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La chiesa in Sicilia che non apre più solo una volta l'anno: qui trovi la Grotta della Sibilla

Tra i luoghi prescelti da Le Vie dei Tesori, e incastonata nel cuore del Parco Archeologico di Marsala, questo luogo misterioso è stato meta di visite guidate

Jana Cardinale
Giornalista
  • 17 ottobre 2023

La chiesa della Sibilla

Tra i luoghi prescelti dal Festival Le Vie dei Tesori, e incastonata nel cuore del Parco Archeologico di Marsala, la Grotta della Sibilla nella chiesa San Giovanni Battista, è stata meta, nei giorni scorsi, di visite guidate con inediti percorsi ed esperienze a cantiere aperto.

Un luogo sempre affascinante e misterioso, costruito nel XIV secolo dai Gesuiti appena fuori città, su capo Boeo, dedicandolo a San Giovanni Battista, compatrono della città, e in quel punto, per inglobare una grotta, scavata nella roccia sottostante, che i primi cristiani lilybetani avevano utilizzato come battistero.

La grotta si trova a 4 metri e 80 centimetri sotto il pavimento della chiesa e vi si accede tramite gradini scolpiti nel tufo. La scalinata porta in un ambiente circolare sormontato da una bassa cupola il cui lucernaio è radente al pavimento della chiesa.

Al centro dello spazio circolare c’è una piccola vasca quadrata sempre piena d’acqua perché alimentata, attraverso una canaletta, da una sorgente che si trova in un vano laterale.
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La fonte è nascosta al visitatore da un altarino in pietra sul quale poggia una statua di alabastro di scuola gaginesca raffigurante San Giovanni Battista e sul vano centrale circolare si affaccia anche un secondo ambiente irregolare che presenta una parete absidata e una sorta di gradino.

Le pareti della grotta erano decorate con pitture, quasi tutte scomparse, e il pavimento aveva dei mosaici del III secolo di cui rimangono poche tracce. Probabilmente l’antro fu, in epoca romana, un ninfeo per la sua frescura, successivamente utilizzato dai primi cristiani come fonte battesimale per la presenza della sorgente.

Questa ipotesi è confermata dagli affreschi, appartenenti alla simbologia cristiana, che adornavano le pareti. Tutto ciò lo dice la storia: poi ci sono le leggende. Secondo la tradizione, infatti, la grotta nel periodo precristiano fu dimora della Sibilla Cumana o Sicula: da qui il nome Grotta della Sibilla.

Si dice che la stessa non lasciasse mai la grotta e il gradino entro l’incavo orientato a ovest costituiva il suo lettuccio. Chi chiedeva il vaticinio alla profetessa calava nel pozzo, attraverso il lucernario, delle offerte assieme alla richiesta del responso.

Un’altra leggenda vuole che Ulisse si sia dissetato alla fonte della Sibilla e che questa gli abbia predetto il futuro. Altre remote leggende narrano che la Sibilla fosse in realtà una sposa, caduta all’interno del pozzo e lì rimasta imprigionata.

La chiesa, di cui è rettore padre Francesco Fiorino, è aperta per le sante messe settimanali, del martedì, del venerdì e della domenica e, ovviamente, il 24 giugno quando si festeggia la natività di San Giovanni Battista, l’unico Santo, assieme alla Vergine Maria, di cui si celebra il giorno della nascita terrena, oltre a quello del martirio (29 agosto).

Questi gli orari delle Messe nel dettaglio: il martedì e il venerdì alle ore 17.30, e la domenica alle ore 10.30. (Alle ore 16.45 del venerdì, le Confessioni).

La Direzione del Parco Archeologico ha, intanto, comunicato gli orari quotidiani di apertura al pubblico del mese di ottobre, comprese le domeniche, di tutta l'area che comprende: il Museo Lilibeo, dalle ore 9.00 alle ore 24.00, l'Area Archeologica, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 e la Passeggiata Plateia Aelia, dalle ore 9 alle ore 13 (con ingresso gratuito da Piazza della Vittoria, escluso domenica).

Da qualche settimana, nel sagrato antistante la chiesa di San Giovanni al Boeo si trova una panchina gialla intitolata a Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano torturato e ucciso da poliziotti egiziani tra gennaio e febbraio 2016.

È stata installata con lo slogan "Verità e Giustizia per Giulio Regeni", su iniziativa delle associazioni ‘Amici del Parco archeologico di Marsala’, ’38° Parallelo’, del Parco Archeologico di Lilibeo e del Comune.

L’intitolazione della panchina è stata decisa per mantenere vivo il ricordo di Regeni e la sua storia di coraggio e di sacrificio che ricorda quanto la ricerca della verità e della giustizia debbano essere un esercizio quotidiano e collettivo.

Un simbolo che spicca, di fronte al mare di Capo Boeo e a pochi passi dalla Chiesa, monumento cristiano dell’antica Lilybeo, di estremo interesse perché vive sul potere miracoloso dell’acqua, con l'antro della Sibilla collocato nella profonda grotta dove fino al ’400 si riunivano i primi cristiani.

Qualche mese addietro ignoti ladri hanno fatto irruzione nel prestigioso sito, rubando tutti gli oggetti in metallo utilizzati per le liturgie e persino le ostie consacrate. I malviventi sono riusciti a entrare nell'antica chiesa realizzata sopra il pozzo della Sibilla forzando una porta laterale.

Anche l'estate appena trascorsa, nel mese di giugno, la Festività del Santo Compatrono di Marsala ha visto la Chiesa di Capo Boeo avviare una serie di celebrazioni e iniziative tra cui la presentazione della "Prima lettera ai marsalesi da parte di San Giovanni Battista" e una rassegna estemporanea di pittura sul tema "Giovanni, profeta di giustizia e di pace", che ha previsto la realizzazione di dipinti sul posto con tecnica e supporto a scelta del partecipante purché arte figurativa.

Una ricorrenza sempre particolarmente sentita dai marsalesi tutti, di ogni fascia di età.
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