Pungono (e fanno male) come le vespe ma non lo sono: in Sicilia arrivano le Ponerine
A differenza delle punture di altre specie, i ponfi provocati da questa specie sono estremamente dolorosi. Spesso ignorate perché ritenute innocue. Che sappiamo

Da diversi anni gli scienziati lanciano l’allarme per quanto riguarda l’arrivo di potenziali specie aliene dannose per la salute. Anche noi abbiamo trattato di questi animali varie volte, parlando per esempio delle 4 specie ittiche più pericolose del Mediterraneo o delle temibili formiche di fuoco, la cui popolazione mordace si sta espandendo all’interno della provincia di Siracusa, risultando un pericolo per gli abitanti. Non tutte le specie però considerate pericolose provengono da regioni esterne al Mediterraneo.
Negli ultimi giorni si è parlato tanto sui giornali nazionali di alcune particolari formiche volanti, in grado di pungere come le vespe o le zanzare. Si tratta delle Ponerine, un particolare gruppo di formiche volanti, provenienti dai tropici ma che presenta anche delle specie autoctone.
Esse dispongono di un pungiglione apicale al termine del loro addome, in grado di provocare dei ponfi di notevoli dimensioni.
Questi insetti vivono in luoghi ombreggiati o sotto le rocce e sono grandi pochi millimetri, sebbene il prurito provocato dalle loro punture è persistente, tanto da allarmare le loro vittime.
Gli esemplari di cui si è recentemente sentito parlare appartengono alla specie Hypoponera eduardi, autoctona in Italia, che è possibile trovare nelle coste tirreniche e dell’Adriatico.
A differenza delle punture di altre specie dello stesso gruppo, i ponfi provocati da questa specie sono estremamente dolorosi, come affermato dall’entomologo Claudio Venturelli – allievo di Giorgio Celli – in una recente intervista.
Venturelli è stato punto di recente, mentre effettuava un sopralluogo nei pressi delle coste della Romagna. Secondo gli entomologi, questi insetti aumentano il proprio numero al termine dell’estate, quando aumentano l’umidità e le precipitazioni.
Essendo degli insetti predatori, usano di norma il pungiglione per catturare le loro prede, ma possono sfruttare quest’arma anche per difendersi, come accade di solito quando si trovano di fronte a un essere umano.
A differenza infatti delle zanzare, queste formiche non sono in grado di succhiare il sangue. «Sono molto pericolosi in questo periodo perché si nascondono nei teli da mare e per via della loro forma vengono ignorati dalla maggioranza delle persone» chiarisce Venturelli, che ha postato alcune foto di questi insetti e del ponfo che gli hanno procurato sui propri social.
Come le vespe, le Ponerine possono pungere più volte, soprattutto quando rimangono attaccate alla pelle per colpa del nostro sudore.
Ciò amplifica il prurito e il dolore, che può durare anche una settimana. Alcune persone possono soffrire anche di febbre e di fitte alla pelle, nella regione in cui è avvenuta la puntura, nonostante l’uso di creme e di farmaci pensati per ridurre il prurito.
Se durante i prossimi giorni vi trovate quindi all’aperto e improvvisamente vi trovate davanti a un folto gruppo di moscerini, state attenti. Fra questi insetti possono celarsi alcune Ponerine, intente a cacciare, che inavvertitamente vi possono pungere come estremo tentativo di difesa.
Negli ultimi giorni si è parlato tanto sui giornali nazionali di alcune particolari formiche volanti, in grado di pungere come le vespe o le zanzare. Si tratta delle Ponerine, un particolare gruppo di formiche volanti, provenienti dai tropici ma che presenta anche delle specie autoctone.
Esse dispongono di un pungiglione apicale al termine del loro addome, in grado di provocare dei ponfi di notevoli dimensioni.
Questi insetti vivono in luoghi ombreggiati o sotto le rocce e sono grandi pochi millimetri, sebbene il prurito provocato dalle loro punture è persistente, tanto da allarmare le loro vittime.
Gli esemplari di cui si è recentemente sentito parlare appartengono alla specie Hypoponera eduardi, autoctona in Italia, che è possibile trovare nelle coste tirreniche e dell’Adriatico.
A differenza delle punture di altre specie dello stesso gruppo, i ponfi provocati da questa specie sono estremamente dolorosi, come affermato dall’entomologo Claudio Venturelli – allievo di Giorgio Celli – in una recente intervista.
Venturelli è stato punto di recente, mentre effettuava un sopralluogo nei pressi delle coste della Romagna. Secondo gli entomologi, questi insetti aumentano il proprio numero al termine dell’estate, quando aumentano l’umidità e le precipitazioni.
Essendo degli insetti predatori, usano di norma il pungiglione per catturare le loro prede, ma possono sfruttare quest’arma anche per difendersi, come accade di solito quando si trovano di fronte a un essere umano.
A differenza infatti delle zanzare, queste formiche non sono in grado di succhiare il sangue. «Sono molto pericolosi in questo periodo perché si nascondono nei teli da mare e per via della loro forma vengono ignorati dalla maggioranza delle persone» chiarisce Venturelli, che ha postato alcune foto di questi insetti e del ponfo che gli hanno procurato sui propri social.
Come le vespe, le Ponerine possono pungere più volte, soprattutto quando rimangono attaccate alla pelle per colpa del nostro sudore.
Ciò amplifica il prurito e il dolore, che può durare anche una settimana. Alcune persone possono soffrire anche di febbre e di fitte alla pelle, nella regione in cui è avvenuta la puntura, nonostante l’uso di creme e di farmaci pensati per ridurre il prurito.
Se durante i prossimi giorni vi trovate quindi all’aperto e improvvisamente vi trovate davanti a un folto gruppo di moscerini, state attenti. Fra questi insetti possono celarsi alcune Ponerine, intente a cacciare, che inavvertitamente vi possono pungere come estremo tentativo di difesa.
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