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In Sicilia c'è un tunnel che ti porta nel ventre della Terra: tra giochi di luce e scenari unici

Non solo un’escursione, ma un vero e proprio viaggio, tra colate antiche, tunnel lavici e viste mozzafiato sulla Valle del Bove. Vi portiamo in un luogo straordinario

Federica Puglisi
Giornalista
  • 4 ottobre 2025

La Grotta di Serracozzo (foto dal sito di Piano Provenzana)

Un viaggio nel ventre della terra, un’occasione per comprendere da vicino la potenza dell’Etna e la straordinaria bellezza dei suoi paesaggi nascosti. Siamo alle pendici del vulcano in uno scenario di grande suggestione. Nel cuore del Parco dell’Etna, tra le colate laviche e i paesaggi che caratterizzano il vulcano attivo più alto d’Europa, si cela un luogo misterioso e affascinante: la Grotta di Serracozzo.

Questa cavità lavica, formata durante un’eruzione nel 1971, rappresenta una delle più interessanti testimonianze geologiche della forza e della creatività della natura. Visitare la Grotta di Serracozzo non è solo un’escursione, ma un vero e proprio viaggio, tra colate antiche, tunnel lavici e viste mozzafiato sulla Valle del Bove.

La grotta ha una storia molto particolare, e relativamente recente: essa è un tunnel di scorrimento lavico, una formazione naturale che si crea quando la lava più esterna si raffredda e solidifica, mentre quella interna continua a scorrere, scavando un canale sotterraneo.

Si trova a circa 1800 metri di altitudine, sul versante orientale dell’Etna e si estende per circa 650 metri, anche se solo una parte è accessibile in sicurezza. L’eruzione del 1971 fu una delle più importanti del XX secolo sull'Etna, e la Grotta di Serracozzo è una delle eredità più spettacolari di quell'evento.

A differenza di molte altre grotte vulcaniche della zona, questa si distingue per la regolarità del tunnel e per i giochi di luce che si creano all’interno grazie alle fenditure superiori. Nei punti in cui la volta è crollata o si è assottigliata, i raggi del sole penetrano creando un’atmosfera quasi mistica.

Inoltre è un microhabitat per alcune specie adattate all’oscurità e all’umidità interna ed è uno dei pochi luoghi dove è possibile osservare da vicino i cosiddetti “cuscini lavici”, strutture arrotondate formate durante il raffreddamento rapido della lava.
Ma per visitarla occorre avere adeguato equipaggiamento e magari affidarsi alle numerose guide che organizzano percorsi in sicurezza nella zona.

Il suo ingresso si apre tra i pini e la vegetazione, nelle vicinanze di Piano del Vescovo, non lontano dal Rifugio Citelli. E proprio questo punto si può raggiungere in auto da Zafferana Etnea o Linguaglossa. Da lì parte un sentiero escursionistico che in circa 45 minuti di cammino tra boschi e colate antiche conduce all’ingresso della grotta.

Se siete, dunque, tra coloro che si vogliono avventurare, in sicurezza, alla scoperta di questo luogo, serve abbigliamento da trekking, torcia o lampada, casco protettivo. L’escursione dura circa un paio d’ore e non presenta un percorso particolarmente difficile.

La Grotta di Serracozzo è un perfetto esempio di come il vulcano Etna non sia solo distruzione, ma anche creazione e bellezza. Un luogo da vivere con rispetto, attenzione e spirito d’avventura.
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