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Sì al ponte sullo Stretto ma non per la Calabria: l'idea (da 140 km) del prof Siviero

L’opera prevede anche la possibilità di arricchire la struttura a campate con tunnel sottomarini così da adattarsi alle varie condizioni del territorio. Che cosa sappiamo

  • 18 luglio 2025

Il Ponte sullo stretto per la Tunisia

Il professor Enzo Siviero ha presentato l’idea per un nuovo progetto di un ponte che coinvolga la Sicilia, questa nuova proposta intende spingersi ben oltre il discusso ponte sullo stretto.

Il progetto infatti prevede un collegamento tra la Sicilia e la Tunisia realizzando un ponte lungo 140 chilometri; esso coprirebbe un percorso con partenza da Mazara del Vallo fino al raggiungimento con Cap Bon in Tunisia con attraversamento del canale di Sicilia.

L’idea rivoluzionaria ed intrigante di Enzo Siviero solleva l’interesse di molti, nonostante un opera così imponente richieda una quantità importante di risorse.

L’ingegnere e docente Siviero è sicuro della fattibilità del progetto e lo descrive come una struttura di cinque campate sorrette durante il percorso grazie alla creazione di isole artificiali; quest’ultime sarebbero realizzate con materiali di scavo e potrebbero avere un uso multiplo, realizzandovi dei centri che si presterebbero adatti ad ospitare zone turistiche, di ricerca o di supporto tecnico all’opera del ponte.

Esse inoltre potrebbero essere indipendenti dal punto di vista energetico grazie a impianti ad energia rinnovabile e allo stesso tempo potrebbero connesse alle infrastrutture della rete che potrebbero sussistere grazie alla base del ponte.

L’opera prevede anche la possibilità di arricchire la struttura a campate con tunnel sottomarini così da adattarsi alle varie condizioni del territorio lungo il tratto di percorrenza del ponte.

L’opera ha un costo stimato di 130 miliardi di euro ma secondo il professore è una spesa rapportata ad un’opera concretamente realizzabile che grazie alle tecnologie ad oggi esistenti è effettivamente attuabile con l’utilizzo delle tecniche necessarie, ad ispirazione di altri collegamenti intercontinentali come il Tunnel della Manica che unisce Francia e Regno Unito o il ponte sul Bosforo che collega Europa ed Asia.

Questo progetto soprannominato TUNeIT riunisce nell’interesse molti organismi come il Consiglio Nazionale degli ingegneri, la Réseau Méditerranéen des Ecoles d’Inénieus (RMEI), L’EAMC e Terna che mostra già interessi sulle potenzialità di sviluppo del suddetto progetto.

L’opera non sarebbe solamente un progetto per unire le sponde della Sicilia a quelle della Tunisia, essa contribuirebbe a rafforzare l’unione tra due aree geografiche che condividono obiettivi comuni nel campo dell’energia e negli scambi commerciali per le tecnologia e le infrastrutture, un’opera del genere favorirebbe una crescita degli scambi tecnici e delle cooperazioni tra le politiche dei due territori.

Grazie all’attraversamento del ponte si potrebbero trasportare facilmente materiali e tecnologie per lo sviluppo di nuove infrastrutture creando una cooperazione più stretta per lo scambio di risorse.

La Sicilia e la Tunisia sono connesse dal punto di vista energetico dal già esistente gasdotto TransMed lungo 2 chilometri che si è reso importante per gli approvvigionamenti energetici di gas naturale tra l’Italia e l’Algeria che per gran parte è essenziale per la produzione di energia elettrica nel nostro paese.

Le connessioni sociali ed economiche che creerebbe il ponte TUNeIT sarebbero di sostegno a progetti già in corso di lavorazione che coinvolgono anche la società italiana Terna che pertanto mostra interesse per l’opera.

Infatti ha in cantiere il progetto Elmed che prevede la costruzione di un elettrodotto per collegare le infrastrutture elettriche di Sicilia e Tunisia al fine di favorire lo scambio della produzione di energia da fonti rinnovabili ed altri progetti per lo scambio di energia verde come il SoutH2 corridor che prevede di sfruttare la maggior parte dei gasdotti esistenti per creare un mercato dell’idrogeno verde proveniente per gran parte dal nord Africa grazie al collegamento nello stretto di Sicilia.

I diversi progetti insieme all’idea del ponte TUNeIT completerebbero la coesione infrastrutturale tra Sicilia e Tunisia grazie a future politiche italiane che vedono nella transizione ecologica una svolta per supportare un’indipendenza energetica.
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