marittimo sono ormai insostenibili. Le navi e gli aliscafi sono continuamente soggetti ad avarie. I collegamenti sono frequentemente annullati per condizioni meteo marine anche con mare poco mosso, l'attracco portuale è mal progettato, inadeguato e soggetto a forti risacche, a causa della infelice scelta del molo "Cimitero".
In qualità di Delegato Federalberghi Palermo per l'insularità e la continuità territoriale dell'isola di Ustica, rivolgo un appello forte e urgente alla Regione Siciliana affinché si convochi un tavolo tecnico permanente con operatori economici, cittadini e autorità locali dell'isola.
Si proceda con un serio studio di fattibilità per la messa in sicurezza e riprogettazione del porto, si sostituiscano le unità navali attualmente in servizio con mezzi moderni, stabili e meno esposti ai condizionamenti atmosferici.
Si adotti una politica tariffaria accessibile, soprattutto nei mesi estivi e nei fine settimana, si garantisca una programmazione invernale stabile e vincolante, anche con mezzi più piccoli ma frequenti e si preveda l'introduzione di standard di servizio minimi e obbligatori, con penali per le inadempienze contrattuali dei vettori.
Ustica non è solo un patrimonio naturale: è una comunità, una destinazione strategica per la Sicilia, un simbolo dell'insularità reale. Non possiamo più tollerare che sia trattata come un problema secondario».
Già da metà luglio, nel clou della stagione, sono stati registrati disagi non indifferenti.
Tra omissioni delle corse per condimeteo avverse, modifiche agli orari per sciopero, limitazione dei passeggeri per trasporto benzina, partenze con 30 minuti di ritardo e persino sospesi viaggi per giorni interi, si salvi chi può.
Anche d'estate Ustica soffre e a pagarne le conseguenze non sono soltanto chi la sceglie come località estiva dove trascorrere le vacanze, ma anche ragazzi, intere famiglie e commercianti che mandano avanti la loro attività perché credono nell'isola, sebbene affrontando ogni giorno condizioni tutt'altro che favorevoli.
«Seguo con costante attenzione la situazione dei collegamenti marittimi con Ustica e ho prontamente convocato la società che gestisce il servizio per capire le motivazioni dei disservizi e gli eventuali rimedi». Lo ha detto l'assessore regionale alla Mobilità, Alessandro Aricò, a seguito dei disservizi verificatisi nei trasporti verso l'isola al largo di Palermo.
«Il servizio - continua l'assessore - è stato ripristinato, ma il mio assessorato continuerà a monitorare l'evoluzione della vicenda, pur nella consapevolezza che il servizio ricade prevalentemente sotto la responsabilità del ministero dei Trasporti.
Nella stagione estiva - spiega Aricò -, con le alte temperature e con lo stress a cui sono sottoposte le navi, è più frequente che si verifichino i guasti che creano grandi disagi all'utenza.
Proprio per questo motivo - annuncia - la Regione Siciliana, su impulso del presidente Schifani, ha deciso di dotarsi di mezzi navali propri. Il primo traghetto "made in Sicily" è attualmente in avanzata fase di costruzione negli stabilimenti Fincantieri di Palermo e sarà pronto a solcare le acque siciliane nell'estate 2026».
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