ITINERARI E LUOGHI
In Sicilia c'è un tunnel che ti porta nel ventre della Terra: tra giochi di luce e scenari unici
Non solo un’escursione, ma un vero e proprio viaggio, tra colate antiche, tunnel lavici e viste mozzafiato sulla Valle del Bove. Vi portiamo in un luogo straordinario

La Grotta di Serracozzo (foto dal sito di Piano Provenzana)
Un viaggio nel ventre della terra, un’occasione per comprendere da vicino la potenza dell’Etna e la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi nascosti. Siamo alle pendici del vulcano in uno scenario di grande suggestione. Nel cuore del Parco dell’Etna, tra le colate laviche e i paesaggi che caratterizzano il vulcano attivo più alto d’Europa, si cela un luogo misterioso e affascinante: la Grotta di Serracozzo.
Questa cavità lavica, formata durante un’eruzione nel 1971, rappresenta una delle più interessanti testimonianze geologiche della forza e della creatività della natura. Visitare la Grotta di Serracozzo non è solo un’escursione, ma un vero e proprio viaggio, tra colate antiche, tunnel lavici e viste mozzafiato sulla Valle del Bove.
La grotta ha una storia molto particolare, e relativamente recente: essa è un tunnel di scorrimento lavico, una formazione naturale che si crea quando la lava più esterna si raffredda e solidifica, mentre quella interna continua a scorrere, scavando un canale sotterraneo.
Si trova a circa 1800 metri di altitudine, sul versante orientale dell’Etna e si estende per circa 650 metri, anche se solo una parte è accessibile in sicurezza. L’eruzione del 1971 fu una delle più importanti del XX secolo sull'Etna, e la Grotta di Serracozzo è una delle eredità più spettacolari di quell'evento.
A differenza di molte altre grotte vulcaniche della zona, questa si distingue per la regolarità del tunnel e per i giochi di luce che si creano all’interno grazie alle fenditure superiori. Nei punti in cui la volta è crollata o si è assottigliata, i raggi del sole penetrano creando un’atmosfera quasi mistica.
Inoltre è un microhabitat per alcune specie adattate all’oscurità e all’umidità interna ed è uno dei pochi luoghi dove è possibile osservare da vicino i cosiddetti “cuscini lavici”, strutture arrotondate formate durante il raffreddamento rapido della lava.
Ma per visitarla occorre avere adeguato equipaggiamento e magari affidarsi alle numerose guide che organizzano percorsi in sicurezza nella zona.
Il suo ingresso si apre tra i pini e la vegetazione, nelle vicinanze di Piano del Vescovo, non lontano dal Rifugio Citelli. E proprio questo punto si può raggiungere in auto da Zafferana Etnea o Linguaglossa. Da lì parte un sentiero escursionistico che in circa 45 minuti di cammino tra boschi e colate antiche conduce all’ingresso della grotta.
Se siete, dunque, tra coloro che si vogliono avventurare, in sicurezza, alla scoperta di questo luogo, serve abbigliamento da trekking, torcia o lampada, casco protettivo. L’escursione dura circa un paio d’ore e non presenta un percorso particolarmente difficile.
La Grotta di Serracozzo è un perfetto esempio di come il vulcano Etna non sia solo distruzione, ma anche creazione e bellezza. Un luogo da vivere con rispetto, attenzione e spirito d’avventura.
Questa cavità lavica, formata durante un’eruzione nel 1971, rappresenta una delle più interessanti testimonianze geologiche della forza e della creatività della natura. Visitare la Grotta di Serracozzo non è solo un’escursione, ma un vero e proprio viaggio, tra colate antiche, tunnel lavici e viste mozzafiato sulla Valle del Bove.
La grotta ha una storia molto particolare, e relativamente recente: essa è un tunnel di scorrimento lavico, una formazione naturale che si crea quando la lava più esterna si raffredda e solidifica, mentre quella interna continua a scorrere, scavando un canale sotterraneo.
Si trova a circa 1800 metri di altitudine, sul versante orientale dell’Etna e si estende per circa 650 metri, anche se solo una parte è accessibile in sicurezza. L’eruzione del 1971 fu una delle più importanti del XX secolo sull'Etna, e la Grotta di Serracozzo è una delle eredità più spettacolari di quell'evento.
A differenza di molte altre grotte vulcaniche della zona, questa si distingue per la regolarità del tunnel e per i giochi di luce che si creano all’interno grazie alle fenditure superiori. Nei punti in cui la volta è crollata o si è assottigliata, i raggi del sole penetrano creando un’atmosfera quasi mistica.
Inoltre è un microhabitat per alcune specie adattate all’oscurità e all’umidità interna ed è uno dei pochi luoghi dove è possibile osservare da vicino i cosiddetti “cuscini lavici”, strutture arrotondate formate durante il raffreddamento rapido della lava.
Ma per visitarla occorre avere adeguato equipaggiamento e magari affidarsi alle numerose guide che organizzano percorsi in sicurezza nella zona.
Il suo ingresso si apre tra i pini e la vegetazione, nelle vicinanze di Piano del Vescovo, non lontano dal Rifugio Citelli. E proprio questo punto si può raggiungere in auto da Zafferana Etnea o Linguaglossa. Da lì parte un sentiero escursionistico che in circa 45 minuti di cammino tra boschi e colate antiche conduce all’ingresso della grotta.
Se siete, dunque, tra coloro che si vogliono avventurare, in sicurezza, alla scoperta di questo luogo, serve abbigliamento da trekking, torcia o lampada, casco protettivo. L’escursione dura circa un paio d’ore e non presenta un percorso particolarmente difficile.
La Grotta di Serracozzo è un perfetto esempio di come il vulcano Etna non sia solo distruzione, ma anche creazione e bellezza. Un luogo da vivere con rispetto, attenzione e spirito d’avventura.
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