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"Guarda" il mare della Sicilia orientale: cosa resta di una delle tonnare più grandi d'Italia

Per tanti anni è stata il centro nevralgico del commercio. Oggi è abbandonata ma si lascia ammirare da chi vuole conoscere la storia di questo territorio

Federica Puglisi
Giornalista
  • 16 novembre 2023

Tonnara di Portopalo

È considerata una delle tonnare più grandi d’Italia, oggi è un affascinante monumento di archeologia industriale, che guarda il mare e l’estrema costa della Sicilia orientale. Portopalo di Capo Passero, città marinara in provincia di Siracusa, ha basato e basa tuttora la sua economia sulla pesca.

Sono tante le testimonianze ancora esistenti degli antichi mestieri legati alla pesca che si sono tramandate per generazioni.

Un viaggio nel tempo, dunque, per chi volesse conoscere le antiche usanze di questa località. L'antica tonnara per molti anni è stata il centro nevralgico del commercio di questo settore.

Oggi abbandonata, si lascia ammirare da chi vuole conoscere la storia di questo territorio e le sue antiche testimonianze.

Si racconta che fosse una tonnara cosiddetta di "ritorno", in quanto i tonni che nuotavano nel Mediterraneo erano di ritorno dopo aver depositato le uova. Dunque venivano catturati in queste zone.
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Le sue origini risalirebbero al Medioevo, ma divenne operativa intorno al Settecento, fino a restare tale per oltre un secolo. Infatti nel 1774 ne divenne proprietario il principe di Villadorata Corradino Nicolaciche si occupò dell’ammodernamento dell'impianto.

Fu, poi, l’impegno di don Pietro Bruno di Belmonte che la riprese a fine Ottocento per farla funzionare fino a metà Novecento. La pesca avveniva soprattutto nei mesi caldi, ma durante l’inverno lo stabilimento era operativo, in quanto venivano fatti tutti quei lavori necessari per la manutenzione delle grandi imbarcazioni di quercia. Venivano poi riparate le pesanti reti.

In seguito si passava a fissare le grandi ancore sul fondo, per fungere da passaggio obbligatorio per i tonni. I tonni venivano trasportati con dei carrelli, poi si passava alla bollitura, in forni adatti, e, infine, alla conservazione con olio d’oliva. E si racconta che un tempo, dopo la mattanza, le donne con le interiora dei tonni facevano il "garum", un impasto molto speziato che a molti piaceva mangiare.

Oggi cosa è rimasto dell’antica Tonnara.

Si possono ammirare la grande fornace, la loggia, e ancora le mura dei magazzini e i resti della chiesa che risalgono al Seicento. C’erano i dammusi, i locali per chi la abitava, dalle stanze del rais, la casa dei calafati, le case dei marinai, dei maestri terrazzani, del campiere di loggia e del custode delle case della tonnara, dei camparioti, degli infanti. Pare ci fosse anche un giardino fiorito e ricco di verdure e aiuole fiorite.

E sono tante le testimonianze degli abitanti della zona che raccontano quanto fosse importante l’attività della tonnara. Infatti quando il raccolto era davvero abbondante si faceva una grande festa e si alzavano i “cappotti” per dire che la pesca era stata ricca.

L’antica Tonnara di Portopalo oggi è abbandonata.

Negli anni sono stati tanti i tentativi di recupero per restituire alla collettività questo monumento. Ha fatto anche parte della campagna promossa dal Fai, sui luoghi del cuore da tutelare, ed è comparsa in una puntata della serie tv "Il commissario Montalbano".

Qualche anno fa ci fu persino un tentativo di cessione per la costruzione di un complesso edilizio a fini turistici, ma il progetto non venne mai realizzato, anzi fu bloccato proprio per evitare che questo luogo potesse perdere la sua originaria destinazione, e fosse tutelato e fatto conoscere alle generazioni future.

Ma un progetto di recupero anche soltanto per garantirne la fruizione andrebbe fatto, proprio per permettere di non abbandonare totalmente questo pezzo di storia che ha ancora molto da raccontare.
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