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La prof di Palermo che ha sconfitto il cancro: "Non è più un tabù, si guarisce in molti casi"

Docente di lingue per oltre 40 anni e preside per dieci, nel 2010 ha scoperto di avere un tumore al seno. Oggi si impegna per la prevenzione. La sua storia

Stefania Brusca
Giornalista
  • 8 marzo 2023

Maria Pia Magliokeen

Troppo spesso ancora oggi una diagnosi di tumore nell'immaginario collettivo è come ricevere una condanna a morte. Eppure la ricerca ha fatto passi da gigante, grazie anche all'impegno dei 20 mila volontari della Fondazione Airc ricerca sul cancro in Italia che continuano a spendersi per le campagne di prevenzione e che presidiano i banchetti per la raccolta fondi.

Una di questi volontari è Maria Pia Magliokeen consigliera Airc per Palermo e delegata per la scuola. Docente di lingue per oltre 40 anni e preside per dieci, da sei anni si occupa di progetti per informare sul corretto stile di vita per la prevenzione del cancro, fin dalla scuola dell'infanzia.

Come lei stessa rivela, molti aderiscono all'associazione quando conoscono il cancro da vicino, quando lo vivono e sanno di cosa si tratta fino in fondo. Maria Pia lo ha incontrato nel 2010, quando aveva 54 anni. Adesso ne ha 67, ha superato la malattia e ogni anno si sottopone a screenig per verificare il suo stato di salute.
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«Ho avuto un cancro al seno che ho superato. Avendo avuto una diagnosi precoce, si guarisce nell'88 per cento dei casi: il cancro diventa sempre più curabile grazie alla ricerca- sottolinea ancora -. Il follow up non finisce mai, l'esperienza insegna che magari il tumore che hai sconfitto nella maggior parte dei casi non ritorna, ma altri tipi di cancro invece sì.

Come si affronta la malattia è decisivo, è un momento in cui ci si mette alla prova. Non bisogna mai darla vinta al tumore e non vale la pena stressarsi e sprecare le energie che abbiamo a disposizione. In più bisogna fare pace con la morte, guardando a lei come parte della vita, come se fosse una cosa normale. Dico sempre che la prevenzione è la nostra arma migliore e l'abbiamo a disposizione tutti i giorni.

Il 40 per cento dei casi è evitabile con un corretto stile di vita. Le statistiche ci dicono che una donna su 8 avrà il cancro al seno ma ci sono dei modi per evitarlo: fare movimento, non mangiare troppa carne rossa e in generale seguire una dieta mediterranea, non fumare e mantenersi normopeso.

Poi ci sono tutti i mezzi per una diagnosi precoce, come l'autopalpazione e gli screenig. Si dovrebbe cominciare presto, dopo i 40 anni fino ai 69, un'età per cui si può accedere agli esami specialistici gratuiti delle campagne di prevenzione».

L'ex docente ci tiene anche a sfatare un luogo comune, raccontando la sua esperienza. «Se parlate con le donne che hanno superato il cancro, quasi tutte vi racconteranno di questo "alone di incurabilità" che c'è su una malattia che invece va trattata come le altre potenzialmente mortali, penso ad esempio all'infarto o alle malattie cardiache. Invece il cancro si porta dietro una drammaticità che si deve evitare.

Già la parola cancro è un tabù, conosco molte persone che preferiscono non dire di avere questa malattia, spesso vissuta come una colpa, con vergogna. Questa fama così nefasta, che prima poteva essere giustificata dall'alta mortalità, ora non è più legittimata dalle statistiche. Siamo circondati da persone che incontrano il cancro e lo "salutano" e vanno avanti».

Sei anni fa si avvicina al Comitato Airc Sicilia di via Libertà a Palermo. «Lo conoscevo da tempo e poi, data la mia competenza nel campo della scuola, ho iniziato a portare avanti i primi progetti e a collaborare con il Comitato Sicilia prevenzione Airc presieduto dal professore Riccardo Vigneri».

Per l'8 marzo Airc ha pensato pensato di parlare alle donne del diritto alla salute, uno dei diritti principali, arricchendo il dibattito con delle testimonianze di donne che hanno vinto la lotta contro il cancro.

Un confronto con questa malattia che per Maria Pia dura da tutta la vita. Si è portata via la madre morta a 50 anni nel '64 per un tumore al fegato e la sorella morta di cancro al pancreas solo 5 mesi fa.

Intanto continua l'impegno nelle scuole. «Ogni anno diversi istituti di ogni ordine e grado, aderiscono ai progetti - spiega -. Assistiti dai docenti, vengono messi in atto piccoli giochi per favorire il movimento per i bimbi più piccoli, mangiare bene ad evitare di consumare troppe merendine».

Per quanto riguarda gli studenti un po' più grandi «il nostro impegno è sensibilzzare i più giovani a non cadere nella trappola dell'alcol, ma non solo. Cerchiamo di informare anche sull'importaza del vaccino anti Hpv (papilloma virus) nella fascia d'età 12-15 anni, che non è obbligatorio - aggiunge Magliokeen -. ma che è fondamentale: previene il 90 per cento dei casi di un futuro cancro alla cervice uterina».

L'ex docente e dirigente scolastica ha trascorso a scuola gran parte della sua vita. «Sono entrata a 5 anni e ancora non ne sono uscita, come dico spesso. Ho imparato che se gli studenti vengono stimolati nel modo corretto, hanno un'energia e un modo di lavorare a dir poco perfetto. Quindi bisogna comunicare in modo efficace e accattivante per indirizzarli verso un corretto stile di vita».

Airc è la prima tra le fondazioni senza scopo di lucro che si basa sullle donazioni dei privati, assegnando 6 mila borse di studio l'anno per la ricerca. Sono 4 milioni i sostenitori di Airc nel nostro Paese e molti donano il 5 per mille all'associazione. Un gesto «che non costa nulla, ma che è importantissimo. In questo periodo possono contribuire alla campagna per la ricerca».
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