CRONACA
La virtuosa rinascita del borgo di Salemi: case a un euro e riqualificazione urbana
Il comune di Salemi ha vinto il bando della Fondazione Sicilia che prevede un finanziamento di circa 100 mila euro da destinare al patrimonio architettonico
Il borgo di Salemi (foto Wiki)
Un borgo, quello di Salemi, che da quale tempo lamenta uno spopolamento generale e una generalizzata desertificazione abitativa, fattori che hanno causato il suo restare nell’ombra. Eppure, a ridare vita e speranza al piccolo borgo arabo è arrivato il bando della Fondazione Sicilia con il quale verrà finanziato uno studio di fattibilità per la riqualificazione e la valorizzazione di una parte del centro storico di Salemi.
Grazie ad un accordo di collaborazione tra il Comune di Salemi e il dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino (Dad), che ha ad oggetto il rilancio dell’antica cittadina medioevale, il dipartimento torinese si è aggiudicato l'edizione 2019 del bando promosso dalla Fondazione Sicilia "Studi di fattibilità per il recupero dei borghi abbandonati" con la candidatura del progetto "Riabilitare Alicia - Studio di fattibilità per la riqualificazione della città antica di Salemi", presentato dagli architetti e docenti Paolo Mellano e Roberto Dini.
«Valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri della nostra Sicilia che sono, per la grande parte, emarginati dai grandi flussi dei visitatori e dei turisti deve essere alla base delle politiche di sviluppo sociale, culturale ed economico del futuro della nostra isola e garantire attraverso la tutela, il recupero e il mantenimento di un patrimonio di monumenti e di memorie che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto è un dovere civico di tutti noi», continua Orlando.
Il finanziamento previsto è di circa 100 mila euro e sarà destinato alla redazione di uno studio di fattibilità avente come obiettivo principale la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico del centro storico della cittadina trapanese, già inserita nella lista dei Borghi più belli d'Italia, nonché la creazione di un'accoglienza inclusiva e diversificata, la promozione del turismo sostenibile in vista dello sviluppo sociale, culturale ed economico a vatnaggio della comunità locale.
Il centro storico della città trapanese vanta infatti la presenza di grande patrimonio culturale: famosi sono ad esempio gli antichi palazzi realizzati nella locale pietra campanella, meglio conosciuta come “la pietra campanedda”, una pietra unica al mondo e persino iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali dell’Unesco.
Questa pietra, estratta fin dagli anni ’50 dalle cave situate nella contrada Pizzolungo poco distante dal paese e a ridosso della montagna, è così chiamata perché quando lo scalpellino la batte durante le operazioni di estrazione lei suona come una campanella.
Soddisfatti il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, e l'assessore al Centro storico, Vito Scalisi: «Il progetto di recupero della parte antica della città prosegue con atti concreti», affermano.
La riqualificazione architettonica e urbana costituisce un tassello fondamentale di un processo virtuoso di rigenerazione a tutto tondo, che da un lato prevede il recupero del patrimonio costruito e dall'altro la creazione di iniziative in collaborazione con le altre università italiane volte alla promozione di un riuso 'attivo' dei manufatti, attraverso azioni di carattere scientifico e didattico-culturale che si potranno avviare mediante il coinvolgimento delle università e degli attori del territorio.
«Tra le iniziative in cantiere per ridare vigore al borgo di Salemi c’è sicuramente il rilancio del bando case a 1 euro, pensato per le aree già riqualificate e che risulterebbero facilmente abitabili, continua Scalisi.
Poi tramite lo studio di fattibilità, e le diverse collaborazioni anche con altre università italiane, ci auguriamo che possa nascere un’officina permanente di idee e attività per attirare l’attenzione sul centro antico di Salemi e in generale sui borghi abbandonati.
Il nostro desiderio per Salemi, oltre a voler regalare alla città una migliore prospettiva abitativa, è anche quello di far diventare questo borgo un laboratorio permanente per tutte le univeristà del mondo che qui vengono ad affrontare il tema del valore delle periferie e delle città marginali, che si stano perdendo ma che sono un patrimonio intero.
La scelta di individuare nel Politecnico di Torino uno dei nostri interlocutori si è rivelata azzeccata. Complimenti al docenti Mellano e Dini, che con i loro ragazzi hanno già mosso i primi passi per la conoscenza del territorio di Salemi - concludono Venuti e Scalisi. La strada è ancora lunga ma siamo convinti che insieme riusciremo a centrare l'obiettivo».
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