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Agrodolce: Fiamme Gialle sulla Film Commission

La Finanza avrebbe interrogato Pietro Di Miceli, uomo al vertice di Film Commission che eroga i contributi per l’attività cinematografica in Sicilia

Balarm
La redazione
  • 29 maggio 2012

Si increspano le già torbide acque che circondano il caso "Agrodolce", la fiction voluta dalla Regione siciliana e da Rai Educational le cui riprese sono iniziate nel novembre 2007 e poi interrotte bruscamente tra polemiche e proteste. La Guardia di Finanza avrebbe interrogato come persona informata sui fatti Pietro Di Miceli, uomo al vertice di Film Commission, l’ufficio della Regione che gestisce bandi ed eroga contributi a fondo perduto occupandosi di pianificare l’attività cinematografica in Sicilia.

Le modalità e il budget destinate al progetto sono sempre stati al centro di numerose polemiche che hanno finito per minare le sorti della prima soap opera girata interamente in Sicilia, a Porticello: nella gestione della società non sono infatti mancati gli sprechi specie nel ricorso a costosi servizi di consulenza esterna.

Il progetto "Agrodolce" si è aperto quando le attività cinematografiche della Regione siciliana sottostavano all’Assessorato regionale ai Beni culturali, competenze passate con la riforma dell’amministrazione regionale del 2009, all’Assessorato al Turismo. Da qui anche il passaggio della staffetta delle responsabilità è passata in mano a Pietro Di Miceli, così ai vertici di Film Commission, motivo per cui è stato ascoltato dalle Fiamme Gialle. Cosa accadrà ancora?

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